"Vuoi che ti riporti a casa?" Distolse lo sguardo dalla strada.
"Ti sarei grata se non lo facessi" Risposi sincera.
Questo ragazzo di cui sapevo a malapena il nome stava riuscendo a farmi dimenticare i "miei problemi" non facendo nulla in particolare.
Le note di Tiziano Ferro ci accompagnarono ancora fino ad un parcheggio, aprii la portiera e l'aria gelida di febbraio mi trafisse, mi trovai davanti le persone di ogni mattina, con loro c'era anche una ragazza sui vent'anni, con i capelli biondi raccolti in uno chignon, indossava dei jeans chiari strappati che le fasciavano benissimo le lunghe gambe, un top color rosa confetto e un cardigan nero che le completava il look, era bellissima, mi avvicinai subito a lei e mi presentai.
"Cosa le hai promesso per farla uscire?" Francesco si fece subito riconoscere per la seconda volta.
"Niente, l'ho solo scollata dal lavoro" Niccolò rispose secco.
"Quindi centro? Federica ti va?" Enrico, il ragazzo di quest'ultima, chiese.
In coro senza farlo apposta tutti acconsentirono.
Ci ritrovammo a girare le vie di Roma come un gruppo di ragazzini in gita con la scuola, trovai che fosse molto gradevole stare in loro compagnia, erano persone socievoli e rispettose.
Ricevetti una chiamata proprio nel momento in cui mi stavano raccontando la storia della fontana di Trevi, mi scusai e mi allontanai di qualche metro.
Era Bianca, una delle mie più care amiche, stava piangendo come una disperata perchè non ne poteva più delle violenze da parte del suo compagno, mi chiese ospitalità, promise che si sarebbe messa a cercare lavoro per aiutarmi con le spese, ma sinceramente poco mi importava di quello, volevo salvarla da quell'inferno il prima possibile.
Attraverso il mio telefono le trovai un volo per Roma la mattina seguente, avevamo solo un problema: il passaggio dall'aereoporto al bar, per quanto odiassi chiedere favori, fui obbligata a farlo.
"E come la riconosco?" Niccoló si rese subito disponibile ad aiutarmi.
"È riccia rossa, ma non ti preoccupare, cercherò in qualche modo di fargli una descrizione abbastanza approfondita di te" Lo rassicurai
"La devo portare al bar?" Mi chiese infine.
"Sì, grazie mille" Lo ringraziai.
"Figurati"
Non riuscii a godermi a pieno quella giornata, non potevo non pensare a come stesse Bianca, erano ormai due anni che lui la maltrattava, lei cercava sempre di difenderlo in qualche modo, diceva che erano solo momenti di rabbia, che si sarebbe calmato, che non l'avrebbe più fatto ma per arrivare al punto di dover trovare una via di fuga, un posto dove ripararsi è perchè aveva superato il limite, solo al pensiero di cosa le avesse aflitto quel verme mi si ribolliva il sangue.
"Viene a trovarti?" Mi domanda Niccolò una volta risaliti in macchina.
"Non proprio, diciamo che ha una situazione complicata alle spalle" Non mi andava ne di raccontargli una balla ne la verità, così rimasi vaga.
"Capito, dopo oggi pensi di riuscire con noi?"
"Non saprei, ci devo pensare" Risi
"Se ci metti tanto quanto ci hai messo questa volta a deciderti allora ti rivedremo fra mesi"
"No dai, mi vedreste lo stesso ogni mattina dal martedì alla domenica" Ci scherzai sopra.
"Giusto, il solito bar, la solita colazione" Lo disse con tono quasi rassegnato.
"Niccolò io sarei arrivata" Lo feci fermare davanti al palazzo in cui alloggiavo.
"Allora a domani" Mi salutò.
Scesi dalla macchina "A domani, gr.."
"Non ringraziarmi" Mi interruppe lui.
Aprii il portone del palazzo ma mi fermai sulla soglia non appena sentii il rumore della portiera aprirsi.
"Aspetta, se non dovessi trovare la tua amica come faccio a contattarti?"
"Una cover non serve solo a proteggere il telefono" Lasciai chiudersi alle mie spalle il portone e salii la rampa di scale che portava al mio appartamento.
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Non ti affezionare//Ultimo
Fanfiction"Sai, ho sempre pensato che si inizi a credere che una città sia veramente bella quando ci si comincia a lasciare il cuore, non so se mi segui, certo, alcune sono innegabilmente belle ma quando succede ciò diventano ancora più straordinarie" Non dis...