3. Esistenza

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BETHANY POV'S
Io e Jas abbiamo aspettato la sera con molta impazienza.

Adesso sono le 19.30, fuori è già buio e io sono super curiosa di scoprire l'esistenza di Toby.
Sembra tutto così strano, cioè....è impossibile, non può esistere. È un personaggio inventato.

A distogliermi dai miei pensieri è stata Jas
Jas: Che ne dici se incominciamo ad affarcciarci dalla finestra?
Io: Sì, tanto fuori è già buio; anche se è presto, però può essere che è per le vie della città
Jas: Andiamo

Ci affacciamo dalla finestra; per adesso sembra tutto tranquillo.

Mi sto annoiando, siamo qui da mezz'ora, a guardare con attenzione ogni angolo della zona vedente. Mi appoggio allo stipite della finestra, contro la mia volontà mi addormento, con la testa raccolta dalla braccia.

~~

Mi sveglio di soprassalto, Jas anche si è spaventata sarà che si era addormentata anche lei.
Il motivo per cui mi sono svegliata, e penso sia lo stesso per Jas, è perché ho sentito delle urla, ma non quelle di divertimento...no. Urla di terrore.

Penso che provenga dai vicini di fronte; io e Jas ci scambiamo uno sguardo terrificante, spaventato.
Dalla finestra dei vicini ho visto un'ombra passare e andare verso l'uscita, la porta di quella casa si apre.

Eccolo lì, o mio dio, no, non può essere vero.

È lì, con i suoi occhialoni gialli e la sua maschera, con i suoi capelli castani...eccolo lì.

Sta pulendo il suo coltello, insanguinato. Io e Jas abbiamo appena visto Tobias Rogers, chiamato anche Ticci Toby.

Mette il coltello in tasca e vedo che avanza dritto: avanza, avanza e avanza fino ad arrivare....oh no.

Jas: Bethany...sta entrando in casa...
Io: Naaah, non penso che...
A interrompermi è stato il vetro che cade sul pavimento, presumo quello della finestra della cucina. Cazzo.

Io e Jas ci nascondiamo sotto il letto, molto velocemente ma senza fare troppo rumore. Sentiamo provenire da sotto i cassetti che vengono sbattuti a terra insieme alle posate, piatti che si rompono e quelle che sembrano sedie sbattute.

Starà cercando qualche arma, ma ora che ci penso non ho cose taglienti, apparte i coltelli normali e non quelli lunghi e affilati.

Dopo circa 5 minuti di frastuoni, non sentiamo più niente. A causa della paura, siamo rimaste sotto il letto per un po'.

Mi faccio coraggio...
Io: Voglio scendere per vedere cosa ha fatto
Jas: Tu sei pazza! Smettila. Tu rimani qui!
Io: Non possiamo stare tutto il tempo qui, tu seguimi e non fare un minimo rumore.

Jas annuisce e insieme usciamo da sotto il letto, apriamo la porta e scendiamo le scale facendo attenzione ad essere le più silenziose possibile.

Agli ultimi tre scalini mi fermo e faccio attenzione a vedere se c'è qualche ombra se si muove. Niente. Jas è più sopra di quattro scalini.
Scendo tutti gli scalini e guardo intorno.

Piatti rotti, posate qua e là, sedie portate dall'altra parte della stanza, ma soprattutto...un coltello insanguinato...

Mi giro verso le scale per dire a Jas di scendere ma quello che vedo nel muro mi fa venire i brividi..
Dico a Jas di scendere e di venire a vedere. Rimane paralizzata e sbianca.

Una scritta rosso sangue prende possesso del muro...
Non vi preoccupate, toccherà anche a voi.

Jas mi guarda come faccio io, non so che dire. Ticci Toby mi è sempre piaciuto, ma come personaggio inventato, non pensavo esistesse...

Decidiamo di sistemare tutto e di pulire il muro; finito tutto ci sediamo a tavola ma non per mangiare, ma per parlare.

Prima, mentre pulivo, mi è venuta in mente un'idea, forse anche per salvare le nostre vite; dico a Jas della mia idea, sperando che sia d'accordo anche lei.

Amore Rosso Sangue || Ticci Toby ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora