Capitolo 19

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Sorrido forzatamente all'ennesimo cliente pignolo della giornata che richiede cose impossibili che puntualmente non abbiamo. Il tutto rende fin troppo nervoso il cuoco che ovviamente poi scarica la sua rabbia e la sua frustrazione su noi poveri camerieri. È tutto il giorno che facciamo avanti e indietro tra i tavoli cercando di essere più veloci  del solito. Oggi c'è un aumento di clienti pazzesco dei clienti e il capo ne sarà sicuramente felice. I miei piedi e la mia schiena invece chiedono pietà.

Da una parte rimpiango malamente di non aver scelto dei corsi estivi all'università così almeno avrei tenuto la mente occupata e non mi sarei distrutto fisicamente come qui a lavoro. Dall'altra parte non avrei comunque potuto permettermeli dato che i costi per i corsi aggiuntivi sono molto più alti e io ho ancora delle bollette arretrate da pagare.
La vita da adulti fa schifo. Mi domando a cosa pensavo quando da bambino piangevo perché volevo diventare grande.
Che deficiente.

Sospiro pesantemente portando i piatti sporchi in cucina e ignorando di proposito il nostro cuoco che ha iniziato a sbraitare in italiano. Scuoto la testa e torno in sala per prendere gli ordini ad un tavolo arrivato da poco meno di dieci minuti. Per fortuna fra mezz'ora posso tornare a casa.

«Kim Taehyung!» sento urlare il mio nome a gran voce e rabbrividisco al pensiero che possa essere il mio capo. Credo di non aver sbagliato nulla. Ho sempre accontentato il cliente, sono stato gentile con tutti, non ho risposto male al cuoco quando questa mattina ha iniziato ad urlarmi contro, non mi sono neanche lamentato con gli altri dei miei dolori fisici ed emotivi!

Mi giro curioso di sapere il motivo di quel richiamo ma non faccio in tempo a fare nulla perché un forte pugno mi arriva dritto sul naso facendomi barcollare indietro. «Cazzo» sento imprecare dal mio aggressore. Impreco a denti stretti anche io tenendomi il naso con una mano facendo una smorfia dolorante.
Alzo lo sguardo e sgrano gli occhi vedendo chi mi ha colpito con tanta rabbia da far male persino a se stesso.

«Hosek ma cosa...» sussurro confuso. Lui serra la mascella e mi guarda in cagnesco prima di afferrarmi per il colletto della camicia.

«Che diamine hai detto a mia sorella?! Mi ha telefonato piangendo stamattina dicendo che ieri l'hai mollata» ringhia arrabbiato stringendo la presa. Sgrano gli occhi diventando rosso per la stretta troppo forte e cerco di aggrapparmi alle sue mani per fargli mollare la presa mentre il sangue dal naso esce a piccoli rivoli sporcandomi la camicia bianca.

«Hoseok-» tento con voce strozzata ma mi tira un forte schiaffo con la mano libera facendomi girare il viso dall'altro lato e, a causa degli anelli, mi fa sanguinare il labbro. Mi spaventa, sembra impossessato da qualche diavolo. Diamine, non credevo facesse sul serio quando mi ripeteva che mi avrebbe ucciso se avessi fatto soffrire Jiu.

«L'hai tradita? È questo che hai fatto? Jiu non se lo merita! Ti ha sempre dato tutto! Ti stava amando con tutta se stessa e tu come la ripaghi?! Lasciandola! Dopo aver scopato! Taehyung ti credevo meglio di così. Meglio di tutti gli altri bastardi che le hanno spezzato il cuore. E indovina loro come ne sono usciti? Con un naso rotto» sputa acido alzando la mano pronto a colpirmi. Non mi ribello neanche all'altro pugno che mi arriva proprio sullo zigomo. Hoseok ha ragione, me lo merito in fin dei conti. Non volevo ferire Jiu ma l'ho fatto. Ed è comprensibile che un fratello reagisca così vedendo la sorella a pezzi dopo numerose delusioni amorose.

«Hey! La smetta per favore!» un cameriere finalmente interviene mettendosi in mezzo e cercando di separarci ma Hoseok sta tirando fuori una forza nascosta per questo non molla la presa su di me. La guancia mi sta bruciando, il naso fa male e sento lo zigomo indolenzito. Non sono mai stato coinvolto in una rissa soprattutto perché va contro le regole, questa è la prima volta che vengo picchiato in vita mia e vorrei che non capitasse più.

War of hearts // Vkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora