Capitolo 7

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Cara

"Cinque anni fa, durante la mia permanenza in Messico per ritirare un carico di droga per il nostro Jefe" iniziò a spiegare Maluma. Vidi una nota di malinconia nel suo sguardo ma non potevo esserne così sicura. Ero troppo occupata a fissare Zabdriel che mi sembrava sospettoso e incerto sul da farsi.

"Al porto trovai una ragazzina. Avrà avuto sedici massimo diciassette anni" disse lui, ma non potei fare a meno di interromperlo.

"Quindici a dire il vero" affermai, ricevendo un'occhiata di fuoco dallo stesso, che mi pregò di fare silenzio.

"Mi chiese aiuto. Diceva che sua madre era in pericolo e che suo padre la stava cercando" continuò, facendo una breve pausa. Faceva male anche a lui. Lo potevo percepire.

"Mi anticipò subito la sua identità ma non potei fare a meno di accettare. Quella donna era ferita e stanca, così la feci salire sulla nave insieme al carico diretto verso la Colombia, chiedendo a Johann di accoglierla e nasconderla. Igor, però, ci scoprì subito. Mandò una ventina di uomini a uccidere la donna ed una quarantina a cercare la figlia.
Trovarono subito Jasmine, la madre di Cara ma non lei" spiegò dettagliatamente. Subito dopo mi guardò, quasi invitandomi a proseguire.

"Ero scappata con lui e mi ero nascosta. In tre anni avevo reclutato abbastanza uomini per contrastarlo ma non erano abbastanza. Provai a corrompere vari uomini di mio padre ma non servì a nulla. Mi portarono da lui e si mise a torturarmi per settimane. Forse mesi. Furono Eva e le altre a trovarmi" continuai con voce rotta. Mostrai alcune cicatrici sulle mie gambe e sulla mia schiena e l'espressione di Zabdriel cambiò radicalmente.

"Girammo varie città. Finendo addirittura in Europa. Avevamo bisogno di un esercito per contrastarlo. Tornammo in Colombia, ci arrivò notizia dal mio braccio destro che i più grandi clan sudamericani si sarebbero riuniti in un determinato locale. Era un'occasione perfetta per noi, avremmo potuto rincominciare. Mai e poi mai mio padre mi avrebbe cercato sotto l'ala di alcuni dei suoi peggiori nemici.
In quel momento, notai Chris. Fu un dono dal cielo. Mio padre odia il vostro clan da generazioni ma tutti sanno le regole in questo campo. Era perfetta come occasione. Avevo semplicemente preceduto le vostre mosse. Per proteggere le mie amiche e me stessa. Per organizzare una vendetta enorme e farlo fuori dopo anni di fuga"

La spiegazione mi aveva emozionata molto. Mi aveva fatto provare rabbia e disperazione. Ma anche gloria in un certo senso. Il mio piano era geniale ma mai avrei pensato di essere scoperta così presto. Maluma mi guardò e sorrise per poi spostare lo sguardo su Zabdriel.

"Quindi tu sapevi del rapimento" disse, studiandomi con lo sguardo.
Sembrava quasi curioso della risposta e la cosa mi tranquillizzó. Pochi minuti fa, temevo mi sparasse in testa.

"Sì. Ho sempre osservato le tecniche di mio padre" risposi, sorridendogli amaramente. Avevo imparato tutto proprio grazie all'uomo che più odiavo sulla faccia della terra.

"Quindi sai usare armi?" domandò poi Zaddi, ridacchiando.
Annuii, dicendogli che avevo anche imparato ad hackerare la maggior parte dei sistemi tecnologici.

"Zaddi, devi però promettermi una cosa. Non una parola con Chris. Glielo dirò un giorno ma non ora" lo supplicai. Sapevo che lo avrei deluso e sapevo anche che mi avrebbe cacciato. La verità è che ci tenevo troppo e non volevo rivelargli che un mese fa avevo deciso di usarlo.

"Il tuo segreto è al sicuro. Ti prometto che ti proteggeró" concluse abbracciandomi. Subito dopo, Maluma recuperò la pistola mentre Zabdriel sistemó le borse in macchina.

"Prossima meta?" domandò quest'ultimo.

"Sephora ovviamente" risposi, prendendoli entrambi per le braccia e trascinandoli nel negozio.

I'm the Boss here// Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora