20. Non avrei potuto desiderare cosa più bella.

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POV JACKSON
<Ti prego Jason. Sta dormendo non mi sentirà. Fammela salutare.> lo imploro.
Da quando in qua implori qualcuno?
Da quando ho perso la testa per quegli occhi azzurri.
<Va bene. Ma veloce.> dice e mi fa passare
<Grazie amico> gli do una pacca
<Jake sai che per te ci sarò sempre, sei il mio migliore amico, ma ora devo pensare anche a lei e non permetterò che tu le faccia del male.> dice
<Lo sai che la amo> gli ricordo
<Proprio per questo, non puoi avvicinarti a lei quando vuoi. Potresti farle del male senza volerlo.> dice
<Se lei avrà bisogno di me io ci sarò sempre.> dico
<Non ci sei stato in questo periodo> mi ricorda
<Non che abbia avuto scelta Jas> dico guardandolo male
<Dai entra. Non voglio litigare.> dice e io entro nella stanza per poi chiudermi la porta alle spalle. Mi avvicino al letto di Alexa e le accarezzo la guancia.
<Hey piccola. Se avessi saputo che quello sarebbe stato l'ultimo abbraccio, giuro ti avrei stretta più forte.> dico ricordando quando ero ubriaco e lei nonostante stesse facendo finta di non amarmi è venuta in mio aiuto. <Chissà quanto hai sofferto... Cosa ne hai fatto dei nostri momenti Lexa? No perché sai, io me li sogno, li vedo quando la gente passa mentre fisso il vuoto, sai me li porto ovunque.> dico <So che non è colpa tua... ma sappi che ti aspetterò e che non ti dimenticherò mai. Nessuna è come te e nessuna ha il mio cuore se non tu.> continuo. So che è pericoloso, così molto velocemente la bacio e poi esco subito.
<Alex, Eddy andiamo. È ora> dico salutano le loro ragazze e vengono via con me, dopo che abbiamo salutato tutti.
Mi dispiace che anche loro siano coinvolti. Non potranno stare insieme a Charlie e Kate quando c'è Alexa.
                                ***
2 giorni dopo
POV ALEXA
Mi alzo e scendo  dal letto e inizio a vestirmi.
Ad un certo punto entra Evelyn.
<Che fai?>chiede
<Io non voglio stare qui. Non mi piace. Voglio andare a casa> dico
<Aspetta fammi chiedere al dottore vediamo cosa dice> esce e va fuori a cercare il dottore
<Alexa ho saputo che vuoi andartene> dice sorridendo.
<Si vorrei andare a casa. Prometto di fare tutte le visite che vuole, ma non voglio stare qui> dico
<Non puoi andartene. Sei qui da quanto? Un giorno?> chiede
<Tre> preciso
<Ok va bene. Ti prescrivo delle medicine e delle visite che devi fare. Puoi tornare a casa> dice sorridendo e venendo verso di me, ma indietreggio e lui dice <Volevo stringerti la mano. >
Butto fuori l'aria e dico <L'abitudine>
<Sai Alexa nel poco tempo che sei stata qui ho visto come sei. Sei una ragazza forte e introversa che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno se vuole una cosa la prende. Ma hai un difetto. Ti tieni tutto dentro. Quanti sanno degli incubi che hai la notte?> chiede e strabuzzo gli occhi.
<Ho notato degli sbalzi nel monitor> dice indicando il monitor con il battito cardiaco.
<In più sei spaventata ogni volta che ti si avvicina qualcuno che non conosci> dice
<Sono solo prudente> dico
<Non ti fa male chiedere aiuto> dice, prendo le mie cose e le metto nel borsone.
<Grazie per tutto ora devo andare i miei mi aspettano> dico ed esco dalla stanza e ritrovandomi Evelyn davanti.
<Possiamo andare> dico sorridendo
<Andiamo bimba> dice e mi fa ridere.
<Dici che posso tornare al college finite le vacanze?> chiedo
<Alex sicura di stare bene? Come mai vuoi allontanarti tanto?> chiede Evelyn
<Che succede?> chiede mia mamma avvicinandosi insieme a mio padre e le mie amiche.
<Adesso torno a casa, ma finite le vacanze voglio tornare al college> li avviso
<Alexa va bene che vuoi tornare a casa, ma al college...> dice mia mamma
<Non voglio... -reprimo il groppo in gola- non voglio restare a casa senza far nulla. Ok sono stata rapita da uno psicopatico ecc.. ma voglio tornare alla mia solita vita> dico mentendo
L'unica cosa che voglio è non far sentire ai miei i miei incubi.
<Va bene Alex.> dice mia madre abbracciandomi <Perdonami per non averti protetta.>
<Non è di nessuno la colpa di quello che è successo, ma di quel mostro> dico
<È stato preso Alex. È in carcere e ci resterà per sempre.> dice mio padre
<Ne sono contenta papà.> dico e insieme a loro torno a casa.
Saluto le mie amiche e prometto loro di rivederle domani.
***
<Lasciami stare figlio di puttana!> urlo e sobbalzo nel letto. Mi sveglio e mi asciugo le lacrime. Intanto Jason è corso verso la mia stanza es è entrato.
<Ancora?> chiede preoccupato
<Non voglio che tu lo dica a nessuno> dico
<Ringrazia che la camera vicina alla tua sia la mia e non quella dei tuoi genitori> dice entrando nel letto vicino a me.
D'istinto mi stacco e dopo che lui ha aggrottato la fronte mi riprendo.
<Scusa> dico
<Tranquilla.> dice e apre le braccia chiedendomi il permesso di abbracciarmi.
Mi avvicino e mi abbraccia.
<Vorrei non averti mai conosciuta. Vorrei... vorrei tu non fossi mia sorella.> dice e alzo la testa di scatto.
<Non in quel senso. Lo dico per te, almeno non dovresti soffrire così> dice
<Sono contenta di essere tua sorella Jason. Non avrei potuto desiderare cosa più bella. Non importa quanto io soffra, se tu sei con me sto bene... ma> lascio la frase in sospeso.
<Ma?> m'incalza
<Sento un vuoto. Come se mi fossi dimenticata di qualcosa, è un vuoto allo stomaco che non mi lascia mai.> confesso
<Andrà bene> dice e dopo avermi riabbracciata ci addormentiamo.

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