Buio totale.
L'ombra del ragazzo accucciato sulla sedia con la testa sul mio lettino, gli accarezzai i capelli.
"Niccolò" Non rispose, ci riprovai.
"Che è successo?" Mi guardò con un occhio socchiuso.
"Il posto che mi dicevi ieri dove mi hai portata a mangiare era tutto fatto di legno in vecchio stile?"
"Sì perchè? Ti stai ricordando?"
"L'ho sognato, eravamo in un piccolo angolo, eri di fronte a me, stavamo parlando del più e del meno"
"Chantal" Era sbalordito "È andata così"
"Quindi più che un sogno è stato un flashback?"
"Può darsi"
Un dolore allucinante mi colpì alla pancia, mi pieghai su me stessa.
"Stai bene?"
"La pancia"
"Vuoi che chiamo qualcuno?"
"No, sarà solo un altro attacco dovuto al problema con la gravidanza"
"Chantal se stai così male non ti conviene abortire spontaneamente anzi che aspettare che succeda?"
"Vorrei prima sapere chi sarebbe stato il padre, perchè non si presenta?"
"Non lo so"
"Dovrebbe starmi vicino e invece? Non ho visto nessuno oltre te e la rossa"
"Chantal di sicuro lo saprà, Bianca glielo avrà detto, probabilmente non vorrà vederti in queste condizioni" Perchè cerca di giustificarlo? Forse sa chi è e non vuole dirmelo?
"Tu sei sicuro di non saperlo?"
"No, non ne ho la più pallida idea"
Un altro attacco, ancora più forte, gli stritulai la mano che aveva appoggiata sul lenzuolo sopra il mio ginocchio.
Si alzò uscendo dalla stanza e tornando poco dopo con un'infermiera.
Mi scoprì, c'era sangue, l'espressione di Niccolò era un misto fra schifo e preoccupazione.
"Signorina dobbiamo per forza farla abortire subito, le cose si stanno complicando"
Un cenno del capo, non sapevo nemmeno io se fosse la cosa giusta da fare ma di sicuro loro se ne intendevano più di me.
"Mi dispiace" Una lacrima sul viso del ragazzo mentre mi portavano via.
Perchè gli dispiace? Perchè piange? Niccolò ma chi sei realmente?
Tre ore, le tre ore più lunghe di sempre, il dolore che stavo provando era allucinante sia fisico che mentale: avevo appena perso un figlio.
"La può riportare a casa fra un'oretta se vuole" L'infermiera comunicò al ragazzo tatuato.
"Ti riporto a casa"
"Ma figurati, hai già fatto tanto, chiama la ragazza che dice di abitare con me"
"Chantal vai tranquilla, ti riporto io"
"Grazie"
L'ultima ora in quel lettino che mi aveva accompagnato per tutto questo tempo.
"Farai fatica a camminare"
"Ci provo" Provai a scendere ma il dolore mi impedì di reggermi in piedi.
"Posso portarti in braccio"
"Ma va"
"Chantal!"
"Va bene"
Mi prese in braccio, stare così tanto a contatto con il suo corpo mi fece uno strano effetto, provai a sforzarmi di ricordare qualcosa in cui centrasse lui, ma nulla.
"A cosa pensi?" Mi domandò una volta poggiata in macchina.
"Niente" Mi imbarazzai.
"Chantal ti conosco troppo bene, sei imbarazzata, a cosa stavi pensando?"
"Nulla che ti riguarda, pensa a guidare va"
"Posso provare a mettere una canzone e mi dici se ti ricorda qualcosa?"
"Certo"
Scivoli di nuovo.
"Aspetta" Iniziai a canticchiarla nella mia mente. "Tiziano Ferro giusto?"
"Sì, dove l'abbiamo ascoltata?"
Provai a pensarci ma non mi venne in mente nulla.
"Niccolò non ti offendere ma non mi ricordo"
"Tranquilla non fa niente"
"Dove l'abbiamo ascoltata?" Capovolsi la domanda.
"Qui, la prima volta che sei venuta in macchina con me, l'hai messa proprio tu"
"Non ricordo perdonami"
"Figurati Chantal, ci ho provato"
Cadde l'imbarazzo più totale.
"Niccolò perchè ti dispiace?"
"Cosa?" Si girò per guardare nella mia direzione, notai solo allora i suoi occhi scuri, le occhiaie, il viso trascurato sembrava non dormisse da mesi.
"In ospedale mi hai detto che ti dispiace, per cosa?"
"Capirai" Una sola parola.
"Dispiace però a me" Confessai.
"Perchè?"
"Da quant'è che non dormi?"
"Da prima"
"Veramente intendo"
"Qualche giorno"
"Per colpa mia?"
"No, cosa ti passa per la testa? Non è assolutamente colpa tua"
"Sei stato così per stare dietro a me, ma perchè?"
"Perchè tengo a te Chantal, non ricordi è vero, ma un giorno capirai quanto tu sei importante per me" Fissava la strada, strigeva il volante talmente forte che le sue noche erano diventate bianche, avrei dovuto aver paura forse, ma c'era qualcosa in questo ragazzo che mi spingeva a fidarmi di lui.
"Niccolò" Lo guardai.
"Si?"
"Niente" Gli sorrisi.
"Dimmi"
"Dovrei sentirmi insicura, non ricordo chi tu sia, magari mi hai fatto del male e io non lo, ma c'è qualcosa in te che mi mi fa sentire protetta" Calò il silenzio, sorrise "E hai un bel sorriso"
"Chantal.."
"Cosa?"
"Ricordati per favore" Sussurò quasi a non voler farsi sentire.
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Non ti affezionare//Ultimo
Фанфик"Sai, ho sempre pensato che si inizi a credere che una città sia veramente bella quando ci si comincia a lasciare il cuore, non so se mi segui, certo, alcune sono innegabilmente belle ma quando succede ciò diventano ancora più straordinarie" Non dis...