28. Occhi azzurri che mandano in fibrillazione

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<Alexa, sono io Jason. Richiamami è tardi> controllo la segreteria nel mio telefono. Sono fuori dal motel, mi sono "ripresa" e ora sono seduta sulla moto e sto ascoltando i messaggi prima di tornare al college.
<Porca puttana Alexa! Sono le due dove sei finita?> ascolto l'ennesimo messaggio di Jason.
<Bè ora iniziamo con quelli di Charlotte e Kate> dico ad alta voce
<Alex ti prego torna al dormitorio.> dice la voce di Charlotte
<Alexa è tardi.... stai bene? Dove sei? Vuoi che ti veniamo a prendere? Chiamaci ti prego> dice Kate
Ascolto il resto dei messaggi, e quando mi stanco di risentire le mille imprecazioni da parte dei miei amici decido di partire. Mi metto il casco e sfreccio via con la moto.
Appena arrivo al campus parcheggio la moto e vado nella mia stanza. Se tutto va secondo i miei piani incontrerò i miei amici Questo pomeriggio quando sarò più tranquilla. Adesso dovrebbero essere a lezione. Perciò entro, prendo i miei vestiti, mi faccio una doccia e aspetto che arrivino, di andare a lezione non ne ho voglia, rischio di farmi vedere e...
<Alexa! Finalmente> urlano le mie amiche appena entro in stanza.
Incrocio lo sguardo di Jason e noto le occhiaie.
<Dio puzzi di alcool! Quanto hai bevuto?> chiede Charlie facendo una smorfia
<Una bottiglia.> dico entrando e prendendo al volo dei vestiti puliti.
<Alex dobbiamo parlare, ieri sera non ci hai dato il tempo di spiegarti e...> inizia Jason
<Siete stati tutti abbastanza chiari. Non potete dirmi niente e io non voglio ascoltarvi, non sono arrabbiata, solo... frustrata perché cazzo, non ricordo nulla! Ora ho bisogno di farmi una doccia e di non riprendere più la conversazione.> dico
<Ma Alex-> inizia Kate ma prima che possano aggiungere altro mi chiedo la porta alle spalle lasciandoli li e mi dirigo verso il bagno.
Dopo essermi fatta la doccia, mi sto asciugando i capelli con l'asciugamano. Quando torno in stanza i ragazzi non ci sono perciò approfitto e accendo il computer per andare su Wattpad.
Entro nel mio profilo e visualizzo le mille notifiche e i mille commenti lasciati sulla mia storia. Apro la mia storia e inizio a rileggerla.
Parola per parola, mi rendo conto di quanto sia realistica.
Che strano!
Arrivo ad un capitolo e mi soffermo su quello che ho fatto dire ad un mio personaggio.
In pratica i protagonisti dovevano fare un compito e scrivere una lettera ad una persona che loro ammirano, o a cui tengono.
Leggo quello che dice Jackson. Il ragazzo che presto si metterà con la protagonista.
<Sto per parlarvi di un vero mistero, una ragazza che cerco di conoscere, ma per ogni passo in avanti che faccio, lei ne fa due indietro. È bella, non c'è che dire su questo, intelligente, mi perdoni professoressa per il linguaggio che adotterò ora, stronza e molto, non scherzo. È capace di farti ridere, di farti sentire speciale, di farti sentire così vicino a lei, ma è anche capace di farti diventare piccolo piccolo se vuole, è capace di farti sentire il nulla in persona è capace di farti sentire molto ma molto lontano da lei, è capace di sputarti in faccia i tuoi errori e la verità senza rimorso.Tu sai quello che lei vuole. È introversa, non sai mai cosa può fare, perché nel momento in cui sei certo che lei vada a destra, lei sconvolgerà i tuoi piani e non andrà sinistra, troppo scontato per lei, andrà in mezzo. Ogni volta che sto con lei impazzisco per cercare di capirla e alcune volte mi sorprende e mi rivela pezzetto per pezzetto i suoi segreti. Con lei devi stare attento qualsiasi cosa lei dica, perché nulla, nulla, è scontato con lei.> prende una pausa <Forse non starete capendo nulla, forse starete capendo, ma vedete è così che io mi sento quando sto con lei, non capisco più nulla, è complicata, ma a me piacciono le cose complicate. Bè Signori Signori non vi dirò chi è questa ragazza, la professoressa lo saprà perché qui, nel mio foglio c'è scritto, ma voi no. Fatevi i cazzi vostri. Sappiate solo che ora che penso, credo di conoscerla e penso anche di amarla> dice sorridendo

Adesso è il turno di Alexa, che poi sarei io dato che come protagonista mi sono inspirata a me stessa, anche perché come carattere ci stava bene.

<Hemm...> inizio e la prof mi interrompe <Lo hai fatto?> chiede
<Certo che l'ho fatto! Non sono mica venuta qui con tre fogli pieni per niente eh?! E comunque sto cercando di capire da dove iniziare> dico e ricontrollo i fogli.
Ad un certo punto mi rompo i coglioni e li metto sulla cattedra <A parole mie.> faccio un respiro e inizio <Vorrei iniziare col dirvi che ho scelto un personaggio maschile per il mio tema. Iniziamo dall'inizio, il ragazzo in questione si chiama Finnick> dico non molto convinta, ma poi mi riprendo dicendo <Già si chiama proprio Finnick. Questo ragazzo lo conosco da tanto tempo, eppure sono venuta a conoscenza di alcuni suoi segreti solo quest'anno. In passato mi ha fatto molto del male, ma ora non so come dirlo, se prima mi ha fatto del male ora mi sta facendo del bene, mi sta facendo rinascere. Ci arrabbiamo, scherziamo, lo faccio uscire fuori di testa, poverino, ha a che fare con una pazza uscita dal manicomio, ma in fondo so che mi vuole bene. Lui pensa che io non lo abbia mai perdonato per i suoi sbagli, ma in realtà l'ho fatto da tempo, si non è stato facile, ma l'ho fatto perché non so come quel sottile filo che divide odio e amore, si è spezzato e ora penso di volergli bene, anche se sto per fargli del male. Non lo voglio nella mia vita, non come ragazzo, lo rovinerei e lui non se lo merita.
È intelligente, stronzo, divertente... no divertente no. È una persona speciale e bè non c'è da nascondere che sia anche uno strafico. Non so sinceramente come descriverlo, è un ragazzo che ne ha passate tante, con un passato, ma d'altronde oggi giorno chi non ce l'ha?! Ha fatto errori che non avrebbe dovuto commettere, ma niente, è successo ormai e spero davvero che alla fine sia lui a perdonarsi> dico
<Volete conoscerlo? Bè sappiate che è in questa stanza, ma il suo nome non è Finnick, diciamo che stavo pensando a quello strafigo di Finnick di Hunger Games, mentre venivo qui. E comunque fatevi cazzi vostri, non vi dirò mai chi è> dico e torno a sedermi.
<Chi è?> chiede Alex
<Oh andiamo tu non sei un'eccezione, quindi no mi spiace ma non lo saprai> dico poi guardo Jackson, e mi rendo conto che il mio tema non è stato come avrei voluto, avrei voluto dire di più su di lui, ma in cuor mio io so che quello che avrei dovuto dire l'ho detto, è quello che non ho detto, lo custodisco come fosse il mio più grande tesoro, perché io considero Jackson come un amico.
<Chi è la fortunata?> chiedo
<Me lo sono scordato> dice sorridendo
<Ah si? Bè allora non ti dirò mai chi è il protagonista del mio> dico
<Invece lo farai perché non vedi l'ora di dirmelo> dice
<E va bene hai ragione tu. Sei tu, sei tu il mio amico> dico e lo vedo incupirsi.
<Hey tutto bene?> chiedo <È scioccante lo so. Nemmeno io pensavo fosse possibile> continuo

Ad un certo punto immagino la faccia di questo Jackson e mi sorprendo a pensare a Jackson il ragazzo dagli occhi azzurri, l'amico di Alex e Eddy. Che poi ora che ci penso anche il Jackson del libro ha gli occhi azzurri come il Jackson reale.
<Cazzo! Mi sto confondendo. Ci manca solo il Jackson delle serie tv. Ok basta Alexa, stai impazzendo!> urlo e chiedo il computer di scatto.
Chissà cos'ho dimenticato, magari prima ero fidanzata, o avevo molti amici. Vorrei avere un Alex come amico, identico a quello che Alexa ha nel libro che ho scritto.
Esco dalla stanza con il telefono e mi dirigo verso le aule per andare da Jason.
Appena gli alunni escono dalle aule lo vedo e gli corro incontro.
Gli salto sulle spalle e quando il ragazzo si gira incontro due occhi azzurri che mi guardano sorpresi e che mi mandano in fibrillazione
Che cazzo mi succede?!

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