War of hearts // Vkook

Capitolo 16

Le vacanze estive sono da poco iniziate e sinceramente non mi è passato neanche per l'anticamera del cervello di iscrivermi a dei corsi estivi universitari, ho bisogno di staccare dallo studio per questi due mesi. Per le vacanze invernali penso proprio di iscrivermi a qualche corso almeno per aumentare i crediti.

È così liberatorio vedere i libri sistemati nella libreria e non più buttati sulla scrivania in attesa di essere presi. Un sorriso pigro si fa largo sulle mie labbra leggermente screpolate e sbadiglio stropicciandomi gli occhi. Grugnisco infastidito sentendo delle urla provenire dal salotto.

Ho come l'impressione che in questi due mesi potrò dormire in tranquillità solo una mattina ogni due settimane. Era piuttosto palese che quei due cretini avrebbero invitato ogni mattina tutto il gruppo di amici per passare del tempo insieme ora che sono iniziate le vacanze. Non mi lamento di passare del tempo con i miei amici, amo la loro compagnia. Mi lamento di non poter dormire fino all'ora di pranzo per colpa delle loro urla da vichinghi. E soprattutto mi lamento di dover vedere appena sveglio Taehyung.

Abbiamo risolto ma ciò non vuol dire che sia tutta acqua passata per me. Il mio stupidissimo cuore sembra battere sempre più forte ogni volta che penso o vedo quel ragazzo dai capelli ormai quasi verdi.
Come deciso siamo rimasti in buoni rapporti, se così si può dire. Ci salutiamo e non fingiamo di avere impegni improvvisi per non vederci. Ma il rapporto che avevamo prima non esiste più, purtroppo. Fa male, diamine se fa male, e fa male ancora di più perché i miei sentimenti nei suoi confronti sembrano solo raffozzarsi. Vorrei con tutto me stesso che non sia così, ma ahimè al cuor non si comanda.

Strozzerei chiunque ha inventato questo proverbio perché è vero. E lo odio per questo. Se decidessimo noi di chi innamorarci sarebbe tutto più semplice. Magari io sarei etero e sarei già fidanzato da qualche anno, come Namjoon. Ma la vita non va così e bisogna accettare la realtà e andare avanti per quanto possa far male.

Sbuffando mi alzo dal letto e mi infilo dei pantaloncini rossi e delle infradito uscendo svogliatamente dalla camera. Fosse per me resterei chiuso lì dentro per ore ma pomeriggio devo lavorare e i miei piani di rimanere chiuso in camera tutto il giorno saltano.

Non appena entro in salotto trovo tutti i ragazzi a giocare a qualche videogame di zombie con gli occhi incollati al grande schermo della tv e le dita che si muovono velocemente sul tablet. Le ragazze invece sono sedute sul divano e li guardano piuttosto annoiate. Comprensibile.

«Buongiorno checche» borbotto, la voce ancora roca come ogni mattina. Mi passo una mano nei capelli scompigliandoli. Si sono allungati leggermente e ora sono anche un po' ondulati. Dovrei tagliarli.

«Buongiorno vegetale» esclamano all'unisono Namjoon, Jimin, Hoseok e Jin senza distogliere lo sguardo dalla televisione. Inquietante.
Taehyung si gira un secondo verso di me salutandomi e lo vedo separare le labbra prestando tutta la sua attenzione su di me. Aggrotto la fronte confuso e lo saluto con un cenno del capo andando in cucina.

«Cosa?! No! Mi ero distratto!» sento urlare Taehyung mentre tutti gli altri scoppiano in una fragorosa risata. Sarà stato eliminato dal gioco. Scuoto la testa alzando gli occhi al cielo e prendo la mia amata bottiglia di latte alla banana versandolo in un bicchiere.

«Che schiappa» sento dire da Jimin e posso dire con certezza che ha dato a Taehyung una sberla sulla nuca. È una sua brutta abitudine.

Metto a posto la bottiglia di latte e porto il bicchiere alle labbra bevendo a piccoli sorsi. Poggio la testa contro uno sportello della dispensa e sbadiglio. Voglio tornare nel mio amato letto e fare sogni ambigui sulle celebrità.

«Ti unisci a noi?» sobbalzo sputando nel lavandino il latte che avevo in bocca iniziando a tossire ripetutamente. Con la coda dell'occhio vedo Taehyung venirmi incontro preoccupato e sta per posarmi una mano sulla spalla ma mi scosto dal suo tocco velocemente. «Stai bene?» fingo di non vedere la delusione sul suo volto e mi pulisco la bocca con il dorso della mano.