Capitolo 43

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P.O.V. Katherine

Prendo le lattine e aspetto che William finisca di pagare. Mi è piaciuto un sacco gareggiare contro Christian, anche se penso che mi abbia fatto "vincere" perchè era molto più veloce di me. Usciamo dal bar
"Cavolo, non abbiamo preso le cannucce. Faccio una corsa veloce" dico
"Va bene, ti aspetto qui" risponde William. Ritorno dentro e cerco il barista.
"Scusi, posso avere delle cannucce?" Chiedo, lui annuisce. Le prendo, ma mentre stavo per uscire qualcuno si scontra contro di me. Sento il costume bagnato. Ma che diavolo!
"Oh cavolo, non ti ho proprio visto. Sai, mi è difficile vedere le persone insignificanti" di nuovo lui... sospiro, sono abituata a queste cose, i suoi insulti sono sempre così originali...Lo guardo schifata, non ha senso rispondergli. Stupido è e stupido rimarrà. Lo sorpasso ed esco da li, William mi guarda confuso
"Tranquillo, mi sono scontrata contro un ragazzo" dico con voce piatta. Guarda dietro di me.
"Mmhh... d'accordo" risponde. In effetti non gli ho mentito, ho detto la verità. Ovviamente anche gli altri mi hanno fatto la stessa domanda e sembrano crederci, tutti tranne Christian. Continua a fissarmi con un'espressione interrogativa. Devo stare attenta ai miei atteggiamenti, quel ragazzo è attento ai minimi dettagli. Mi sento con il fiato sul collo. Pranziamo e prendiamo il sole in attesa che lo stomaco digerisca i panini.

Apro gli occhi, mi sono fatta una bella dormita. Mi tolgo il cappellino rubato a Brian e mi passo il pettine per sciogliere i nodi dei capelli. Scosto un po' il costume per vedere l'abbronzatura, spero di non diventare rossa come un pomodoro. Accanto a me c'è lo sdraio di Christian, ma sbaglio o era molto più in la? Sta dormendo, almeno credo. Ha gli occhiali da sole che gli coprono gli occhi. Lo guardo, sembra cosi rilassato... percorro con lo sguardo il suo corpo scolpito, farebbe invidia a chiunque. Si prende molto cura di stesso, e ha una grande autostima di se. Vorrei essere come lui, sarebbe tutto molto piú facile. Forse dovrei dirgli la verità, però... mi piace vederlo sereno e tranquillo. Non vorrei essere la colpa del suo cambiamento d'umore.
"Stai per dirmi la verità?" Dice spaventandomi a morte. Ma non stava dormendo? Mi metto una mano sul cuore, non ci voglio credere! Per tutto questo tempo mi ha vista mentre lo stavo guardando come un ebete?
"Io..." adesso che gli dico?
"KATHERINE!!! VIENI AD AIUTARMI!" urla Beth interrompendomi, la stanno tirando nell'acqua profonda per insegnarle a nuotare ma lei ha una paura matta. Non sono mai stata felice di sentire le sue urla. Mi alzo e vado da lei, sento lo sguardo di Christian bruciarmi la schiena. Sono salva, per adesso. Lui non mollerà lo so, ma se l'altro non mi farà più niente forse andrà tutto bene. Mi tuffo in acqua e li raggiungo.

Appoggio la testa sul bordo della piscina, sono proprio stanca. Ci siamo divertiti un sacco. Guardo William e Christian coricati sugli sdrai, due dei greci. Improvvisamente due ragazze si avvicinano a loro. Indossano dei bikini microscopici, ma devo ammetterlo... hanno un fisico da urlo e sono davvero belle. Fossi più vicina potrei sentire quello che stanno dicendo.
"E queste da dove sono uscite?" Dice Elizabeth visibilmente gelosa. Solo William sta parlando con loro, non vedo le labbra di Christian muoversi e sembra annoiato. Una di loro si siede accanto a lui... ma perchè non lo lascia stare? Non lo vede che non la vuole tra le scatole? Lei gli parla e schiamazza, mi ricorda Vanessa. Gli posa una mano sul braccio, sta facendo di tutto per avere la sua attenzione che però è rivolta altrove... su di noi. Elizabeth esce dalla piscina
"Dove vai?" Chiedo, non dirmi che sta andando da loro
"A rovinare il corteggiamento" risponde facendomi l'occhiolino. Ecco lo sapevo, non faccio niente per fermarla anche perchè concordo con lei. Esco anch'io, devo andare in bagno. Vado in quello vicino agli spogliatoi, mi sento osservata ma quando mi giro per vedere se c'è qualcuno dietro di me non trovo nessuno. Sarà una delle mie solite paranoie. Non c'è nessuno in fila, apro la porta ma quando sto per entrare un piede la blocca. Qualcuno la spalanca entrando velocemente e chiudendola togliendo la chiave. Che diavolo... è l'amico di Aaron! Stavo per urlare se non fosse per lui che mi chiuso la bocca con la sua mano. Mi dimeno per liberarmi dalla sua presa ma è d'acciaio. Sto seriamente avendo paura.
"Se non gridi non ti succederà nulla" dice serio. Smetto di opporre resistenza rassegnandomi a ciò che succederà.
"Sta diventando difficile arrivare a te con Foster come cane da guardia. Ho un messaggio per te" continua. Mi accarezza i capelli, tutti i miei sensi sono in allerta e sento le gambe che stanno per cedere.
"Gli avete tolto una cosa cara a lui, l'avete messo in imbarazzo con i suoi genitori e il preside... è diventato lo zimbello della scuola perchè un'insulsa orfanella si è inventata delle cazzate. Lui non dimentica lo sai vero?" I suoi occhi sono pieni di odio e la stretta attorno al mio braccio sta iniziando a fare molto male.
"Rispondi!" Dice alzando la voce, sto per sentirmi male. Questo posto è troppo piccolo e la paura non aiuta a gestire la claustrofobia.
"Si..." sussurro. Una lacrima bagna una guancia, perchè non fa quello che deve fare e mi lascia stare? Si avvicina pericolosamente a me, chiudo gli occhi e giro la testa a destra per allontanarmi a lui. Sto tremando
"Dunque questo è un avvertimento: non farti mai trovare da sola perchè saresti fottuta e nessuno ti verrà a salvare. E se oseranno farlo, e parlo dei tuoi amichetti, ne pagheranno il prezzo. Sappiamo entrambi che Aaron Jackson sa essere molto... vendicativo. Ah, e ti porge i suoi saluti" dice allontanandosi. Scivolo con la schiena contro il muro fino a toccare terra. Sono fregata, Aaron non mi lascerà mai in pace.
"Vedo che il messaggio è stato ricevuto" dice, guarda la chiave e ride. "Ma guardati... sei davvero insignificante, un'annullità... ahhh, non c'è più gusto nell'insultarti" apre la porta ed esce. Quando la richiude inizio a respirare rumorosamente. Scoppio a piangere, è l'unico modo per cacciare via il nervoso e la pura. Sto tremando come una foglia, perchè devono accedere tutte a me? Maledico il giorno in cui ho detto la verità su Aaron al preside, se solo fossi stata zitta a quest'ora non avrei tutti sti problemi. Raccolgo tutte le forze e mi rialzo ma quando provo ad aprire la porta la trovo chiusa a chiave.
"No... di nuovo no..." sussurro. Devo mantenere la calma e pensare a una soluzione. Non devo guardare le pareti. Mi sembra di sentire ancora le minacce subite due secondi fa, rimbombano più e più volte. Mi metto le mani sulle orecchie
"Basta" dico, perchè le voci non vogliono smettere? Sento tutti gli insulti, le risate... quella si che mi terrorizza. Quella risata sadica e malefica, che mi perseguita sempre, pure negli incubi. In petto sta diventando sempre più pesante, assieme al respiro irregolare e corto. 
"C'è qualcuno qui?" Chiede una voce maschile. Non so chi sia ma mi alzo di scatto bracollando un po'
"Aiutami ti prego!" urlo, tossisco. Sto soffocando
"Katherine?" Sento la serratura scattare. Apro la porta con le mani che tremano ed esco. Mi lascio cadere sull'erba, le gambe stanno tremando incontrollate. Qualcuno mi afferra dalle spalle per tirarmi su e controllare la mia salute. Mi ritrovo gli occhi blu di William che mi guardano preoccupati.
"Che cos'è successo?" Chiede, mi precipito su di lui abbracciandolo.
"Non c'é la faccio più" dico piangendo. Lui mi stringe a se e mi accarezza i capelli
"Lascia uscire tutto..." dice a bassa voce. Man mano che butto tutto fuori sento il corpo calmarsi. Mi stacco da lui per pulirmi gli occhi dalle lacrime. Metto una mano sul petto e lo massaggio per placare anche i battiti accelerati del cuore.
"Raccontami tutto" dice
"Sono fregata. Aaron vuole farmela pagare e userà qualsiasi mezzo per riuscirci. Anche quando non è qui la sua ombra mi perseguita!" Sembro un'isterica, in questo momento sto per avere una crisi di panico.
"Ma come..."
"I suoi amici sono qui, l'incidente di prima al bar era voluto... è da quando siamo arrivati che mi fissa per controllarmi, sono stanca... perchè non posso avere una vita facile come tutti?" Dico, prendo la testa tra le mani.
"Ti ha toccato?" Chiede con tono serio
"No, è questo il punto. Avrebbe potuto fare quello che voleva ma non l'ha fatto! Vuole farmi morire dalla paura e ci sta riuscendo. Ha minacciato anche voi capisci!"
"Non ti preoccupare per noi, tranquilla, finché ci saremo non ti toccherà" risponde
"Assolutamente no, nessuno si deve mettere in mezzo ti prego. Non dire nulla a nessuno, soprattuto a Christian... gli ho già causato troppi casini" dico, non posso metterlo di nuovo in mezzo a questa storia. William mi guarda dispiaciuto
"Troppo tardi" dice indicando dietro di me. Mi giro e ora si che sono sommersa di problemi fino al collo. Christian ed Evan sono stati tutto il tempo dietro di noi ad ascoltare tutto. Come cavolo ho fatto a non accorgermene? Ha un espressione davvero furiosa
"Perchè non me l'hai detto prima! Dove cazzo è?!" Dice alzando la voce. Guarda la piscina e sta per andare a cercarlo. Mi alzo velocemente e mi piazzo davanti a lui per fermarlo
"No aspetta! Ti prego non andare" lo supplico. Lui continua ad avanzare e io sto camminando all'indietro
"Christian ragiona!" Dice Evan
"Togliti per favore, non lo ripeterò una seconda volta" dice a denti stretti.
"Ascoltami, ti spiegherò tutto. Fermati!" Rispondo velocemente. Appoggio le mani sul suo petto nudo per bloccarlo. Sento il suo cuore battere forte ed è molto caldo. Evan e William lo prendono dalle spalle.
"Prima ragiona e poi agisci cugino"
"Non serve niente andare da lui, è Aaron il problema" concorda Evan. Christian si passa una mano nei capelli, lo fa sempre quando è nervoso ed arrabbiato.
"Basta! Lasciateci soli!" Dice ai ragazzi. Si guardano e poi annuiscono.
"Perchè mi hai mentito? Hai visto che cos'è successo? Cazzo, sei cosi testarda!" Non sembra molto arrabbiato.
"L'ho fatto... per te. Non volevo crearti altri problemi e... rovinarti l'uscita" rispondo
"Non devi pensare a me! Ma a te stessa"
"Lo so! Ma tu non conosci Aaron! Non voglio che vi accada qualcosa, avete già fatto tanto per me, sopratutto tu. Lascia perdere ti prego, non ne vale la pena" rispondo. Mi sto scavando la fossa da sola, ma non sopporterei di vedere uno dei miei amici nei guai per colpa di Aaron.
"Ti rendi conto di quello che stai dicendo?! Devo starmene li a guardare mentre Aaron fa quello che vuole?" Dice alzando la voce, ora si che è arrabbiato.
"Christian... non voglio litigare con te. Cerca di capirmi... è per il tuo bene e quello degli altri" rispondo.
"Non me ne frega un cazzo di quello che dici, se Aaron oserà toccarti lo distruggerò. Fosse anche l'ultima cosa che faccio. Fattene una ragione" dice stringendo i pugni. Se ne va verso la piscina, no no no non dirmi che sta per scatenare l'inferno. Lo seguo camminando veloce, sta proprio andando da lui. Ma ha capito qualcosa di quello che gli ho detto? Rallenta, è  vicinissimo a lui. Gli lancia uno sguardo feroce e minaccioso. Gli passa accanto tirandogli una spallata e continua a camminare verso gli sdrai. Sospiro, meno male che non gli ha fatto niente.
"Amica mia, dov'eri finita?" Mi chiede Beth
"Ti racconto tutto dopo, torniamo a scuola? Sono esausta"
"Stavamo giusto mettendo apposto la roba" risponde Beth
"Hey amico che hai?" Chiede Brian a Christian, avrà notato l'espressione arrabbiata che ha in volto. Non gli risponde, prende il suo borsone e se ne va negli spogliatoi
"Lascia stare Brian, ne parliamo dopo" interviene William. Chiudiamo gli ombrelloni e andiamo a cambiarci.

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