32. Pensieri erotici

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<Allora... signorina Payton potrebbe rispondermi?> chiede la professoressa risvegliandomi
<Si certo, qual era la domanda?> chiedo facendo ridere i miei compagni
<Non stava ascoltando! Veda di riprendersi> mi rimprovera per poi fare la domanda ad un'altra ragazza.
Sento lo sguardo di Alex e Jason su di me e quando finisce la lezione esco velocemente.
<Hey hey! Ferma. Come mai di corsa?Che cos'hai?> chiedono
<Niente> dico
Niente. Sono passate due settimane e tra poco ci saranno le vacanze estive e io non ricordo un bel niente.
Due settimane da quando ho recuperato parte dei miei ricordi, ma ancora manca lui.
<Dai andiamo, le ragazze volevano parlarci dei piani per le vacanze> dice Jason mettendo un braccio sulle mie spalle e insieme a loro mi avvio al bar.
<Ragazzi!> urla Charlie
Ci avviciniamo e io inizio a sorridere, altrimenti mi fanno mille domande e non mi lasciano in pace.
<Buongiorno> le saluto
<Allora io, Eddy, Kate e Carlos stavamo pensando che quest'anno potevamo andare in Sardegna>
<Non ci siamo andati l'anno scorso? Perché non andiamo che ne so... a Barcellona? O Rio de Janeiro?> chiedo
<No, dai! L'anno scorso ci siamo divertite!> dice Kate
<No. Scegliete un'altra metà. Ho voglia di viaggiare, non di andare sempre nello stesso posto> dico e vedo i ragazzi cedere
<Immaginate Rio de Janeiro o Santorini, con le loro belle spiagge a prendere il sole e a fare il bagno nelle acque cristalline del posto.> li provoco
<Santorini> dico d'un tratto <Andiamo tutti a Santorini e non accetto scuse> dopodiché mi alzo e saluto le mie amiche imbronciate e i ragazzi con faccine sognanti
<Siete d'accordo no?> chiedo mettendomi davanti alle ragazze
<Si> dicono in coro <Perfetto ci vediamo dopo ora vado a lezione e poi andiamo a prenotare il viaggio.> dico loro e dopo aver preso un tramezzino corro nell'ultima aula in cui ho l'ultima lezione.
Per fortuna hai dato tutti gli esami!
Già. E ho preso il massimo a tutti...
                                  ***
<Non capisco per quale maledetto motivo debba venire anche lui> dico
<Perché è un amico di Alex ed Eddy e naturalmente di Jason. Si conoscono dal liceo.> mi informa Kate e vedo Charlie guardarmi in modo strano
< Sai Charlie se mi guardi ancora così gli occhi fuori> dico prendendola in giro
<Divertente, hahaha> ride sarcasticamente
Ho appena scoperto che verrà anche quel rompi coglioni di Jackson. Io volevo una vacanza, non un viaggio solo andata per l'inferno. Che urto!
<Come vi pare, ma non dimenticarci che se dovesse rompermi, non esiterò a ucciderlo> dico 
Appena arriviamo da Starbucks al centro commerciale vediamo i ragazzi seduti e li raggiungiamo.
<Hey ragazze! Ecco qui i biglietti per Santorini> annuncia Alex
<Perfetto> dico io prendendo posto vicino mio fratello.
Eddy e Kate stanno vicini, Alex e Charlie anche, per non parlare di Jason e Carlos, io invece sono tra mio fratello e Jackson.
<Così passeremo un po' di tempo insieme, non vedo l'ora> mi sussurra  all'orecchio Jackson
<Se con "tempo insieme" intendi dire, tu in una buca mezzo morto e io che ti sotterro, allora si passeremo molto tempo insieme e non vedo l'ora anche io.> dico sorridendo
<Sei macabra.> dice lui
<Sono una serial killer professionista> lo metto in guardia
<Adoro scopare con le pazze, dici ci sarà un'opportunità per noi due> dice avvicinandosi pericolosamente a me
<Speri proprio di no> dico e in quel momento chiedo <A proposito quando si parte?>
<Dato che tutti quanti abbiamo dato gli esami... tra tre giorni> risponde Eddy
<Davvero?> chiedo
<Si> risponde Kate
<Dovremmo iniziare a preparare la valigia, e comprare qualcosa e-> inizia Charlie
<Ti ricordo, amore, che la valigia non la porti tu, ma io> dice facendoci ridere
<Non ridere, ogni volta la mia schiena ne risente, il mio medico dice che non va bene che io faccia così tanti sforzi> ribatte <Se solo sapesse che la causa è la valigia della mia ragazza...> continua facendoci ridere
<Scusa amore. Non la riempirò tanto> dice Charlotte baciandolo
<Dici che anche a Santorini mi salterai addosso come due giorni fa, quando sono uscito dalla mia lezione> mi chiede Jackson
<Zitto> gli intimo
<Non lo sa nessuno?> mi chiede beffardo
<Non vado in giro a raccontare delle mie figure di merda> dico sarcastica
Non vado in giro a dire che i tuoi occhi mi mandano in fibrillazione.
Ricordo ancora quella mattinata, credevo fosse Jason, invece era Jackson.
Che figuraccia!
***
<Hey vacci piano se ogni ragazza attratta da me mi saltasse addosso, avrei la gobba> dice e d'istinto scendo subito dalle sue spalle, ma quando sto per andarmene mi afferra il braccio e mi attira a se. I nostri nasi si toccano, i miei occhi sono nei suoi, come i suoi sono nei miei. I nostri respiri sono sincronizzati ed entrambi c'è l'abbiamo affannoso, come se l'altro ne fosse la causa.
Il mio cuore accelera e mi sento bene e male allo stesso tempo. Ho una gran voglia di baciare quelle labbra... mi riprendo e mi stacco dicendo <Credevo fossi Jason. Ora se non ti dispiace me ne vado.>
<Perché non vieni a vedere i miei allenamenti?> chiede
<Perché non lo chiedi a un'altra ragazza? Credi di potermi abbindolare? Di potermi portare a letto con un semplice "ciao bellissima"? Non sono come le altre e di certo non mi avrai!> gli sputo in faccia la verità e me ne vado verso il dormitorio.
È così brucio ogni contatto, ogni passetto in avanti che ho fatto verso di lui. Ma a me va bene così, prima recupero la memoria, prima potrò tornare quella di prima. Rivoglio i miei ricordi e di certo non mi accontenterò di alcuni ricordi nuovi.
***
<Non ho mai pensato che tu fossi come le altre> dice
<Meglio così> rispondo secca
<Non voglio abbindolarti ne portarti a letto. Almeno se non lo vuoi anche tu> ammette
<Cosa? Essere abbindolata da te?> chiedo, in realtà so benissimo a cosa si riferisce
<No intendevo... portarti a letto> mi sussurra all'orecchio facendomi d'istinto sperare che posi le sue labbra sul mio collo.
Che cazzo di problemi hai Alexa? Che vai a pensare?
<Ho un impegno ora, perciò me ne vado. Ci vediamo dopo ragazze, mentre con voi ci vediamo domani ok?> saluto tutti
<Che devi fare?> chiede Jason
<Una cosa> dico e esco da Starbucks per dirigermi al dormitorio. Sono pochi minuti di camminata.
Devo tornare in stanza a finire il libro che ho scritto. I personaggi hanno i nomi dei miei amici... non vorrei che... non può essere vera quella storia. Devo essermela inventata usando i miei amici come personaggi. Ma Jackson? Se non l'ho mai incontrato come posso aver parlato di lui? Come potevo sapere che andava al liceo con Alex, Eddy e Jason?
E se lui fosse una parte di ricordi cancellati?
L'unico modo per scoprire e rimettere i pezzi a posto è leggera la fine della storia.

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