P.O.V. Christian
"E gli ho detto di andare via. Diciamo che l'ho pure avvisato che la prossima volta non sarà così fortunato" dice William. Stamattina ha visto Aaron con la ragazza. Ha avuto proprio culo a incontrare William. Io l'avrei umiliato davanti a tutti e gli avrei fatto passare la voglia di prendersela con chi non può difendersi.
"Come hai detto che si chiama?" Chiedo
"Katherine" risponde William. La cerco tra i tavoli e la trovo insieme alla sua amica. È girata di schiena e so che la ragazza mi ha visto, infatti la vedo abbassarsi e sussurrarle qualcosa. Mi vedono sempre mentre le sto guardando. Di certo non sono come quei ragazzi che aspettano che lei si giri per fissarla. Dopo un po' le vedo alzarsi e andare via. Aaron non è andato a rompere le palle. Meglio per lui.
"Stavo pensando..." Inizia a dire Brian ma Evan lo interrompe
"Perché tu pensi?" Eccoli che ricominciano. Loro due sono cresciuti insieme e quando c'è l'occasione per stuzzicarsi a vicenda la colgono al volo.
"Ha Ha Ha simpatico, da che pulpito poi... stavo dicendo, tra una settimana c'è una gara ed è piuttosto tosta. Mi potrebbe servire una mano" dice Brian. Detesto quando tira fuori questa storia. Odio gareggiare con le macchine, diciamo che in passato è successa una cosa che mi ha fatto pentire di averci partecipato.
"Ti ho già detto di no" rispondo
"Dai, non hai nulla da perdere, e poi sei bravo quanto me. E se non vinco io vincerai tu e viceversa. Meglio avere due cavalli in gara invece di uno" Cerca di convincermi in tutti i modi, ora continuerà a suppliccarmi fino a farmi esaurire
"Se ti ha detto no è no" dice William, almeno uno che mi appoggia. Non voglio mettermi in quel "settore", preferisco il ring. Lì posso essere me stesso, usare tutta la forza contro l'avversario senza avere paura delle conseguenze. Agli spettatori questo piace e a me, è brutto da dire, aiuta a sfogarmi.
"Zitto tu! Dai ti prego" continua Brian. Basta non lo sopporto più, se per fargli chiudere la bocca devo accettare allora così sia. Sa essere davvero logorroico.
"Che rottura di palle che sei. Va bene cazzo. Basta che stai zitto" rispondo
"Comunque il prof di ginnastica è arrabbiato perché ha trovato la porta dello sgabuzzino sfondata" dice Evan ridendo, già... non mi interessa. L'ho fatto per una buona causa e se vuole sapere chi è il colpevole non mi faccio problemi a farmi avanti. O la sfondavo o sarebbe successo qualcosa di grave a Katherine. E sinceramente preferisco una sospensione piuttosto che non aiutare qualcuno in difficoltà.
"Non so di cosa stai parlando, voi?" Dico alzando le spalle
"Boh" dice Brian. Sento il telefono vibrare, mi è arrivato un messaggio da Steven
Vieni ad allenarti?
Quest'uomo mi legge nel pensiero, avevo proprio in mente di fare un salto in palestra. Rispondo di sì
"Io vado. Ci vediamo più tardi" mi alzo da tavola e vado a prepare il borsone"Più forte avanti" dice Steven. Tiro un altro pugno, mi guarda soddisfatto. Si toglie la cintura paraddominali e la butta in un angolo
"Passiamo al corpo a corpo" dice.
"Era ora". Combattiamo per mezz'ora, finalmente un degno avversario. Nonostante i suoi 40 anni rimane sempre forte, ma l'allievo sta superando il suo maestro.
"Mi sembri distratto oggi" dice Steven. Riesce a schivare per un pelo il mio calcio, ha dei riflessi che fanno invidia
"È solo una tua impressione" rispondo. Blocco il suo pugno
"Hai un incontro?" Chiede, faccio un passo indietro per evitare una gomitata che mi avrebbe sicuramente fatto male
"No" rispondo.
"Stai combattendo come una femminuccia" dice provocandomi. Scoppio a ridere, ecco che sfodera la sua carta. Ogni volta che mi dice così finisce sempre al tappeto
"Perché mi sto trattenendo" dico
"Non farlo" risponde. L'ha voluto lui. Con uno scatto veloce gli afferro il braccio e con la gamba gli faccio perdere l'equilibrio. Lo tengo stretto con le braccia avvolte intorno al suo collo.
"Ko" dico. Lo libero e lo aiuto a rialzarsi. Esco dal ring e vado a bere, ci voleva un bel allenamento.
"Devi smettere" dice Steven
"Sai che detesto chi mi dice che cosa devo fare"
"Finirai nei guai" continua
"Non mi importa"
"Vuoi tanto combattere? Iscriviti a qualche corso, fai le gare legali. Hai molto talento figliolo ma così è sprecato. E non usare la solita scusa" dice.
"Ora basta Steven, ne abbiamo già parlato. Se devi rompermi le palle ti suggerisco di smetterla." Rispondo seccato.
"Lei non sarebbe fiera di te"
"NON OSARE NOMINARLA" gli urlo contro. Sono bastate 6 parole per risvegliare la rabbia che porto dentro ogni giorno.
"É ora di dimenticare Christian, quello che é successo in passato non deve ostacolare il tuo futuro. Piantala di darti colpe che non hai" dice. Basta non riesco a stare lì ad ascoltarlo. Perché diavolo tira fuori questo discorso? Sa che mi da fastidio ma lui continua
"Devo andare" prendo il borsone ed esco. Porca miseria perché deve sempre parlarmi di questo? Lo detesto quando fa così, che nervoso. Mi sono pentito di avergli raccontato la mia storia. Accidenti sono troppo arrabbiato. Si é già fatta sera, salgo in macchina e torno a scuola. Parcheggio nel garage e prendo la strada del campus. Manco mio padre mi fa delle prediche del genere. Steven sta diventando assillante, maledetto il giorno in cui mi ha scoperto. Vedo una figura seduta su una panchina. Katherine. É da sola e sta guardando l'allenamento di basket. La luce del lampione le mette in risalto i capelli rossi raccolti in una coda alta. Indossa una felpa troppo grande per il suo corpo. Rimango a guardarla, é davvero bella. Ma la sua bellezza non è come quella delle solite ragazze. É pura, naturale e magnetica.
"Non dovresti stare qui da sola a quest'ora" dico. Sussulta spaventata. Mi guarda sorpresa con i suoi occhi verdi.
"Avevo bisogno di aria fresca" risponde distogliendo lo sguardo da me.
"Stai meglio?" Chiedo sedendomi sulla panchina, non so perché mi sto interessando a lei ma una voce nella mia testa mi spinge ad esserlo
"Bene... A proposito... ecco io... volevo ringraziarti davvero tanto. Senza di te non so cosa mi sarebbe successo" dice. È nervosa e sta guardando ovunque tranne che me.
"Cosa ti avevo detto?" Dico, sa benissimo a cosa mi sto riferendo
"Scusami, é che mi metti ansia" risponde. Ora mi sta incuriosendo
"Non mordo nessuno come puoi vedere" rispondo ridacchiando
"Le voci dicono tutt'altro" sussurra a bassa voce ma riesco a sentirla lo stesso. La mia fama mi precede.
"La gente tende a buttarmi la merda addosso senza sapere chi sono. Sono poche le persone che mi conoscono davvero"
"A chi lo dici" dice concordando. É piacevole la sua compagnia.
"Sono Christian" dico. È sicuro che conosca il mio nome, ma voglio farle capire che io non sono ciò che dicono. In parte. So già cosa gira sul mio conto e non posso negare che alcune cose sono vere.
"Katherine" risponde. Rimango a guardala. Sono bravo a studiare le persone, lei è quel tipo di ragazza con la testa sulle spalle. Timida ma dall'aria simpatica. E sono poche le ragazze come lei. Ci sono un sacco di cose che vorrei chiederle ma evito di farle pressione. Già é tanto che mi abbia parlato.
"Io... vado." Dice alzandosi
"Ci si vede in giro" dico salutandola. La tengo d'occhio finché entra nel dormitorio. Non mi sono accorto che l'allenamento di basket era finito e che William stava venendo verso di me
"Cavolo sono troppo stanco" Dice buttando il borsone sulla panchina "Sbaglio o eri in buona compagnia?"
"Non puoi farti gli affari tuoi per una volta?" Rispondo
"Beh sei il mio cugino e migliore amico. Dovrò pur sapere che ti sta succedendo" Siamo cresciuti insieme, e ormai lo reputo come un fratello.
"Non lo so nemmeno io cosa sta succedendo William" dico prendendomi la testa tra le mani. Ciò che mi ha detto Steven mi ha fatto innervosire, ha tirato fuori l'argomento più sensibile
"Mi sa che ci vuole un buon incontro"
"Cavolo sì! Evan però non é riuscio a organizzare nulla" dico
"Tutta colpa della polizia, per adesso al Cosmo ci sono solo i giochi d'azzardo. L'unico evento è la gara. Davvero vai con Brian?"
"Sì, quando dico qualcosa la faccio lo sai" rispondo.
"Direi che é ora di tornare in camera, domani abbiamo il test di francese"
"Di male in peggio"SPAZIO AUTRICE
Scusate l'attesa ma essendo in vacanza non riesco a trovare il tempo per aggiornare. Colgo l'occasione per augurarvi un Buon Natale 🎄🎄🎄
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At Least You
General FictionKatherine Wood è una ragazza che ha perso i suoi genitori quando era piccola. Vive con sua zia Elena, o meglio viveva. Sua zia parte all'improvviso lasciando Katherine da sola al campus della scuola. E come se non bastasse è tormentata da un gruppo...