Capitolo 4

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Il soggiorno è avvolto da una bolla di silenzio spezzata solamente dalle voci squillanti dei personaggi del film in tv e dalle risatine di Jimin -non più figlio di Satana- e quelle di Namjoon.
È davvero buffo quel ragazzo. Quando ride o sorride gli occhi si chiudono quasi completamente come succede a Jimin e ai lati della bocca compaiono delle fossette tenere.

Ma nonostante abbia accanto a me un ragazzo spilungone, carismatico, carino ed etero -sfortunatamente aggiungerei-, non riesco a staccare gli occhi dal mio angelo.
Rannicchiato all'angolo del divano, attaccato al guanciale, una guancia tenera posata pigramente sul palmo della mano, gli occhietti vispi e timidi incollati alla tv.

Avevo insistito affinché rimanesse a mangiare con noi lasciando interdetto i tre ragazzi che di certo non si sarebbero aspettati quella mia proposta. Soprattutto Jimin che sa quanto io odi l'approccio con gente nuova. Ma quell'angelo mi ha rubato il cuore. Dio, una bellezza così dove la si puó trovare.

Da quando ha messo piede nel mio appartamento condiviso con Jimin, non ho saputo distogliere lo sguardo dal suo corpo magro e dal suo viso angelico. Tutto di lui urla perfezione e delicatezza. Quel ragazzo mi fotterà il cervello, a meno che non lo abbia già fatto inconsciamente.

Taehyung deve sentirsi osservato perché si muove a disagio sul divano, arrossendo ancora e posso notare che si sta trattenendo dal guardarmi con la coda dell'occhio. Quel rossore tenero non aveva abbandonato le sue guance neanche per un secondo rendendolo ancora più bello ai miei occhi.

«Potresti evitare di fissarmi? È imbarazzante». Devo sbattere più volte le palpebre per rendermi conto effettivamente che quella voce profonda, ma delicata allo stesso tempo, esce dalle labbra a forma di cuore di quella creatura dalla bellezza eterea. É la prima volta in tutta la serata che mi rivolge la parola. In realtà é la prima volta in tutta la serata che apre bocca. Non lo facevo così timido.

Scuoto di poco la testa abbozzando un sorriso e scivolando silenziosamente verso di lui. Il mio sorriso cresce accorgendomi che non si è accorto di questo mio movimento quasi impercettibile. Sembra così schivo nei confronti delle persone.
«Ti stavo fissando? Oh scusami» mormoro non perdendo il mio piccolo sorriso.

Sento Jimin e Namjoon parlottare tra di loro su qualche scena del film non prestando attenzione a me e Taehyung, e gliene sono grato poiché odio a volte avere l'attenzione degli altri quando sto parlando con una persona.

L'angelo uscito dalla più bell'opera d'arte che abbia mai visto gonfia di poco le guance non azzardandosi a rivolgermi lo sguardo. «Certo, non fare il finto tonto. Ti vedo sai? Smettila ti prego» sbuffa sonoramente assumendo un'espressione annoiata ma posso comunque scorgere del sano imbarazzo.

Mi mordo il labbro inferiore per trattenere un sorriso di sfida. «Ti metto in imbarazzo, Taehyung?» sussurro facendo scivolare il braccio sullo schienale del divano ma, ahimé, questa volta si accorge del mio movimento e si gira di scatto verso di me incastrando il suo sguardo fintamente minaccioso nel mio divertito.

Con quello sguardo da finto omaccione duro si rende solo più adorabile.
Devo aver fatto davvero qualcosa di orribile nella mia vita passata per meritarmi la punizione di essere omosessuale in una nazione omofoba fino al midollo e avere un ragazzo così splendido davanti ai miei occhi senza poterlo neanche sfiorare.

«Sì che mi metti in imbarazzo, stupido. Vorrei vedere te se una persona che neanche conosci inizia a fissarti inquietantemente. E togli quel braccio da dietro di me» sibila assottigliando lo sguardo e schiacciandosi maggiormente contro il guanciale del divano per starmi più alla larga possibile.

Ridacchió alzando le mani in segno di resa e facendomi più in là, facendo rilassare il ragazzo accanto a me. «Il pulcino caccia gli artigli» continuo a sorridere divertito non distogliendo lo sguardo dal suo, come se fosse una sfida. Lui piuttosto sembra volermi uccidere.

War of hearts // Vkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora