1. Canzone dell'amore cieco

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"S'innamorò perdutamente
D'una che non lo amava niente."

Lui

Il rumore attutito delle risate dei miei amici e il riflesso della luce accesa fuoriescono dalla finestra, aperta quel tanto da far entrare un po' di aria fresca. È una serata tranquilla, come tante altre, piacevole. Dai palazzoni provengono voci indistinte; è maggio e si respira quell'aria di primavera che rende le persone perennemente impazienti, in attesa della rinascita e del divertimento estivo.

Faccio un tiro di sigaretta, poi espiro, lasciando uscire il fumo.

<<Potresti semplicemente provare a rilassarti. Uscire con qualcuna, distrarti>> dice Leo, inspirando a sua volta dalla sua sigaretta. <<Sono mesi che ti disperi e lei nel frattempo sta con lui, e tu lo sai>> continua.

Lo guardo, tentando disperatamente di fargli capire che non voglio parlarne. Sono mesi che insistono nel dirmi queste cose, sono stanco di ascoltarle.

<<Si, hai ragione>> mi limito a rispondere.

<<Guarda che lo so che me lo dici solo per farmi stare zitto>> sorride.

È assolutamente così.

<<Ecco appunto>> conclude, di fronte al mio silenzio. <<Ti aspetto dentro>>

Mi tira una pacca sulla spalla e rientra in casa. Lo guardo scomparire nell'ingresso e mi balena un'idea in testa: mi invento una cazzata qualunque e le scrivo.

Se è sveglia, le chiedo di uscire. Tipo ora. Guardo l'orologio e sono già le undici e mezza.

Magari meglio domani.

Prendo il telefono, scorro nella lista dei contatti e mi fermo sul suo nome: ha di nuovo messo come immagine su Whatsapp una di quelle frasi filosofiche banali e stupide in cui dichiara di essere felice.

La vita è bella, è uno specchio che ti sorride solo se sorridi a tua volta, e bla bla bla.

Cazzo, che odio.

Come può, la ragazza di cui mi sono innamorato anni fa, essere diventata così? Non riesco a darmi una risposta.

Senza pensarci due volte, apro la sua chat e registro. Le canto una canzone, nel silenzio di questa serata romana. Siamo solo io e la mia voce. La canzone parla di un uomo che sacrifica ogni cosa per il suo amore e, in cambio, riceve solo indifferenza e sofferenza. Enfatizzo sull'ultima strofa, in cui l'uomo protagonista della canzone si uccide per la donna che ama.

Voglio vomitarle addosso tutto il mio dolore, la mia delusione, il mio disprezzo. Non sono mai stato bravo con le parole, ma muoio dalla voglia di farle sapere quanto male mi ha provocato e questa canzone è perfetta.

Getto la sigaretta e guardo in alto: non è ancora buio pesto, si intravede qualche nuvola. Due gabbiani mi volano sulla testa e sembrano rincorrersi. Alla fine, rientro in casa, dove i miei amici mi aspettano con una birra. Anche questa sera cercherò di dimenticarla, affogando il ricordo di quanto siamo stati felici insieme in un bicchiere.

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