20. Casa

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BETHANY POV'S
"O mio dio, Beth!" Ben si catapulta verso di me, appena Toby chiude la porta.
"Come stai? Dove sei stata? Perché sei uscita senza avvisarci? Ti hanno rapita? Ti hanno fatto male? E che cazzo hai in faccia?" chiede prendendomi il viso tra le mani scrutandolo per bene

"Ehy ehy ehy, calmati! Dopo ti spiego tutto! Adesso fatemi riposare" mormoro sedendomi sul divano, gemendo per il colpo della schiena contro lo schienale del tessuto di pelle, a causa delle ferite.
"Vuoi che ti porti un po' d'acqua?" chiede Clock toccandomi piano la spalla

Annuisco e dopo pochi minuti torna con un bicchiere di vetro con dentro il liquido trasparente. Si siede vicino a me e mi porge l'acqua, sorridendo.
"Grazie, scusate ma adesso vado a farmi una doccia" mi alzo dolorante ma vengo fermata da un paio di mani possenti

"Se ti vuoi fare la doccia va bene. Ma dopo scendi giù, dobbiamo vedere le altre ferite" dice Toby incrociando le braccia
Annuisco ridacchiando e salgo piano piano.
Il dolore è lancinante, ogni singolo movimento una grande fitta sul petto, sulle gambe e sulla schiena.

Due braccia mi prendono a mo' di sposa.
Ora che ci faccio caso, Ben non è tanto basso come pensavo. Penso che sia 1.65, sì non è che è tanto, però per essere un elfo è buono.
"Ti devo un favore" ridacchio guardando Ben
"Ma smettila scema!"
"Sempre delicato eh?" mormoro appoggiando la testa sul suo petto
"Ovvio" spinge la porta con un colpo di spalla, cercando di non farmi fare male

"Eravamo tutti preoccupati" dice adagiandomi sul letto cautamente.
"Mi dispiace" abbasso lo sguardo, iniziando a torturarmi le mani.
"Ehy, smettila" la mano di Ben si appoggia sulle mie "Non ti preoccupare, l'importante che adesso sei qui. Ora vai a farti una doccia, ti aspettiamo giù" dice sorridendo e alzandosi, andando verso la porta per poi uscire.

Prendo i vestiti puliti, un'asciugamano e lentamente vado in bagno.
Riempio la vasca di acqua e bagnoschiuma, incominciando a spogliarmi.
L'acqua fumante profumata ha un aspetto così invitante...
Il contatto con essa mi fa gemere. Il bruciore delle ferite mi sta mangiando viva.

Cazzo che male

Non ti ci mettere anche tu eh!

Scusa...

Chiudo gli occhi, cercando di rilassarmi, ma il dolore non smette.
I miei movimenti vengono bloccati a causa delle ferite che tirano la pelle.
Decidendo di uscire, scavalco la vasca, appoggiando i piedi alle mattonelle fredde di ceramica.

L'asciugamano mi copre fino a più sopra delle ginocchia.
Strofino leggermente il tessuto, per poi mettermi una tuta dell'adidas larga con i polsini alle caviglie e una maglietta a maniche corte bianca.
Nonostante sia estate, i brividi mi percorrono la schiena, provocandomi del freddo.

Esco dalla stanza, senza scarpe, solo con le calze.
Di nuovo, le scale.
Piano piano faccio gradino per gradino, facendomi scappare alcuni sussulti.

'Quella lurida pu...pupazza me la paga!'

Arrivata giù, mi siedo sul divano sotto lo sguardo di tutti.
C'è anche Slender con accanto una valigetta con una croce rossa di sopra.
"Fammi vedere queste ferite" ordina avvicinandosi.

Sollevo piano la maglietta, rivelando il mio intimo nero.
Tutti sobbalzano alla vista, mettendosi le mani alla bocca.
"Voglio vedere" dico fredda
"No" mormora Slender
"Se non me le fate vedere, io abbasso la maglietta e me ne vado di sopra" ricatto girandomi e guardando gli altri.

Dopo che l'operatore sussurra un 'va bene' prende un piccolo specchio di forma rotonda, mi fa girare dalla parte opposta e punta il vetro sulla mia schiena.
Con il volto tirato dalla parte opposta, vedo tutto.
Piena di lividi, punti rossi a causa della mazza chiodata e lunghi graffi e colpi provocate dalla frusta.

Amore Rosso Sangue || Ticci Toby ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora