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È ormai passata una settimana dallo scambio di lettere tra me e Nicolò ed ogni giorno che passa sembra essere più difficile dimenticarlo.
In questa settimana non ci siamo mai visti,ne scritti,potrebbe anche essere morto che io non ne saprei nulla probabilmente.

Le uniche persone che ho visto in questa settimana sono state Luke,Luca ed ovviamente mia sorella che ad oggi è ancora ignara di tutto.
Sono uscita di casa solo per andare a lavorare.
Ormai ogni giorno è monotono,lavoro,casa,pianto.

Gli unici aiuti morali sono stati Luke e Luca,sopratutto Luca con la quale ho stretto un rapporto fortissimo,gli ho spiegato la mia storia con Nicolò dall'inizio alla fine,gli ho spiegato come sono stati tutti gli anni senza che ci vedessimo per poi parlargli del nostro rincontro,proprio dopo il suo concerto.

In questo momento mi trovo ad aspettare il pullman che mi riporti a casa,ho appena finito il mio turno lavorativo per oggi.
Oggi Milano è più caotica del solito e tutto questo caos mi fa riflettere,sembra più o meno il casino che ho in testa io ultimamente.
Sto riflettendo e penso sia arrivato il momento di riprendere in mano la mia vita,a soli 23 anni sto davvero permettendo che la mia vita si rovini così?
Non è da me.

Dopo un paio di minuti arriva il pullman su cui salgo e in 15 minuti arrivo a casa.

Arrivata a casa non ho nemmeno il tempo di appoggiare le mie cose che il campanello comincia a suonare ripetutamente.
È Luca,solo lui suona in questo modo sapendo che mi da parecchio fastidio.
Corro ad aprire e intanto vado in cucina a prendere qualcosa da mangiare assieme mentre parliamo.

"Ciao Luc-" faccio cadere la ciotola con le patatine che avevo preparato,non è Luca,è Nicolò.
"Hai b-bisogno?" Chiedo cercando di mantenere un' espressione tranquilla
"Stasera Umbe ha organizzato na festa a sorpresa per il compleanno di Dylan,ed ho approfittato del fatto che fossi qua in giro pe vení a chiederti se te va de vení" annuisco "certo volentieri" si gratta la nuca,è nervoso tanto quanto lo sono io
"Perfetto,beh allora io...me ne vado"
"N-no aspetta,se ti va puoi bere qualcosa" si passa una mano sul volto e si siede sul divano "va bene grazie"

Torno in cucina e prendo un po' d'acqua da portare a Nico e penso a come comportarmi.
È sempre così quando lui è presente,non so che fare o che dire,è frustante.

Scuoto la testa,scaccio i pensieri e torno in salotto con l'acqua da portargli.
"Grazie" sentirlo parlare come fosse timido è strano per me.
Sorseggia l'acqua e fissa il nulla,questo silenzio è imbarazzante.

"Ho ricevuto la lettera." Interrompe il silenzio e il mio cuore prende a battere come avesse voglia di uscire dal petto "immaginavo.."
"Senti Abríl..." si alza dal divano e comincia a fare avanti e indietro per il salotto "ce sono persone che so' fatte per volersi ed amarsi ma non per stare insieme,insomma noi non ci amiamo più però...però tanto meno siamo fatti per stare insieme.." le sue sono una serie di parole senza un filo logico è così confuso da non sapere cosa dire.

"Non so che sto a dí,Abríl io odio gli incoerenti... ma a volte lo sono anche io,tipo quando mi lamento di te e dico che nte vojo più ma continuo a volerti." Io rimango muta e seduta sul divano con le lacrime agli occhi "però non è più tempo per noi,non è mai stato tempo per noi"
Stinge i pugni e serra la mandibola

"Nico perché continuiamo a cercarci?" Dico con la voce spezzata dal pianto "io non lo so,non riesco a capí,non riesco a sta' lontano da te,ci vogliamo male perché ce fa male,a me fa male vede' i tuoi occhi,le tue labbra.."
"E allora vattene,esci dalla mia vita ed io esco dalla tua" faccio una pausa e mi alzo dal divano anche io "Nicolò è un tormento,un tormento vivere sapendo di non averti,e non nascondere le lacrime ora,ok?" Ormai ho il volto tutto bagnato di lacrime e lui ha gli occhi gonfi e rossi.
Sta trattenendo le lacrime,per lui piangere equivale ad essere debole.

"Cosa ci siamo fatti per non volerci più? Semo du teste di cazzo,m'hai ferito e ti ho ferita"
Scuoto la testa ridendo ironicamente "non vale la pena parlare tra di noi,ora vattene Nicolò e non farti più rivedere,finirebbe sempre così,finiremmo per piangere e litigare" se ne fa sussurrando un fanculo,lasciandomi accasciata a terra tra le mie lacrime.

Swisher Sweet-TonyeffeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora