Non ti affezionare//Ultimo

Parte 21

Recuperò l'indumento e se ne andò.
"Non fai nulla? Stai lí immobile?"
Ero paralizzata
"Chantal?"
Non riuscivo a parlare, non riuscivo a muovermi, non potevo crederci.
Scoppiai in un pianto isterico e appena Bianca si avvicinò la cacciai via, non volevo nessuno intorno a me.
Raccolsi i pezzi del portacenere, li buttai e mi rinchiusi in bagno.
"Chantal parlami" Si attacò alla porta.
"Vattene" L'unica cosa che le riuscì a dire.
Da quel momento iniziai a non parlare più con nessuno dei ragazzi della compagnia e a passare dal posto di lavoro al letto e viceversa.
"Senti sono passati cinque giorni, puoi mettere da parte il tuo orgoglio e parlare con Niccolò?" Bianca continuava ad insistere.
La squadrai dalle testa ai piedi.
"Cazzo Chantal sebri uno zombi, mi sono rotta i coglioni di vederti così"
"Bianca è giusto lasciare le cose come stanno, e poi come potrei parlarci? Mi odia" Aprí il frigorifero e lo richiusi poco dopo non trovando nulla che sfamasse la mia fame.
"Non dovrei dirtelo ma io ci ho parlato l'altra sera, ci sta male per quello che ha sentito e sta peggio perchè tu non ti sia fatta più sentire, crede seriamente che quello che hai detto è vero"
"Appunto è vero" Alzai le spalle e la guardai con le lacrime.
"Chantal se fosse vero non staresti piangendo, per favore vai da Niccolò e parlaci, ti ci porto io"
Mi portò sotto casa sua, sembravo una barbona, suonai e il tempo di risposta sembrò infinito.
"Cosa ci fai tu qui?" Era freddo.
"Ho bisogno di parlarti"
"Penso di aver già sentito tutto" Cercò di richiudere la porta ma lo fermai.
Bianca nel frattempo se ne andò.
"Niccolò ascoltami per favore"
"Per sentire cosa? Che ti sei fatta scopare solo per un tuo piacere fisico? Che mi hai solo preso per il culo per tutto questo tempo?"  Spalancò la porta e senza chiedere il permesso mi ci precipitai all'interno.
"Ti avevo avvisato di non affezionarti" Ero sempre stata orgogliosa e non potevo evitarlo in questa situazione.
"Sai invece cosa penso io? Che tu abbia paura di provare sentimenti"
"Forse hai ragionare ma Niccolò non possiamo"
"Non la pensavi allo stesso modo qualche giorno fa nel tuo letto"
"La finisci con questa storia?"
"Chantal, sei ridicola davvero, prima di venire qui a fare la predica a me mettiti in pace la testa e inizia a capire che cazzo vuoi"
"Che cazzo voglio? Hai ragione non lo so, so solo che quella notte ho provato delle emozioni che non so nemmeno spiegarti, che non riesco a starti lontana ma nemmeno troppo vicina altrimenti inizia a mancarmi l'aria, inizio a tremare e il mio cuore impazzisce, che quando sto con te sto bene,so che in questo momento ti spaccherei la faccia perchè porca puttana, Niccoló, mi sono innamorata di te." Dissi tutto d'un fiato.
"Cosa?" Rimase a bocca aperta a fissarmi.
"Hai sentito bene, quel giorno ho detto quelle cose a Bianca solo per ricomporre il mio orgoglio e per non darle ragione ma non le ho mai pensate"
"Chantal.."
"Fammi finire, quando ti ho detto che ti volevo non era solo per soddisfare un bisogno fisico ma perchè lo volevo davvero e lo rifarei altre mille volte"
Mi si avvicinò, ed ecco che le emozioni presero il sopravvento.
"Niccolò mi dispiace, sarò pure una stronza ma penso proprio di essermi legata a te in una maniera inspiegabile" Come c'ero finita a dirgli queste cose?
"Sarai pure una stronza, un'orgogliosa di merda, una che se provi a metterle i piedi in testa ti uccide ma sei stata anche la ragazza in grado di farmi perdere la testa"
Si stava sempre di più avvicinando a me, più lo faceva, più dietreggavo fino a che non andai a sbattere contro il muro.
"Niccolò ti prego" Bisbigliai.
"Tanto per la cronaca, ti ho portata a letto non per farmi solo una scopata ma perchè tengo a te ed era da quando ti ho vista che ho pensato che saresti dovuta essere mia, Chantal, penso di essermi innamorato perdutamente di te"
Mi prese dai fianchi e mi spinse contro di lui per baciarmi, gli avvolsi le braccia intorno al collo.
"Questa volta sono io dirti che ti voglio più di ogni altra cosa" Parlò sulle mie labbra.
"Portami in camera da letto allora"