Parte 37

1.8K 45 2
                                    

Le sue mani scorrevano lungo i miei fianchi provocandomi brividi mentre le nostre lingue si intrecciavano.
Scostò i miei capelli da un solo lato.
"Non è cambiato nulla, ti faccio lo stesso effetto di prima" Mi sussurò vicino al collo prima di iniziare a succhiare delicatamente la mia pelle, piegai la testa dalla parte opposta in modo da facilitargli il lavoro.
"Me lo farai sempre" Sussurrai.
Mi spinse contro la parete più vicina tirandomi su di peso e facendomi avvolgere le gambe intorno al suo bacino.
Sentivo il mio corpo andare a fuoco, con le mani cercai l'orlo della sua maglietta e gliala sfilai con fatica per via della posizione in cui ci trovavamo.
Mi fissò passando l'indice sulle mie labbra e facendolo scivolare su tutto il mio corpo fino ad arrivare all'elastico delle mie mutandine, il mio petto inizò a muoversi in maniera irregolare.
"Starei ore a fissarti in queste condizioni" Aveva stampato in faccia un sorriso malizioso.
"Niccolò per.." Inserì la mano all'interno del mio intimo iniziandomi a stuzzicare con un dito, sussultai "Favore" conclusi la frase.
Iniziò a muoverlo in me facendomi ansimare.
"Quanto mi era mancato sentirti godere a causa mia"
La sua volgarità non aveva fine eppure mi faceva piacere sentirgli dire certe cose.
Aggiunse un secondo dito, distesi la schiena socchiudendo le labbra provocando un suono simile ad un mugolio.
"Niccolò" Faticavo a parlare "Spostiamoci"
Mi poggiò sul letto senza sfilare la mano e mettendosi fra le mie coscie, mi venne spontaneo tirarmi su per andargli incontro e baciarlo.
Sfilò le dita da me guardandomi, mi slacciai il reggiseno facendolo scivolare lentamente lungo le braccia, non mi toglieva gli occhi di dosso,  si portò le dita che poco prima erano in me alle labbra, seguii ogni suo movimento con lo sguardo.
"Fai schifo" Risi.
"Potrà anche farti schifo però non puoi dirmi che non ti fa eccitare"
"Perchè dovrebbe farlo?"
"Perchè.." Si avvicinò al mio viso "Pensa se questa lingua la passassi altrove" Bisbigliò prima di lasciarmi umidi baci sul collo per poi iniziare a scendere sul seno, portai le mani nei suoi capelli non appena circondò un mio capezzolo mentre con un mano mi accarezzò l'altro.
Scese sulla mia pancia percorrendo una linea immaginaria, il mio corpo andava incontro alla suo bocca spontaneamente facendomi inarcare la schiena.
Mi guardò non appena raggiunse l'orlo dell'ultimo indumento da me indossato.
Me le abbasò pian piano lasciandomi baci umidi su ogni parte che scopriva, fino a sfilarmele del tutto, passò la lingua sulla mia intimità facendomi gemere.
"Ti fa ancora schifo?"
"Sì"
Ripetè il gesto ottenendo la stessa reazione.
"Perchè gemi allora?"
Prese a succhiarmi il clitoride, urlai dal piacere stringendo nei pugni le coperte sotto di me.
"Dicevi?"
"Niccolò cazzo" Non riuscivo a trattenermi.
"Pensa se per puro caso dovessi aggiungerci le dita"
Così fece provocandomi ancora più piacere e facendomi stillare, i miei muscoli si stavano irrigidendo e le mie gambe stavano iniziando a tremare quando tornò all'altezza del mio viso lasciandomi insoddisfatta.
"Stavi per venire vero?" Mi chiese.
"Perchè hai smesso?" Avevo ancora il fiatone.
"Lo prendo come un sì"
Mi tirai sù cercando di capovolgere le cose, mi fermò prendedomi i polsi e incrociandoli sopra la mia testa.
"Cosa stavi cercando di fare?" Sussurò vicino al mio orecchio.
"Mettermi a cavalcioni su di te" Balbettai.
"E poi cosa avresti fatto?"
"Ti avrei slacciato i pantaloni"
Mi lasciò un polso.
"Puoi farlo anche così"
Raggiunsi con le dita il bottome dei suoi Jeans ma faticai nell'impresa per via della sua mano che sfregava sulla mia intimità.
"Niccolò per favore, sto impazzendo"
"Cosa vuoi?"
"Essere scopata da te" Confessai.
Sorrise compiaciuto, si sfilò i boxer in seguito ai pantaloni e prese dal portafoglio una carta argentata, indossò il proservativo e si riposizionò in mezzo alle mie coscie.
"Chantal sei appena stata operata, se ti fa male dimmelo che mi fermo" Mi rassicurò.
Entró in me e provai una sorte di bruciore che si trasformò in piacere nel giro di qualche secondo.
Le mie unghie graffiavano la sua schiena mentre dalla mia bocca uscivano lamenti sempre più forti ad ogni suo movimento.
"Niccolò" Sospirai quasi senza fiato.
"Sto per arrivare al limite" Le sue parole erano soffocate da gemiti.
Eravamo in due, anche il mio corpo non riusciva più a resistere.
"Chantal" Mormoró prima di raggiungere l'orgasmo seguito da me.
Cadde sfinito al mio fianco, nella stanza risuonava solo il rumore dei nostri respiri affannati.
"Saresti stato tu vero?" Dissi appena ripresi fiato.
"Cosa?"
"Il padre del bambino"
"Sì Chantal"

Non ti affezionare//Ultimo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora