13.Facciamolo!

73 6 3
                                    

Guardo il sole arrivare fino alla sua altezza massima e capisco che è mezzo giorno. Sono seduta su una quercia, su una collinetta di un parco. È rilassante, perché non tutti vengono qui su.
<Non pensavo di trovarti qui> dice una voce dietro di me.
Diciamo che questo posto non l'ho scoperto io, già la mia mente geniale non ci è arrivata, ma Charlie che poi lo ha confidato a me e Kate.
Mi giro appena per vedere chi sta parlando e la noto. Noto la castana con i ricci e gli occhi verdi, la mia migliore amica, mia sorella, quella che nessuno può toccare senza il mio consenso. Charlie.
<Me ne stavo andando.> dico scendendo dal ramo.
<Strano.> dice avvicinandosi per salire, così me la ritrovo ad un palmo dalla faccia.
<Cosa?> chiedo
<È strano il fatto che tu te ne stia andando, così senza litigare. In questi ultimi tempi ti comporti così da stronza> dice guardandomi negli occhi.
<È inutile che mi guardi così, Charlotte. Non ho nessun problema, quella che vedi è la stessa Alexa di sempre. Solo perché non voglio più stare con Jackson non significa che io abbia dei problemi.> dico scandendo le parole.
<Non ti sto guardando in nessun modo in particolare.> dice <E comunque sono cazzi tuoi chi vuoi essere, o con chi vuoi stare. A me non tocca minimamente.> continua
<Meglio per te.> dico e me ne vado, ma mi afferra il braccio e questo mi fa scattare.
<Sai Alexa puoi dimenticare le date. Le particolarità della seconda declinazione. La password delle email. Puoi anche dimenticare alcuni momenti. Ma le persone, quelle no. Quelle ti si appiccicano negli occhi, come la sabbia nelle mani.> dice cercando di farmi vacillare. Ma non posso vedere, le voglio troppo bene per metterla in pericolo.
<Per questo per togliere la sabbia, basta sciacquare le mani e poi dimenticarsi di essersele sporcate prima.> dico e me ne vado lasciandola da sola.
Le lacrime iniziano a scendere e sento vibrare il mio telefono.
Lo accendo e noto il messaggio di DP.
Messaggio da DP
Povera Alexa, rinnegata da tutti. Che presto o tardi incontrerà, il suo incredibile papà.
Stringo forte i denti e vado avanti, mi asciugo le lacrime e non appena varco la soglia di casa mi sento afferrare. Mi ritrovo su un letto caldo e familiare.
<Perdonami piccola. Non pensavo quelle cose, non le ho mai pensate. Sei la luce dei miei occhi, il centro del mio mondo. Io senza di te non vivo, perché sei la mia bimba bambolina. Sei stata la speranza è la luce che mi ha fatto continuare a vivere. Quando mi hanno detto che non potevo avere dei bambini, e tu sei arrivata a me, mi sono sentita così bene. Tu sei mia figlia! E nessun nessuno ti farà mai del male perché ci sono io amore. E qualsiasi sia la tua scelta io ti appoggio e ti aiuterò.> mi sussurra mia madre.
Inizio a pingere, a piangere e a tirare tutto fuori. I singhiozzi che in tutti questi anni sono stati silenziosi, ora hanno un suono. Crollo a terra e mia madre con me, che continua ad abbracciarmi. <Bambina> sussurra <Bambina mia>
Continuo a piangere, ad urlare <Non posso. Non c'è la faccio più. Guardare i miei amici che mi ritengono un mostro. Le mie migliore amiche, il mio ragazzo. Mamma non c'è la faccio più> dico piangendo.
<Lo so. Lo so piccola> dice
<Viglio farlo. Voglio farlo arrestare> dico
<E lo faremo insieme.> dice guardandomi negli occhi.
<Ti voglio bene mamma> dico
<Anche io piccola> dice
                                   ***
<Bene. Evelyn il piano si metterà in atto dopo Natale. È tutto chiaro?> dico guardando i miei genitori, compresa Evelyn, mio fratello è Carlos.
<Certo> dicono all'unisono
<Bè allora facciamolo> urlo sorridendo.
Dopo aver pranzato mentre tutti sono nel pian terreno io salgo e mi dirigo nella mia camera.
<Hey posso entrare?> chiede Evelyn.
<Certo> dico seduta a gambe incrociate sul letto, poso il mio quadernino delle idee per i miei romanzi e le faccio spazio sul letto.
<La prima volta che ti ho visto...> inizia e la interrompo <Alla concessionaria?>
<Ma tu fai mai finire una persona di parlare?> chiede facendomi sorridere
<Scusa> dico
<Dicevo, la prima volta che ti ho vista, eri appena nata. Eri tutta rosa sembravi un pomodorino. Eri bellissima. Ti ho preso in braccio e mi sono ripromessa di salvarti. Mi dispiace non aver mantenuto la promessa. Sai non abbiamo passato molto tempo insieme, ma volevo dirti che io ti amo tanto.> dice e noto i suoi occhi lucidi.
<Un pomodorino eh?!> chiedo sorridendo
Questa donna, la donna che mi ha dato alla luce e che mi ha messa in salvo, mi sta chiedendo scusa?
<Non hai niente da farti perdonare. Qui l'unico a dover pagare per il male che ci ha fatto è David.> le dico seria <E la pagherà te lo assicuro.> dico
<Oh Alexa. Sei la donna che volevo tu diventassi.> dice abbracciandomi, poi si stacca e dice <Scusa, mi sono fatta...> la interrompo abbracciandola e le dico <È un vizio> e insieme iniziamo a ridere.
<Già lo faccio anche io> dice ridendo.
                                   ***
Quando arriva la sera, siamo tutti a letto. Evelyn dorme nella camera degli ospiti e Carlos e Jason idem. Già quattro camere in una cosa sono state un ottimo acquisto.
Mi alzo dal mio letto e mi dirigo al pian terreno, apro piano la porta ed esco di casa con il pigiama .
Domani è la Vigilia di Natale, e dopodomani i ragazzi verranno a Daly City. Quanto vorrei avere Jackson qui con me. Mi perdonerà per avergli mentito? Io lo amo così tanto, vorrei non avere tutti questi problemi, e stare con lui come una normale coppia.
Mi asciugo una lacrima e me ne torno dentro poi vedo Jason scendere.
<Che ci fai sveglio?> chiedo
<E tu?> chiede
<Non riuscivo a dormire> dico
<Dovevo dirti una cosa> dice
<Quale?> chiede
<Ti ricordi hemm... che non hai fatto i regali?> chiede
<Si. Domani farò una figuraccia. Avevo fatto una lista della roba da prendere, ma non ne ho avuto proprio il tempo.> dico
<Fortuna per te ho trovato la lista e be ho preso tutto. Hai i regali Alex! Ma mi devi un bel po di soldi> la butta sul ridere
<Grazie Jas> dico abbracciandolo
<Niente Alex> dice <Ah un ultima cosa! Tieni> continua dandomi un cofanetto blu.
<Cos'è? > chiedo
<Il regalo di Jackson> dice
<O mio Dio> dico, apro la scatoletta e ammiro il bracciale con il ciondolo identico al mio tatuaggio.
<Grazie davvero Jas> dico
<Appena tutto finirà potrai darglielo no?> chiede
<Si> dico <Notte Jas> continuo e me ne vado a dormire.

Succede tutto per una ragione 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora