3. Sorpresa!

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Dopo che Ignazio è tornato a sedersi a tavola, evita accuratamente il mio sguardo.
Non capisco il suo atteggiamento, o forse è proprio questo a farmi capire che qualcosa non va.
La cena si prolunga, e quando anche Michele ci raggiunge con altre persone per prendere il digestivo insieme e Ignazio nonostante avesse detto di essere stanco sembra voler prolungare la serata all'infinito.
E quindi a un certo punto mi scuso e salgo in camera.

Passa una mezz'ora e sento bussare alla porta. Quando apro, Ignazio é lí davanti, con uno sguardo incerto.
Mi verrebbe da prenderlo a schiaffi.

- finalmente. - dico.

Quando richiude, sospira, ha capito che la situazione é peggiore di quel che immaginava.

Mi siedo sul letto, lo guardo.

Lui sta zitto, io sto per perdere la pazienza.

- allora?-chiedo. - non hai niente da dire? Tipo cosa voleva la tua ex ragazza da te? Che poi come si chiama?

Sì passa le mani tra i capelli- Luisa. É incinta.

-Me ne sono accorta che è incinta. Ma cosa c'entri tu? Io e te stiamo insieme da più di un anno.- e spero vivamente di non sentire la risposta che sento.

Mi guarda. Ha gli occhi pieni di lacrime. Io scuoto la testa.-no. Non dirlo.

Abbassa lo sguardo - non vorrei. Ma la verità è che....

-Che mi hai tradita.

-È successo quando avevamo litigato, a Pasqua.

-E questo lo rende meno un tradimento? Ti riferisci a quando quel coglione mi ha baciata e tu hai fatto il diavolo a quattro? Quella volta in cui te ne sei andato? Bel modo di essere coerente, davvero. Cos'era, una vendetta? Io e te non ci eravamo lasciati Ignazio, avevi detto di voler pensare. E bel modo di pensare andare a scoparti quella lí!

Lui mi guarda - Non ho scuse.

-Lo credo bene.

-Posso dire solo che non ero del tutto in me. Quella sera sono tornato a Bologna e sono andato in un bar e lei mi ha chiesto se potevamo vederci e io le ho detto si senza pensarci. E un paio di drink dopo eravamo in una camera.

-Non hai pensato di dirmelo?

-Avrei voluto Amelia, te lo giuro. Ma poi Daniele...

-Non usare mio fratello come scusa!

-Non lo faccio. È solo che la situazione era quella e tu stavi male. E non volevo peggiorare le cose.

-Stavo male perché mi sentivo in colpa per via del bacio con Antonio. E te l'ho raccontato due giorni dopo. Ti ricordi?

Annuisce, io continuo - Non hai trovato il coraggio neppure dopo tutti quei mesi di dirmelo?

-Non l'ho fatto perché non ha significato niente.

-Che bella frase fatta Ignazio. Te la ricordi la scenata che hai fatto a Franz?

Guarda altrove.

-Come cazzo hai fatto a sentirti in diritto a fare quelle storie dopo ciò che avevi fatto?

Si passa le mani sul viso - Amelia io...

- Basta frasi fatte. Basta dire cazzate. Quel bambino...

Solleva lo sguardo su di me, io deglutisco e mi sforzo a continuare a parlare.

- Quel bambino è tuo?

Lui abbassa lo sguardo- Non lo so. Lei dice di si, io non so se crederle.

Mi esce una risata nervosa -Mi sono ritrovata in una fiction familiare! Mi promette un sacco di cose e alla prima occasione va a fare un figlio con un'altra. Cos'è, voglia di paternità? Sapevi che io non volevo avere dei figli e sei andato a procurarteli?

Adesso mi guarda di nuovo. E si vede che è ferito. Ma non avrò nessuna pietà stasera. Perché gli avevo chiesto solo di non deludermi.

-Cosa vuoi che faccia?-chiede.

Scuoto la testa -niente. Non c'è niente che tu possa fare.

Prendo la giacca.

-Dove vai?-chiede.

-Non ti riguarda.

-Andiamo Amelia, resta qui.

-Non ho più niente da dire né da ascoltare.

-Ma dove vorresti andare a quest'ora? Neppure la conosci Roma!

-Vado il più lontano possibile da te. Ti piace come risposta?

Mi viene dietro mentre mi dirigo fuori da questa camera soffocante.

-Vado via io. Resta qui ti prego.

Non lo ascolto. Esco nel corridoio, lui mi si para davanti. -Amelia non è sicuro che tu vada fuori da sola a quest'ora.

-Lasciami stare.-dico cercando di oltrepassarlo. Ma non si smuove.

-Ignazio fammi passare.

Lui mi guarda - Non voglio che...

-Togliti!- adesso sto urlando.

Lui è sorpreso e quando una porta si spalanca accanto a noi e lui si distrae io ne approfitto per allontanarmi.

Sento la sua voce e quella di Piero -Che cazzo fate Igná?

-Niente. -risponde lui, e mi chiama di nuovo.

-Non ti azzardare a seguirmi.-dico solo mentre mi volto a guardarlo.

-Non ti lascio andare via.

-Se mi segui adesso giuro che non mi vedi più.

Piero è fermo a guardarmi. Ha capito la gravità della situazione e quando Ignazio muove un passo nella mia direzione é lui a bloccarlo.

E gliene sono terribilmente grata.

Iganzio se la prende con lui, ma io neppure li ascolto più.

Mi precipito fuori da questo hotel il più velocemente possibile.
L'aria fuori è gelida e la pioggia mi inzuppa la giacca e il vestito sotto.
Qualche passo dopo sento la voce di qualcuno. Ma non è Ignazio.

Mi giro a guardare Gianluca che mi viene incontro. -hey. - dice - che è successo?

-Niente. -rispondo.

Solleva un sopracciglio - Piero mi ha detto che...-ma non finisce di parlare perché io scoppio a piangere come mai avevo fatto davanti a qualcuno che non fosse Ignazio o la mia famiglia.

Lui resta spiazzato. Poi mi abbraccia - tranquilla. -sussurra. - non preoccuparti, qualsiasi cosa sia successa, c'è una soluzione.

Scuoto la testa - non credo.

Sollevo lo sguardo su di lui, ma nel suo volto leggo solo comprensione. Un dubbio atroce si palesa nella mia mente. Lo allontano da me - tu lo sapevi?

Alza le mani- Assolutamente no, Amelia. Te lo giuro.

Lo guardo negli occhi, e non leggo nulla che sembri una menzogna.

Mi abbraccia di nuovo -vieni. - dice - o ti verrà la polmonite.

- Non torno da Ignazio. Neanche per sogno. Preferisco la pioggia.

- Vieni in camera mia. Non puoi restare qui fuori.

Mi lascio convincere e lo seguo in camera sua. E nell'ascensore tremo come una foglia.

Ad un tratto intravedo la mia immagine nello specchio dietro le porte. E non mi riconosco.

Ebbene sì, svelato l'arcano, la verità è finalmente venuta fuori.
Cosa pensate del capitolo e di ciò che è successo?Vi aspettavate che la verità fosse questa? E soprattutto, cosa succederà ora? Vi lascio i commenti, un bacio.

Come nessun altro al mondo. Ignazio Boschetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora