Ignazio
Quando vado in studio, trovo inaspettatamente Michele lí.-Ma buon giorno!-esordisce allegro per poi abbracciarmi.
- Che bella sorpresa! A cosa dobbiamo l'onore, capo?
- Proprio a te.- ride, io non capisco. Non dirmi che lo ha scoperto.
- Cioè? - chiedo.
Alza gli occhi al cielo, si rivolge agli altri - Questo ragazzo é così altruista che non si ricorda di se stesso. -mi guarda di nuovo e tira fuori una busta -ecco qui, leggi.
Corrugo la fronte - Mi hai scritto una lettera? -dico prendendola.
Poi la apro. È un invito di compleanno. Al mio compleanno.
Me ne ero dimenticato. Non per altruismo decisamente.Lo guardo - Mi hai organizzato una festa?
-Ovvio che si! Mi occupo di tutto io, tu invita le persone che vuoi, ai pezzi grossi ci penso io.
Non vorrei neppure festeggiare, figuriamoci in grande. Ma mi sforzo di essere allegro e riconoscente -Grazie mille.
Lui mi da' una pacca sulla spalla -ti meriti questo e altro. Adesso vi lascio lavorare, ti faccio avere gli inviti oggi pomeriggio. E mi raccomando Amelia, è una vita che non la vedo.
Spero di non arrossire - Certo.
Poi se ne va. Guardo Piero -Sono fottuto.
Lui scuote la testa - Non è vero. Forse è arrivato il momento di dire la verità.
Abbasso lo sguardo -Non ci riesco, Pie. Se lo dico a qualcuno vuol dire che...
-Che è finita davvero.
Lo guardo- Non ci riesco, capisci?
Lui annuisce -Prima o poi dovrai farci i conti. So che tu speri che le cose si sistemino sotto sotto. E penso che Amelia verrebbe se le spiegassi la situazione.
-Non hai visto che sguardo aveva l'altro giorno. Questa cosa è troppo grossa.
-Ma dai. Lo sappiamo entrambi che ti reggerebbe il gioco.
-Forse sì. Ma si sentirebbe obbligata per non farmi sfigurare con Michele.
- Non darei troppa importanza alla cosa, è pur sempre la tua festa. Se non la inviti potrebbe pensare che lo hai fatto per ferirla. Se non vuole venire non sará un dramma. Se viene potrebbe divertirsi. Tutto qui.
-Io non la volevo una festa.
- Lo so. Ma quel che è fatto è fatto.
-Questa giornata è iniziata male già.
Sono teso come una corda di violino. Domani pomeriggio faremo il test del DNA. Non mi serviva questa dose d'ansia in più.
Quando esco per fare una breve pausa da solo, é perché sto tremando come una foglia. Vado in bagno a sciacquarmi la faccia mentre le mani non vogliono fermarsi. Mi appoggio al lavandino con i gomiti e la testa tra le mani, per calmarmi almeno un po'. Poi sento la porta aprirsi e alzo la testa di scatto. Troppo tardi. Gianluca mi ha visto.
Ci guardiamo attraverso lo specchio. Ha l'espressione preoccupata. Falso.- Stai bene? - chiede.
- Ti importa davvero?- rispondo brusco.
- Certo che mi importa. Mi importerebbe anche se fossi un estraneo.
Faccio una risata - Mi pare che ormai questo siamo. Estranei. No?
Sospira - Non per quanto mi riguarda.
- E per quanto riguarda Amelia? Sei riuscito ad allontanarla da me, no?
- Ignazio non mi sembri più tu, te lo giuro. Io avrei allontanato Amelia da te? Ma la reputi una bambolina che si lascia manovrare da me? E poi perché dovrei allontanarla?
- Perché, vorresti dire che non hai nessun vantaggio da ciò che fai?
-Vantaggio? Si, quello di aiutare un'amica. Ecco qual è il mio vantaggio. Va bene tutto, capisco la tua rabbia, capisco che tu sia ferito. Ma sai cosa mi da' fastidio? Che tu ti comporti come se non mi conoscessi. Lo sai benissimo che non sono un approfittatore. E quelle cose che hai detto ad Amelia su di me... potevi risparmiartele. Lo sai benissimo quanto ho sofferto in passato.
Davvero é ferito per quello? Me ne importa qualcosa?
-Direi che siamo pari, no? Cosa hai detto tu ad Amelia?Adesso è lui a ridere sarcasticamente -Pensa un po', sono stato talmente idiota da parlare solo bene di te. Ti ho persino difeso anche quando eri indifendibile.
È la verità? No. Impossibile.
- Non ti credo.-dico alla fine.
Lui alza le spalle - Io ho la coscienza pulita. - dice lavandosi le mani.
Mentre va via io bofonchio un -Certo.
Ma la verità è che si, lo conosco bene. E in fondo so che ciò che dice corrisponde alla realtà, ma pensare quello che voglio mi aiuta a concentrare tutti i miei sentimenti negativi su di lui e a non solo biasimare me stesso come invece faccio in continuazione. Mi guardo allo specchio. Non gli sembro più io. E forse ha ragione. Chi è quello lí? Un traditore. Uno stronzo. Un idiota. Ecco tutto quello che sono. Ecco che cosa vede Amelia quando mi guarda. Vorrei sparire. E invece devo persino invitarla alla festa. E per quanto mi metta ansia, almeno avrò una scusa per vederla. Mi manca tremendamente. Mi manca anche solo poterle mandare un messaggio. Non credevo avrei mai avuto bisogno di una scusa del genere per vederla.
Sospiro di nuovo. Le mani continuano a tremarmi. Niente caffè per oggi.
Hola!! Perdonate i ritardi e le distrazioni, sono nel pieno degli esami. Un bacio e fatemi sapere cosa pensate del capitolo.
STAI LEGGENDO
Come nessun altro al mondo. Ignazio Boschetto.
Fiksi PenggemarSEQUEL DI NON ESISTE ALTRA VIA, CHE NON SIA TUA E MIA. È passato un anno dal primo incontro casuale tra Amelia ed Ignazio, un anno preciso nel quale sono successe molte cose, non tutte belle. Un anno preciso da quando i due hanno intrapreso insieme...