Capitolo 81

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Non pensai alle conseguenze, lo feci e basta: corsi verso Rowena, che si giró di scatto verso di me, allarmata, e le saltai addosso, facendole perdere l'equilibrio e facendola cadere a terra.
La spada che aveva in mano cadde a terra, provocando il rumore del metallo che sbatte contro la pietra. Qualcosa si strappó, forse la spada aveva ferito comunque Dimitri, ma lo vidi allontanarsi velocemente da noi, perció il taglio non doveva essere molto profondo: era ancora in grado di pensare lucidamente e muoversi velocemente.
In un attimo, scese le scale.
Vai da Cassandra.
Rowena riuscí a liberarsi facilmente di me, spingendomi via con un calcio, dal suo petto. In un attimo, ero a pancia all'aria, con un nuovo dolore alla schiena, con l'aria che mi usciva dai polmoni.
Ma non potevo permettere che Rowena riuscisse a raggiungere Dimitri: l'avrebbe ucciso. E sarebbero morti sia lui che Cassandra.
Mi rialzai, facendo forza sulle braccia, a fatica. Cercai aiuto nel bambino che avevo in pancia, cercando di fargli capire l'urgenza che mi opprimeva.
Rowena afferró la spada ed un paletto, che trovó a terra, accanto al muro, e si incamminó velocemente verso una scalinata laterale, l'opposta, rispetto a quella da cui era sceso Dimitri.
No!
Corsi il piú velocemente possibile e, senza pensare, mi gettai di nuovo su di lei.
Rowena, colta di nuovo alla sprovvista, perse l'equilibrio, ma riuscí a non cadere, aggrappandosi al corrimano prezioso, che adornava le scale. Io ero aggrappata alla sua schiena.
Se lei avesse perso l'equilibrio, sarei caduta dalle scale e, probabilmente, sarei morta.
Per questo, ringraziai mentalmente Rowena.
La spada le cadde di mano, ma Rowena riuscí a bloccare l'arma con un piede, prima che cadesse, gradino per gradino, fino ad arrivare al piano inferiore. La punta era rivolta verso il basso, sembrava quasi tagliare la scarpa bassa di Rowena.
Probabilmente, prima dell'arrivo di Dimitri, si era cambiata anche le scarpe. In una situazione del genere, solo lei avrebbe potuto pensare all'abbigliamento.

"Lilith, levati di lí!" mi ordinó Rowena, furiosa, gettando la testa indietro, per guardarmi.
Non riuscii a prevedere la mossa e presi una craniata sul naso, cosí forte da non vedere piú per un secondo. Poi, le macchie nere che mi avevano invaso la vista si dissolsero e tornai a vedere.
Persi la presa su Rowena e caddi a terra, afferrandomi al corrimano. Per questo, il colpo non mi causó molte ferite.
Le mie labbra si bagnarono di un liquido denso, l'odore pungente del sangue mi entró dalle narici e dalla bocca.
Mi passai una mano sulle labbra, per pulirle dal liquido e, quando le guardai, notai che erano sporche di sangue. Sentivo il naso gocciolare: probabilmente, Rowena mi aveva spaccato il naso.
Ma riuscii comunque a distinguere l'odore acre del sangue.
Piegai le labbra in una smorfia, tentando di rialzarmi, nelle fitte di dolore alla schiena e alla faccia.
Rowena, intanto, si era chinata, a prendere la spada. Ricominció a scendere velocemente le scale.
Lasciai da parte le ferite e scesi anch'io le scale, cercando di raggiungerla.
Ma il colpo al naso era stato troppo forte e mi si annebbió di nuovo la vista: non vidi un gradino e persi l'equilibrio. Caddi, ma finii su qualcosa di morbido: la schiena di Rowena.
Anche Rowena cadde, di nuovo, la spada dritta davanti a lei, insieme al paletto.
"Lilith!" gridó Rowena, girandosi, furiosa, verso di me.
Aveva il mento e la fronte sporchi di sangue, tagli che, pian piano, si stavano curando da soli. Io, invece, continuavo a sanguinare.
Rowena si divincoló e si sottrasse al peso del mio corpo sopra di lei. Io riuscivo a malapena a muovermi, colta da un'improvvisa fitta di dolore alla spalla su cui ero caduta.
Trattenni un urlo, mentre controllavo che Rowena non raggiungesse Dimitri.
"Lasciami finire questa cosa e verró qua a curarti." sibiló Rowena, tra i denti, fulminandomi con lo sguardo.
Si era rialzata velocemente in piedi.

"No!" gridai, in preda alla preoccupazione e al dolore.
Mi portai una mano al naso, tentando di fermare il sangue.
Rowena si bloccó e si giró di scatto.

"No?!" gridó.

"Non farlo!" gridai.
Ma non riuscivo comunque ad alzarmi.
Bloccala qua. Finchè parla, non potrà uccidere Dimitri.
Avrei dovuto farla parlare, almeno finchè non fossi riuscita a fermarla in altro modo.

"Lilith, da che parte stai?" gridó Rowena, stupita.
Sembrava quasi ferita da ció che avevo appena detto.
Serrai la mascella, alzando gli occhi su di lei.
Da che parte stavo?
Ora, Rowena avrebbe scoperto ció che avevo fatto, la mia scelta. Dimitri.
Tentai di prendere altro tempo, mentre mi afferravo la spalla, colta da un'altra fitta di dolore.
"Me lo dirai dopo." finí Rowena, volgendosi di nuovo.
Strinsi gli occhi e li riaprii.
Non avrei potuto permettere che Cassandra morisse. Nè che Dimitri morisse.
Il calore si diffuse di nuovo nella mia pancia, dal basso ventre. Le ferite sembravano improvvisamente scomparse, anche se il sangue continuava a scorrermi fuori dal naso.
Mi rialzai. E mi gettai su Rowena.
Le afferrai il collo e la strinsi a me, bloccandola in una morsa di ferro.
Cosí credevo.
Ma lei riuscí a liberarsi facilmente da me: aprí con facilità le mie braccia e sgusció via da me, girandosi.
Alzó la spada velocemente su di me, me la portó al collo.
La lama liscia e letale si appoggió alla mia pelle, provocandomi un lieve bruciore.
Rowena mi osservó, lo sguardo furioso e fulminante. Alzó il mento.
"Allora, Lilith, da che parte stai?" mi sfidó Rowena.
In quel momento, capii che Rowena aveva capito ció che avevo fatto. Aveva capito che qualcosa era cambiato, all'interno delle alleanze.
Dalla mia risposta, sarebbe dipeso il mio destino, ma anche quello di Dimitri, di Cassandra, dei due regni.
Se avessi detto di stare dalla sua parte, avrei mentito, ma avrei potuto salvarmi, salvare anche Cassandra.
Se avessi detto di stare dalla parte di Dimitri, sarei morta, ma avrei salvato Dimitri, Cassandra e gran parte dei due regni.
Sorrisi.

"Tu che dici?" risposi.
Dimitri.

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