Capitolo 36

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"Dovrai farlo scoprire. Fa' che Rowena scopra dove si trova e lo imprigioni. Lo processi." scandí lentamente lui.
Cercai di leggere tra le righe, convinta che il discorso di Dimitri avesse qualche altro significato. Non mi stava chiedendo davvero di consegnare James a Rowena. Non poteva farlo.
Mi chiede di salvarlo consegnandolo a Rowena.

"Hai preso una botta un po' troppo forte?" sbottai, stupita.
Ció che mi stava chiedendo Dimitri era di realizzare il suo piano incoerente.
Salvare qualcuno consegnandolo al suo stesso nemico.
Piegai la bocca in una smorfia. Quella situazione mi era stranamente familiare: salvare qualcuno consegnandolo al nemico, salvare Dimitri consegnandolo al Capitano. Dimitri mi stava proponendo di fare con James ció che avevo fatto con lui.
Ma con che coraggio!

"Certo che no. Infatti, James riuscirà a sopravvivere solo cosí." obiettó Dimitri, sereno, il viso rilassato e risoluto.
Aveva davvero sbattuto la testa. O, forse, era la ferita ancora aperta sul suo petto che gli causava questi sprazzi di follia.

"James non sopravvivrà! James verrà ucciso da Rowena, non appena Rowena riuscirà a mettergli le mani addosso! Cosí, lo condannerai a morte! E io non voglio esserne complice." spiegai.
A quanto pareva, Dimitri non aveva calcolato questa possibilità. O, forse, sí. Non fece una piega alle mie parole. Anzi, si avvicinó lentamente.

"In un caso o nell'altro, verrà ucciso comunque. O dalle mie truppe. O da Rowena. C'è solo una possibilità per salvarlo. E, per farlo, è necessario che io riprenda il mio trono ed il mio potere di re.
Ma, forse, non ti importa cosí tanto di James da volerlo salvare. Non permetteresti mai a me di riprendermi il titolo che mi spetta. Sei troppo orgogliosa per farlo." sibilo, assottigliando lo sguardo, avvicinandosi ancora.
Serrai la mascella.

"E tu sei troppo preso dal tuo potere per non accorgerti che il tuo piano fa acqua da tutte le parti." ribattei, acida quanto lui.
Non mi sarei tirata indietro.
Notai un piccolo guizzo, all'angolo della bocca di Dimitri, come se avesse voluto sorridere, ma si fosse trattenuto.

"Certo, il mio piano non riuscirà mai, se tu non mi darai il tuo appoggio.
Quando Rowena troverà James, tu dovrai soltanto chiederle, al posto di uccidere il vampiro, di esiliarlo. Di cacciarlo da questo regno. In questo modo, James non potrebbe mettere piede nel regno di Rowena, pena: la morte.
Rowena sa che, se ti negherà di salvare James, tu le diverrai nemica. E questa è l'ultima cosa che vuole. Rowena ti ascolterà e James riuscirà a fuggire, a salvarsi.
Ma il mio piano fa acqua da tutte le parti. Quindi, forse, è meglio che, ora, io ascolti il tuo, di piano. Deve essere per forza migliore del mio, dal momento che critichi cosí tanto il mio piano di salvare James." ogni parola era affilata come una lama, graffiava, sulla mia pelle, con un'attenzione tale da poter diventare un'arte.
L'arte di Dimitri era quella di colpire l'avversario, non con i gesti, ma con le parole. Bastava una sola delle sue parole, misurate e pensate apposta per l'occasione, per poter destabilizzare anche il peggior nemico.
Mi stava schernendo. Il suo piano era accurato, pensato fin nei minimi dettagli. Sembrava esser stato pensato da mesi, ma, in realtà, aveva cominciato a pensarci solo da qualche giorno, se non dal giorno prima, quando aveva scoperto che il suo esercito stava venendo a salvarlo.
Al contrario di quanto avevo pensato, il suo piano era organizzato e fluido. Mancava solo la mia approvazione ed il mio appoggio. Il resto sarebbe venuto da sè.
In quel momento, dopo che Rowena aveva ucciso Mike, cercavo di proteggere ancora di piú le persone a cui tenevo. Non avrei permesso che Rowena facesse del male anche a James.

"Cosa devo fare?" mormorai, incrociando le braccia al petto e posando il peso su una gamba.
Dimitri era vicino, sentivo l'odore metallico del sangue, che sgorgava ancora fuori dalla sua ferita al petto. Mi guardó, i suoi occhi turbinosi incentrati sui miei.

"Fai quello che ti ho detto." Ordinó. "In quanto tuo re, faró di tutto per esaudire il desiderio di un mio suddito. Compresa te.
Quando vedrai James, cerca di portarlo in posti esposti e di farlo vedere alle guardie. Loro chiameranno Rowena. E tu salverai James.".

"E cosa c'entra il fatto che tu debba recuperare il tuo trono?" sbottai.
Nonostante le sue parole, non mi era sfuggito quel particolare. Io avrei salvato James. Lui non avrebbe fatto niente.

"Mi servirà, nel caso le truppe riescano ad arrivare qui prima dell'esilio di James. Se tu mi aiuterai a recuperare fama, tra gli umani e tra i licantropi ribelli, le truppe mi ascolteranno.
Non ti chiederó di sposarti con me. Lasceró che tu e James passiate la vostra vita felici. Ma tu devi aiutarmi a recuperare il mio regno. Queste sono le mie condizioni.".
Il suo tono era serio. Non una nota canzonatoria. Era ció che Dimitri pensava: pensava di poter recuperare ancora il suo regno. Forse, peró, la situazione non era cosí tragica come pensavo. Forse, davvero avrei potuto salvare James.
Avvertii diffondersi un calore, nel petto.
Vuoi davvero salvare James? Chi vorresti salvare davvero?
Era la voce soave e dolce. Era la voce di Reina.
Accetteresti mai di ridare il potere a Dimitri? Sai che non ti lascerà andare. Ti dice che ti lascerà andare facilmente, ma rimane pur sempre un re, il re dei vampiri. Riusciresti a sopportarlo? Vuoi davvero salvare James, a costo di questo prezzo? O lo stai facendo per entrambi? Per James e Dimitri?
Scossi la testa. Le parole di Reina erano confuse e mi creavano ancora piú confusione.
Ero sicura di una cosa: avrei voluto salvare le persone a cui tenevo. Sylver. James. Il prezzo da pagare non sarebbe mai stato troppo alto.
Prima che Reina potesse dirmi altro, annuii a Dimitri, un leggero cenno con la testa. Mi voltai ed aprii la porta in fretta.
Niente ripensamenti. È per James.

"Ah, Lilith?" mi chiamó Dimitri.
Mi fermai, voltandomi.
"La Cerimonia del Cambiamento è ancora aperta.".

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