Cara
Iniziai ad impallidire come non mai. Iniziando a farmi aria con un foglio appoggiato a casa sulla scrivania, spostando lo sguardo dallo schermo.
Zabdriel si sporse di poco e subito capì la mia reazione e senza perdere tempo, stampando l'immagine presente nel documento.Iniziai a tremare. Era stato qui per tutto il tempo ed io ero stata così stupida da pensare di essere al sicuro.
"Dobbiamo parlare con Christopher" affermò ma gli feci segno di aspettare. Qualcosa non mi quadrava e la cosa mi mise maggiore ansia.
Era una situazione da far schifo."Zaddi, ti prego, chiamami Joel" dissi e lui subito, chiamò il messicano che si precipitò affianco a me.
"Chiama i Torres e i Perez, poi avverti Maluma e gli altri. Li voglio tutti qui tra mezz'ora" affermai per poi congedarlo. Mi misi la testa tra le mani ancora sconvolta per ciò che avevo scoperto. Non riuscivo a crederci di essere stata così ingenua fino ad ora. Chissà da quanto sapeva che fossi qui. Ad essere sincera, non ero nemmeno sicura di volerlo sapere.
Mi ritrovai Christopher affianco in pochi minuti che si mise subito ad accarezzarmi le spalle.
"No te preocupes, amor. Su hora està llegando" mi confidò, stringendomi a sé per poi farmi un bacio a stampo. Cercai di tranquilizzarmi anche se mi era davvero difficile.
Sapere che non aveva mai smesso di controllarmi, mi faceva accaporrare la pelle. Ero terrorizzata e forse anche arrabbiata, non riuscivo a capirlo.
"Ci ha sempre controllati. Sapeva ciò che avevo intenzione di fare dall'inizio" dissi, prendendomi le ginocchia e tenendole contro il petto. Christopher annuì come per confessarmi di saperlo già.
"Tra poco entreremo nella sua base, Cara. Sta per finire" rispose poi, prendendomi per mano, accompagnandomi nella nostra stanza.
Ci vollero pochi minuti e caddi in un sonno profondo.************************************************************************
Mi svegliai poco dopo, sentendo Chris che trafficava con le armi sotto il letto.
Mi alzai di scatto, guardandolo male."No non siamo ancora scesi. Ti stavo ricaricando il mitra" affermò passandomi l'arma. Mi stropicciai gli occhi, alzandomi ancora mezza addormentata. Presi il mitra andando in bagno per lavarmi il viso in modo da sembrare maggiormente sveglia.
Scesi le scale, seguita da Christopher, trovandomi tutti i ragazzi e le ragazze pronte. Riconobbi Maluma tra gli uomini che subito mi fece l'occhiolino. Gli sorrisi entrando nella cella dove prima ero tenuta prigioniera trovando un tunnel nascosto dietro alla parete.
"Abbiamo buttato giù la parete" spiegò Christopher come se nulla fosse, invitandomi a proseguire.
Deglutii, entrando nel tunnel sperando di non mostrare il mio terrore. Cosa avrei dovuto fare una volta visto mio padre?Non sapevo come comportarmi e nemmeno se sarei riuscita a sparargli, nonostante ciò che mi aveva fatto passare. Inoltre come se non bastasse, il passaggio era stretto e la cosa mi fece sentire ancora peggio. Ero claustrofobica e certi spazi mi facevano impazzire.
Chris mi prese una spalla e mi girò, dandomi un bacio sulle labbra.
"Non preoccuparti" disse, invitandomi a proseguire. Continuai a camminare, godendomi il rumore del terreno sotto le mie scarpe prima di trovarmi davanti ad un enorme porta di metallo, che si aprì scricchiolando quasi sentisse la mia presenza.
Spalancai la porta aiutata dagli altri trovandomi davanti ad una specie di sala del trono ed in quel momento, lo vidi. Tutto l'odio che provavo, riemerse nel vedere quel sorriso stradottente sul suo volto.
"Ciao figlia mia" disse e giurai di sentire il mio cuore bruciare.
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I'm the Boss here// Christopher Vélez
Fiksi PenggemarCara Hernandez ha conosciuto la mafia sin dal primo attimo della sua vita. Figlia di uno dei più grandi criminali del Messico, ha da sempre vissuto una vita felice e spensierata. O almeno, così voleva far credere. All'età di quattordici anni, aiuta...