Capitolo 16

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Cara

Passarono mesi da quella festa e Ricardo si era perfettamente integrato nella vita mia e degli altri. Christopher non sospettava minimamente che la vera ragione per cui era qui fossi io ed era a dir poco perfetto. Ma d'altra parte, più passava il tempo, più il coraggio di dirgli la verità diminuiva. Continuavo a parlarne con Zabdriel, che ormai non sapeva nemmeno come aiutarmi.

Ero stufa di fingere che Ricardo fosse solo il mio servitore. Avrei voluto parlare delle posizioni di mio padre ed indagare meglio con Christopher ma il massimo che potevo ottenere erano due parole in croce. Già, perché Chris evitava di lasciare me e lui da soli probabilmente perché aveva paura che "legassimo troppo".

Quella mattina, i ragazzi erano usciti presto ed avevano lasciato me e le ragazze in compagnia di Ricardo e Maluma. La cosa era abbastanza sospettosa. Se avesse voluto davvero mandare degli uomini, ne avrebbe mandati a palate eppure quella volta a controllarci erano solo due.

"Non sospetta nulla, Cara. Vedi di non pensarci troppo" mi consoló Maluma, vedendomi tesa. Se solo avesse saputo quanto diamine ci tenevo a non far arrabbiare quel ragazzo. Avevo paura di perdere l'unico rapporto sano che avevo costruito fino ad ora. Ero innamorata persa, era quella la verità e ma sapevo anche che Christopher non mi avrebbe mai perdonata. Peccato che ciò stava diventando un peso e l'incubo che lui mi consegnasse a mio era diventato un punto fisso nella mia testa.

"Fosse facile. Lo conosci perfettamente e sai anche tu quanto è impulsivo. Mi ucciderà" risposi senza farmi sentire dalle ragazze, che erano di sopra a farsi la manicure a vicenda.
Ricardo rimase ancora una volta in silenzio ed abbassó la testa aspettando che gli dessi il permesso di parlare.

"Io e Zabdriel proveremo a farlo ragionare" affermò lui ma scossi la testa. Christopher non aveva bisogno di sentirsi tradito anche dai suoi compagni e non avrei mai permesso a loro di dirgli come erano andate realmente le cose. Avrei trovato un modo per fare uscire tutti intatti e far ricadere la colpa solo ed unicamente su di me.

"Non puoi farlo ragionare. Qua dentro c'è una spia, Maluma, che passa informazioni sui suoi carichi a mio padre continuamente per creargli problemi. Probabilmente sa anche della mia permanenza qui. Cosa faresti se scoprisse che la tua ragazza è la figlia del tuo peggior nemico? Io stessa sospetterei e mi vendicherei senza farmi domande" dissi io, iniziando ad andare avanti ed indietro nella stanza. Ero dannatamente in ansia e non potevo fare a meno di continuare a muovermi.

"Troveremo quella spia, Cara" spiegò poi Ricardo, cercando di farmi calmare. Ma nemmeno lui era convinto di ciò che diceva e questo non fece altro che aggravare la situazione.

"Ehi, calmati! Io e Zabdriel stiamo indagando da mesi e siamo vicini alla soluzione. Troveremo chi sta provando a metterti nei casini" gli fece eco Maluma, accarezzandomi la schiena. Lo guardai con gli occhi lucidi. Avrei voluto scoppiare in un pianto isterico ma dovevo mantenere un certo rigore almeno davanti a loro.

"Juan, ti prego. Lo sai anche tu che ci vorrà un mucchio di tempo. I servitori di mio padre sono furbi, è gente di cui non sospetteresti mai" spiegai, toccandomi la fronte con un braccio. Improvvisamente sentivo caldo e avrei voluto togliermi qualsiasi cosa. Chiaro segno che la paranoia si stava impossessando di me.

"Ricardo è qui per aiutarci okay? Ce la faremo. Non ti lascerei mai morire. L'avevo promesso a tua madre" affermò, provando a calmarmi in tutti i modi. Chiusi gli occhi, cercando di controllare il mio respiro. Ero davvero terrorizzata. Lui mi abbracció, sussurrandomi all'orecchio che sarebbe andato tutto bene.

Ci stavo credendo per davvero quando all'improvviso, sentimmo un orrendo rumore. Sembrava un'esplosione ma non ne potevo essere certa.

"Vado a controllare" disse Ricardo, accarezzandomi la guancia e guardandomi negli occhi, ripetendo le stesse frasi di Maluma.

Mi ci volle tutto il mio autocontrollo per non buttarmi tra le sue braccia. Era strano per la mia banda dare dimostrazioni d'affetto e quella carezza fu la prima e ultima che ricevetti.

Non appena Ricardo varcó la soglia, uno sparo penetró negli incubi più profondi della mia mente e sperai che fosse stato tutto una stupida immaginazione.  

I'm the Boss here// Christopher VélezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora