P.O.V. Katherine
"Amica devo chiederti un favore, sono sicura che rimarrò qui anche per la sera quindi..."
"Vuoi che vada a prenderti un cambio? Dimmi tutto quello che ti serve" dice lei leggendomi nel pensiero
"Mi fai paura haahahaha" dico ridendo, dannazione... pure ridere mi fa male. Stupido Aaron, potesse provare anche lui il mio dolore...
"Ci dovrebbe essere una crema che uso per curare i lividi, è dentro una scatola blu e arancione"
"Altro?" Chiede, faccio di no con la testa
"Andiamo, ti porto io" dice Brian a Beth.
"A dopo amica mia, miraccomando, per qualsiasi cosa chiama okay?"
"Si capitano" rispondo, escono lasciandomi qua sola. Cos'avrei fatto senza di loro? Pure in questo momento di difficoltà mi hanno tirato su il morale. Non c'è un giorno in cui non sono grata per la loro presenza. Ma quello a cui devo tutto è Christian, nessuno si è mai preso cura di me come oggi. Non so nemmeno cosa fare per ripagarlo, è come il mio angelo custode. È proprio vero che l'apparenza inganna, e mi fa arrabbiare la gente che lo giudica senza conoscerlo. È una persona brava, generosa ed altruista, tutti aggettivi lontani da quelli che si sentono dire. Sento bussare alla porta, entra una signora vestita da governante con un vassoio in mano pieno di cibo. Ma che cosa...
"Ecco qua" dice, lo guardo... c'è un filetto di tonno scottato con delle patate al forno come contorno, un piatto di risotto penso alla zucca e una macedonia.
"Ma io..." e ora come glielo dico che ho lo stomaco chiuso?
"Non va bene?"
"No no, è che... non riesco a mangiare"
"Devi, hai delle medicine da prendere" dice una voce maschile molto autoritaria. Il padre di Christian è appoggiato alla porta, non mi ero accorta della sua presenza. Mi sta guardando con occhi severi, deglutisco... si si Katherine, contesta pure. Questo è peggio di suo figlio.
"Va bene..." dico gettando la spugna, la governante va via assieme al signor Foster e io fisso il vassoio. Avanti Katherine, se non mangi non puoi prendere le medicine e avrai ancora male. Quando non sto bene mentalmente mi passa la fame. Prendo la forchetta e assaggio il riso, oh cavoli... è delizioso. Ma che ne sa il cibo della mensa, penso che qui cucini un vero chef; c'è da dire che vivono nel vero lusso.Finito di mangiare prendo le medicine. Spero facciano subito effetto, in genere gli antidolorifici mi stendono ma avrei proprio bisogno di una bella dormita. Però prima devo andare in bagno, mi alzo dal letto. Piano piano raggiungo la porta ed entro. Oh santo cielo, guardo il mio riflesso sullo specchio. Sono pallida, ho lo zigomo viola e un taglio su sopraciglio. Ringrazio Xavier nella mente per avermelo disinfettato. Mi alzo la maglietta per vedere i lividi, sembro uno zombie. Perchè... perchè tutto a me deve succedere? Se solo zia Elena mi avesse portato con se. In questo momento avrei proprio bisogno di sentire la sua voce, avessi il telefono con me... Mi manca, voglio poterla avere con me per abbracciarla, per avere l'amore materno che è capace di farmi sorridere pure quando non ne ho la forza. Rimango a fissarmi allo specchio, piango... per buttare fuori tutta la frustrazione e il dolore. Ne ho bisogno per alleggerire il mio cuore, per lasciar andare. Basta, sono stanca di essere sempre definita debole e insignificante. Voglio essere forte, lo devo si miei amici, a mia zia e ai miei genitori. Mi asciugo le lacrime e mi lavo il viso per rinfrescarmi. Esco dal bagno e torno a letto.
P.O.V. Christian
Tutti gli alunni stanno uscendo dalla scuola, tranne colui che sto cercando. Evan è andato a trovarmi qualche informazione, Aaron si è volatilozzato dalla mensa e non so dove cazzo sia andato. Dopo 10 minuti vedo il mio amico tornare
"L'hai trovato?" Chiedo
"Non è qui, andrà ad allenarsi al campo vicino al Plaza", non me lo faccio ripetere due volte, salgo in macchina e metto in moto. Ora ti sistemo io stronzo. Esco da scuola e raggiungo il campo a tutta velocità. Guardo dallo specchio retrovisore la macchina di Evan, avrei preferito non venissero con me. So che ci saranno loro a fermarmi quando perderò il controllo di me stesso, ma Aaron è furbo. Mi starà sicuramente aspettando con i suoi amici, penserà che questo basti a fermarmi. Povero illuso. Parcheggio e aspetto che arrivi il mio bersaglio, sono carico di rabbia e non vedo l'ora di averlo tra le mani. L'attesa però non mi aiuta, Evan e William mi raggiungono.
"Dovrebbe essere qui a momenti" dice Evan, lo spero... altrimenti mi tocca andarlo a prendere sotto casa. E credetemi, lo farei se dovessi.
"Eccoli la" dice William, come sento quella frase una scossa elettrica si propaga nel mio corpo. È arrivata la resa dei conti. Esco dalla macchina e stringo i pugni, è insieme a 6 ragazzi.
"Si è portato le guardie del corpo" commenta William
"Statene fuori chiaro?" Dico. Loro anniuscono. Raggiungo il campo a passo tranquillo ma solo dio sa quanto sono arrabbiato in questo momento. Jackson mi vede e dice qualcosa alla sua "banda" se cosi vogliamo chiamarla. Arrivo davanti a lui, è tranquillo per uno che sta per diventare il mio sacco da boxe.
"C'è ne hai messo di tempo Foster, mi aspettavo questa tua visita" dice. Il mio corpo si sta scaldando e mi prudono le mani.
"Ti avevo avvisato" dico serrando la mascella, con una velocità impressionante colpisco Aaron sul viso. I suoi amici mi circondano. Combatto come un leone inferocito, riesco a mandarne subito al tappeto due. Gli altri quattro mi stanno tenendo lontano da Aaron che è per terra mentre impreca dal dolore. E non è niente in confonto a quello che sto per fargli. Con un calcio colpisco in faccia uno, ne rimangono tre. D'un tratto vengo spinto da qualcuno. Vedo solo William addosso a un ragazzo che gli sta tenendo il braccio in alto. In mano ha un coltellino e se non fosse per mio cugino mi avrebbe sicuramente ferito. Gli tiro un pugno per allontanarlo da lui e per permettergli di renderlo inoffensivo. Quando finalmente mi libero degli ultimi vado da Aaron. Gli tiro un pugno, poi un altro.
"TI AVEVO DETTO DI TENERE QUELLE CAZZO DI MANI LONTANO DA LEI!" Urlo, Aaron reagisce sferrandomi un colpo sullo zigomo. Pessima mossa. Lo afferro dal braccio e glielo rompo. Urla più forte che può ma ancora non sono soddisfatto. Nonostante il dolore che sta provando cerca di colpirmi di nuovo e ci riesce. Ma non sa che così mi sta facendo arrabbiare solo di più.
"IO TI UCCIDO BASTARDO" continuo con una raffica di pugni sul volto che si tinge di sangue. Lo riempio di calci sullo stomaco, gli sto facendo lo stesso che ha fatto lei. Ma con il triplo della forza, lo sto ripagando per tutto ciò che ha fatto a Katherine. Aaron non sta più reagendo, è distrutto.
"Basta Christian, non vedi in che stato è?" Dice William tirandomi via
"Basta, vieni via!" dice Evan. Mi dimeno e afferro Aaron dalla giacca per tirarlo su.
"Se ti vedo ancora a scuola, questo sarà solo un assaggio di quello che ti succederà. E se provi anche solo a denunciarmi rovinerò te e tuo padre. Hai capito?"
"Non... hai le prove." dice tossendo. Sorrido soddisfatto, peccato che ormai non può più fare nulla per salvarsi il culo.
"Ne sei proprio sicuro?" Dice Evan tirando fuori la chiavetta. "Qua dentro c'è tutto, sei fottuto"
"Tutta... colpa dell....dell'orfanella..." sussurra ma riesco a sentirlo. Mi sono rotto le palle di starlo a sentire. Gli prendo la testa, gliel'abbasso e lo colpisco con il ginocchio. Questo è il colpo di grazia, cade a terra svenuto.
"Fai proprio schifo" dico sputando sul terreno. Ora si che sono contento, come speravo sono stato io a sistemarlo. E devo dire che finalmente sono soddisfatto.
"Andiamo" dico con voce fredda. Adesso che mi sono sfogato devo solo calmarmi perchè ho il cuore che in questo momento sta per uscirmi dal petto. Guardo le mani sporche di sangue, ho anche male alle nocche. C'è una fontana, vado a lavarmele perchè non posso presentarmi a casa cosi.
"Stai bene?" Mi chiede William, guardo il campo dove c'è Aaron che ha ripreso conoscenza, sono tutti storditi. Mi viene quasi da ridere, tutto fumo e niente arrosto. Facile attaccare senza motivo chi non riesce a difendersi vero? Però quando vi fanno il culo, ve la fate sotto.
"Puoi dirlo, non sai da quanto desideravo tutto questo"
"Forse dovremmo chiamare un'ambulanza" dice Evan,
"L'ha chiamata per Katherine? Non credo proprio, quindi cazzi suoi" rispondo alzando le spalle. Occhio per occhio, dente per dente.
"Andiamo a casa" dico. Salgo in macchina, lancio un'ultima occhiata a Aaron. Se lo stronzo ha capito la lezione non lo rivedremo più, se deciderà di fare il testardo beh... questa è la volta buona che finisco in carcere per omicidio. Metto in moto e me ne vado via da li. Ora voglio solo vedere Katherine per dirle che finalmente giustizia è stata fatta. In un modo diverso dal normale ma... dettagli. Dopo un quarto d'ora siamo a casa, entro e trovo Brian e Elizabeth seduti sul divano ad aspettarci
"Amici... finalmente siete qui" dice Brian.
"State bene?" Chiede Elizabeth
"Si" rispondo
"Aaron?"
"Sistemato" rispondo togliendomi il giubotto.
"Era ora" commenta Brian
"Katherine come sta?" Chiedo
"Bene, sta dormendo" risponde una sesta voce, mio padre è appena entrato in salotto.
"Perfetto, vado a farmi una doccia"Mi asciugo i capelli con il phone, finalmente mi sono calmato. Per una volta sono fiero di quello che ho fatto, Aaron meritava quello che gli ho fatto. Stranamente mio padre non mi ha ancora detto nulla, ma sono sicuro che... come apro la porta lo trovo seduto sul suo letto. E ti pareva, era questione di tempo prima che Sebastian Foster venisse da me.
"Cosa vuoi sapere?"
"Se mi devo preoccupare o no" risponde
"Tranquillo, ho tutto sotto controllo"
"Lo spero... non vorrei vedere mio figlio di nuovo in carcere" dice
"Non dovrebbe succedere. Comunque... grazie per esserti preso cura di lei "
"Ci mancherebbe, è una brava ragazza. Molto testarda se posso aggiungere, ma... fragile" dice, mio papà è bravo a capire le persone.
"Già..."
"Sei diverso quando sei con lei, non ti ho mai visto cosi preoccupato per una ragazza. Devi dirmi qualcosa figliolo?"
"Ehm... cosa stai dicendo? Non farti strane idee" tossisco per schiarire la voce. Detesto quando riesce a mettermi in difficoltà. Non voglio dirgli niente dei miei sentimenti perchè non se sono sicuro nemmeno io quindi meglio non illuderlo.
"Stranamente anche lei ha negato, vabbè, staremo a vedere" cosa diavolo ha appena detto? Non ci credo, questa si che è bella. Rido, perchè era da tanto che non parlavamo di una ragazza in questo modo.
"Io vado in ufficio, miraccomando, non distruggetemi la casa"Apro la porta di camera mia, Katherine sta ancora domendo. Senza fare rumore mi siedo sulla poltrona. Mi sono preso un bel bicchiere di bourbon, ne avevo troppo bisogno. Guardo il suo viso, è impossibile non notare quel livido sullo zigomo. Proprio non riesco a capire come cazzo ha fatto Aaron a picchiare una persona cosi innocente e bella come lei. Devi essere proprio malato. Parlando di quello sfigato, forse mi conviene sapere che fine ha fatto. Prendo il telefono e mando un messaggio ad Evan
Riesci a scoprire dov'è finito Jackson?
Neanche tre secondi dopo mi arriva la risposta
Si, appena so qualcosa ti avviso.
Evan è l'unico che sa tutto di tutti, se hai bisogno di qualche informazione lui è quello giusto. Mi massaggio le tempie, è stata una giornata molto impegnativa ma indimenticabile. Nel bene e nel male.SPAZIO AUTRICE
Ancora non ci credo di essere arrivata a 100k visualizzazioni. Tutto merito vostro e ve ne sarò per sempre grata. Grazie mille a tutti 🧡
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At Least You
General FictionKatherine Wood è una ragazza che ha perso i suoi genitori quando era piccola. Vive con sua zia Elena, o meglio viveva. Sua zia parte all'improvviso lasciando Katherine da sola al campus della scuola. E come se non bastasse è tormentata da un gruppo...