Amelia.
Quando Gianluca torna a casa dal lavoro sono alla finestra.
Vado ad aprirgli la porta, lui mi sorride - lo sai, è bello tornare a casa e trovare qualcuno che ti aspetta.Ci sediamo assieme sul divano.
Io lo bacio su una guancia -come é andata oggi?
Alza le spalle - direi bene. Nessuna lite.
Lo guardo - solo grazie a te. Se fosse per lui vi sbranereste.
- sono sempre stato io quello più razionale.
Sospiro - non mi piace questa situazione.
-gli passerà.
- lo pensi davvero?
- prima o poi qualcosa dovrà cambiare.
Mi accarezza i capelli, io mi stendo e appoggio la testa sulle sue gambe - ho mal di testa.- dico.
Lui mi massaggia le tempie dolcemente -vuoi un'aspirina?
Scuoto la testa leggermente -mi passerà. Ho passato la giornata a studiare.
- allora devi solo rilassarti un po'. Ti preparo un bagno caldo?
Gli sorrido - tu sei il mio genio della lampada vero?
- esattamente. Però ho cambiato colore. Il blu non è più di moda.
Poi suonano alla porta.
Gianluca mi guarda - chi è a quest'ora? -dice mentre io mi tiro su dal suo grembo e lui si alza e va ad aprire.Quando va alla porta, lo sento dire - hai ragione, scusa. Te le prendo subito. Entra.
E poi una voce che riconoscerei tra mille. -aspetto qui.
Il mio sguardo va al tavolino ed ecco l'arma del delitto.
-ma dai non fare l'idiota.
E poi la porta viene chiusa e capisco che è entrato.
Mi alzo dal divano e prendo le chiavi sul tavolo così familiari per me.
E poi vado verso l'ingresso e Gianluca stava già venendo verso di me. Mi sorride - grazie.Ignazio mi guarda. È sorpreso di vedermi. -ciao.-dice esistante.
Io ricambio il saluto, Gianluca lancia uno sguardo verso Ignazio e di nuovo verso di me. Capisco che mi sta chiedendo se deve andare via e io faccio un breve cenno. Mi capisce al volo come sempre. - vi lascio soli.-dice - ciao Ignazio.
Lui annuisce burberamente -ciao. - dice.
Io gli porgo le chiavi, lui le prende -grazie.-dice. Se le rigira tra le mani poi mi guarda di nuovo - come stai?
-Bene. E tu?
Annuisce - bene anche io.
E poi succede una cosa che non era mai successa a noi due: non abbiamo niente da dirci.
Sospira - Allora vado. Grazie delle chiavi.
-Figurati.
Mi guarda un attimo ancora come se volesse dire qualcoaa, poi sospira. Ha deciso di no.
-ciao Amelia.-dice piano.
-Ciao.-rispondo io.
Ma poi si decide e si volta di nuovo -Non avrei voluto che finisse così. Non avrei mai voluto arrivare al punto che tu preferiresti non avermi mai conosciuto.-guarda altrove, non si aspetta una risposta.
Ma proprio quando si volta per andarsene, io rispondo.
-Non è vero. - Lui mi guarda di nuovo, io continuo- non è vero che avrei preferito non conoscerti. Non nego che a volte l'ho pensato. Ma non rinnego tutto quello che abbiamo passato insieme.
Mi fa mezzo sorriso - grazie di avermelo detto.
Torno in soggiorno, dove Gianluca é seduto sul divano con il cellulare. Alza lo sguardo quando entro e solleva il braccio -vieni qui.
Io lo faccio, mi siedo accanto a lui che mi abbraccia - tutto bene?-chiede.
Io annuisco - Sì. Fa strano vedersi così.
-c'era un gelo.-si infatti. É questo che è strano. Come si fa a passare da ciò che eravamo ad estranei?
Sospira - non lo so. Me lo sono chiesto tante volte. Ti manca?
-Sì. Come l'aria. Ma mi manca quello che eravamo prima che io sapessi tutto. Anche se il problema é che a ripensarci mi sembra tutto una bugia.
-Posso dire una cosa?
-ovvio.
-Penso che non lo fosse, Amelia. Lui ha senza alcun dubbio fatto una cazzata enorme, ma non credo che nei suoi sentimenti con te non fosse sincero.
-in fondo credo di saperlo anche io. Ma non riesco a non pensare al fatto che abbia potuto tenermelo nascosto con tanta facilità.
-La mente umana è contorta.
-speravo che la sua non lo fosse. Lo sai, gli ho resistito l'anello che mi aveva regalato.
Mi guarda - quello della promessa?
-Quello.
-immagino abbia reagito male.
-malissimo. Ho detto delle cose orribili.
-succede quando si è arrabbiati.
-Io sono arrabbiata sempre. Con lui dico. Da quando...non riesco a stare con lui più di due minuti senza riversargli addosso odio.
-l'odio é proporzionale all'amore che provi per lui. Quindi immagino che per lui non sia una cosa negativa. Sarebbe peggio l'indifferenza.
Lo guardo - come fai a dire sempre le cose giuste?
Ride - anni di pratica su me stesso. Vuoi che ceniamo?
-Sì. sto morendo di fame. Cosa ti andrebbe?
-Pizza?
Rido - non mangiamo altro.
-Ti dispiace?
-Per niente.
E quindi ordiniamo la pizza e poi la mangiamo sul divano. Ma quando vado a mettere le posate nella lavastoviglie e lui viene ad abbracciarmi, per un momento mi irrigidisco. Perché ovviamente sto pensando a tutte le volte in cui io e Ignazio abbiamo caricato insieme la lavastoviglie.
Rido e fingo di essermi spaventata, ma la mia testa va a lui e a dove sarà in questo momento.
Ma no che non mi manca.Non mi manca per niente.
Hola a todoss. Che pensate del capitolo e del comportamento di Amelia con Ignazio? Fatemi sapere nei commenti, un bacione.
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Come nessun altro al mondo. Ignazio Boschetto.
FanfictionSEQUEL DI NON ESISTE ALTRA VIA, CHE NON SIA TUA E MIA. È passato un anno dal primo incontro casuale tra Amelia ed Ignazio, un anno preciso nel quale sono successe molte cose, non tutte belle. Un anno preciso da quando i due hanno intrapreso insieme...