Ignazio
È da ieri che non dormo. Sono passati due giorni da quando siamo tornati a Bologna. Due giorni di fila e sembro un morto che cammina. Vorrei sapere dove diavolo è Amelia e cosa sta facendo. Gianluca é stato molto chiaro sulle parti che prenderà. Piero non si è sbilanciato ma mi ha detto che non sapeva dove sarebbe andata a stare. E ho provato a chiamarla ma ha rifiutato ogni chiamata. E quindi mi aggiro per casa come uno zombie osservando le sue cose e cercando una risposta a tutta questa confusione.Quando al mattino bussano alla porta, mi convinco che non sia lei perché ha le chiavi. Ma invece quando apro è proprio Amelia e capisco il gesto simbolico di non usare le chiavi. "Non è casa mia" sembra dire. Ha lo sguardo duro e insensibile. - sono venuta solo per prendere le mie cose.-dice.
Io mi scosto per lasciarla entrare mentre la seguo come un cane con le orecchie basse - stai bene? - le chiedo.
Lei fa una risatina e non risponde.
- Dove sei stata a dormire? - chiedo ancora.
Si volta come una furia questa volta -Non ti importa e non hai nessun diritto di chiedermi qualsiasi cosa. E se hai intenzione di parlare ancora torno quando non ci sei.
Io mi limito a deglutire e scuotere la testa - fai pure. Non ti disturbo.
- Bene. - dice.
Non sembra la mia Amelia. Non sembra lei per niente.
Raccatta velocemente e senza piegarli tutti i suoi vestiti da armadi e cassetti e butta tutto in valigia. Poi raccoglie velocemente i suoi oggetti personali dal comodino e quando si imbatte in un pacchetto di preservativi li getta con sdegno sul letto. - Questi tieniteli, ti serviranno. Anche se evidentemente non sei molto capace di usarli.-dice.
Sospiro - Amelia...
Si volta e urla -zitto! Non azzardarti a dire nulla. Mi viene il ribrezzo ogni volta che penso a quello che abbiamo fatto mentre quella aspettava tuo figlio.
Non posso darle torto. Capisco la sua rabbia. - Non è detto che quel bambino sia mio.
- Non me ne frega niente che sia tuo o no. Mi fai schifo.
Poi raccoglie le ultime cose e trascina con sé la valigia.
Poi si ferma. Tira fuori il mazzo di chiavi che le avevo dato e me lo porge. - Non avrei dovuto accettare di stare qui da te.
Io guardo il portachiavi a forma di chiave che avevo scelto.
Me le porge ancora -Prendi queste chiavi e finiamola. Non voglio stare qui un minuto di più.
- Non possiamo parlare un attimo?
- No. Non ho detto nulla alla mia famiglia quindi evita di farlo tu se hai ancora un briciolo di rispetto verso te stesso almeno visto che per me non ne hai.
Abbasso lo sguardo -Grazie.
- Non l'ho fatto per te.
- Perché non resti qui? Me ne vado io.
- No grazie. Non voglio nulla da te.
- Ma dove vai a stare?
- Non ti riguarda.
- Amelia ti prego...
- Goditi la tua casa. Potrai invitare tutte le ragazze che vorrai. E anche la futura madre di tuo figlio. Era quello che volevi no? Un figlio. Sapevi che io non ne avrei voluti e hai trovato una soluzione alternativa?
- Sei ingiusta.
Ride sadicamente -Adesso sono anche ingiusta! Ma perché non vai un po' a fanculo, eh Ignazio?
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Come nessun altro al mondo. Ignazio Boschetto.
FanficSEQUEL DI NON ESISTE ALTRA VIA, CHE NON SIA TUA E MIA. È passato un anno dal primo incontro casuale tra Amelia ed Ignazio, un anno preciso nel quale sono successe molte cose, non tutte belle. Un anno preciso da quando i due hanno intrapreso insieme...