Capitolo 55

777 47 11
                                    

Canzoni per il capitolo:
Beautiful Trauma - P¡nk
Te Aviso, Te Anuncio - Shakira

Quando arrivai davanti al Capitano, lui aveva un sopracciglio inarcato, sorpreso dalla mia vista: ero davanti a lui, piegata in una profonda riverenza, i lembi del vestito sollevati.
Chinai per un attimo la testa.
Quando la rialzai, vidi che anche Sylver si era piegata in una profonda riverenza, accanto a me, ma, non appena si rialzó, tornó a camminare per la sala ed a servire gli invitati.
Cosí, il Capitano e io rimanemmo da soli. Nemmeno Rowena era nei paraggi.
Il Capitano teneva gli occhi fissi su di me. Sembrava non capire, non sapere, il motivo per cui ero davanti a lui.

"Allora, Capitano, ha intenzione di offrirmi questo ballo o lascia a me questo arduo compito?" lo schernii, con un piccolo sorriso sul volto.
Lo scherzo non aveva intenzione di offendere, solo di punzecchiare.
A quanto pareva, il Capitano cadde nella mia trappola.

"Stai scherzando, spero." sibiló, gli occhi fulminanti.
Il suo corpo si irrigidí, al muro.
Io lo osservai, confusa.

"Lei è il mio promesso sposo, Capitano. Non dovremmo, forse, aprire le danze?".
Evitai di ricadere sul particolare del pubblico. Non sapevo se avessi fatto bene o male.
Il Capitano rimase a fissarmi, rapito dalla mia domanda.
Chissà cosa si sta chiedendo?
Sembrava riflettere su qualcosa.
Poi, il suo sguardo vagó per la sala, alla ricerca di qualcosa...o qualcuno.

"Te l'ha detto Sylver.".
Non era una domanda. Ma il tono della sua voce non era arrabbiato. Era solo un'osservazione.
Presa alla sprovvista, afferrai la stoffa del vestito e la stropicciai leggermente tra le dita.
In un attimo, mentre abbassavo la testa e la guardia, il Capitano mi afferró entrambe le mani, le vidi stringersi attorno alle mie. Poi, il Capitano mi sollevó il viso, afferrandomi il mento e facendomelo alzare con la forza. In quel momento, avrei preferito stare con Rowena, piuttosto che con lui.
"D'accordo, diamo inizio alle danze." sibiló, osservandomi intensamente.
Avvertii la fastidiosa sensazione dei suoi occhi che scavavano dentro di me. Non riuscivo a distogliere lo sguardo.
Il Capitano mi trascinó al centro della stanza, tra le coppie, le famiglie, i sudditi, i servi. Mi tiró per i polsi e mi attiró a sè con forza.
Io spostai lo sguardo da lui ed osservai, feci scorrere gli occhi su ogni presente, alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarmi. Sylver.
Ma lei era scomparsa.
Il Capitano mi afferró per una mano, liberandomi l'altra, e mi fece girare velocemente in una piroetta.
Sbalordita, quando finii di girare, puntai gli occhi su di lui, sbarrandoli.
Poi, il Capitano mi afferró per il polso e mi avvicinó a lui, facendomi sbattere, quasi, sul suo petto quasi scolpito. Non ero mai stata tanto vicina al Capitano per sua volontà.
Nella sala, la musica si alzó, cambiando di registro, mentre, pian piano, tutte le persone, nella stanza, si zittirono, per osservarci, rapite.
"Primo, nessuno degli invitati ha chiesto un ballo tra me e te." mormoró il Capitano.
Spostó un piede verso la mia destra ed io lo seguii, non sapendo cosa avesse in mente.
"Secondo, Rowena ci sta guardando." continuó lui.
Si allontanó da me, spingendomi verso l'esterno. Io seguii di nuovo lui.
I passi non mi erano familiari, avrei fatto fatica a seguire la disinvoltura del Capitano. Lui sembrava perfettamente a proprio agio, nel ballare con una ragazza davanti a tutti.
Riflettei sulle parole del Capitano e spalancai gli occhi.
"Terzo," il viso del Capitano si aprí in un sorriso malizioso, "non sai ballare.".

"Perchè, tu sí?" sbottai, mormorando.
La mia provocazione ebbe un effetto inaspettato: il Capitano divenne improvvisamente serio, la presa delle sue mani, se possibile, ancora piú forte. Da quel momento, avrebbe condotto lui la festa.
Mi riavvicinó velocemente a sè, stringendomi al suo petto, per poi farmi voltare di schiena, mentre lui mi girava attorno. Cosí, me lo ritrovai di nuovo di fronte, ma le posizioni si erano invertite.
Sentivo gli occhi di tutti puntati su di noi, meravigliati da quello spettacolo. Io cominciavo ad avere paura di quello che stava architettando il Capitano.
Un'altra piroetta, un movimento di piedi, anzi molti. Il Capitano non stava fermo. Era perfettamente consapevole di ció che stava facendo. Doveva aver fatto qualche tipo di ballo.
Mi spinse all'indietro, e caddi sulle sue braccia, che mi ressero senza il minimo sforzo. Fece aderire i nostri corpi.
"Allora, principessa, non so ballare?" mi provocó lui, facendomi fare l'ennesima piroetta.

"I-Io non ho detto questo." balbettai, con il fiato corto.
Nonostante ci muovessimo di pochi centimetri, ballare con il Capitano era molto piú faticoso di quello che avevo immaginato.
Il Capitano si fermó lentamente, con un sorriso vittorioso sul volto: sapeva che ero rimasta stupita dalla sua abilità nel ballare e che non l'avrei mai ammesso.
Cercando di riprendere fiato, mi allontanai dal Capitano, approfittando di quel suo momento di distrazione.
Arretrai di un passo, poi di un altro. Non riuscivo a credere a quello che avevo appena fatto: avevo appena ballato con il Capitano!
"Si goda la sua festa, principessa. Perchè non ce ne sarà un'altra simile." mi esortó.
Si voltó e si allontanó da me di un passo, andando verso la folla attorno a noi, stupita e meravigliata.

"Aspetta!" lo fermai.
Il Capitano si fermó.
"Perchè...questa festa?" chiesi.
Sylver aveva detto che era stato lui a volerla.
Il Capitano si voltó e mi osservó. I suoi occhi scavavano ancora dentro di me.
Tentai di resistere all'impulso di rimanere con gli occhi incollati su di lui, ma mi fu impossibile.
La sala era calata nel silenzio, se non per la musica ancora accesa.
La mascella del Capitano si serró.

"Non ringraziare me: ringrazia Shila. È stata lei a volere tutto questo. Ha organizzato lei tutto." mi informó lui.
Dopodichè, si voltó e si allontanó, tra la folla allibita, che spostava lo sguardo alternativamente da lui a me e da me a lui.
Sentivo ancora il cuore battere veloce per l'agitazione.

Sangue regaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora