Lei
Mi do una leggera spinta con le gambe: il dondolo si muove un po' e io mi lascio cullare da questo movimento. Dalla finestra che si affaccia sul porticato, proviene il vociare della mia rumorosa famiglia e mi volto per dare uno sguardo all'interno: mio padre è seduto sulla vecchia poltrona con in braccio Charlie, il nostro cane e ride di gusto mentre Ginevra tenta di insegnare con scarsissimi risultati qualche parola di dialetto abruzzese a Gigio. Le nonne sono intente a ricamare l'ennesimo lenzuolo da regalare a Gin e nonostante lei non ami questa tradizione, glielo lascia fare sapendo quanto tengano che tutto sia perfetto per il matrimonio della prima nipote. In un angolo più appartato, vicino alla cucina, completamente assorbite dalla loro conversazione, noto Luna che gesticola animatamente con un'espressione sognante e mia madre che partecipa alle sue parole come se stesse vivendo in prima persona ogni attimo del suo racconto; probabilmente la sta aggiornando sulla sua vita sentimentale, descrivendo il suo incontro con Giovanni e la loro strana relazione.
Respiro a pieni polmoni, lasciando che il profumo di primavera mi riempia le narici; torno ad osservare ciò che si apre davanti ai miei occhi e non posso fare a meno di pensare a quanto diverso sia quel paesaggio rispetto a quello che quotidianamente osservo a Roma: i grandi palazzoni sono stati sostituiti da interminabili colline piene di ulivi e alberi in fiore, le grida dei bambini e il rumore delle macchine agricole hanno preso il posto dei clacson e delle urla dei tassisti imbottigliati nel traffico.
Qui tutto è silenzioso, tutto è calmo, tutto è cadenzato da un ritmo lento e sempre uguale a se stesso.
Lo scorrere inesorabile del tempo e la necessità di cambiamento non attecchiscono in questo luogo: la grassa vicina pettegola continua a sporgersi dal balcone con l'orecchio teso, avida di informazioni rubate all'intimità degli altri; davanti al bar siedono sempre gli stessi uomini, con i sigari in bocca e lo sguardo consumato da una vita di lavoro, discutendo animatamente e urlando opinioni non richieste su qualsivoglia argomento. Commentano maliziosi le donne che passano loro davanti, le quali si affrettano, impettite sui loro tacchetti comodi e sobri, per arrivare in orario all'uscita da scuola, dove preleveranno i propri figli e si vanteranno ipocritamente con le altre madri di quanto la propria famiglia sia perfetta.
Il comune, la piazza, il piccolo negozio di alimentari all'angolo. Niente è cambiato e tutto è rimasto immutato: nonostante siano passati due anni, le persone sembrano non essere invecchiate di un giorno e continuano ad essere forzatamente cordiali, sempre disponibili ad un sorriso. Ma questa patina di perbenismo nasconde una ferocia animelesca verso tutto ciò che esula dallo schema prestabilito delle cose, un odio viscerale per l'ignoto o il diverso, un rigetto verso tutto ciò che potrebbe mettere in pericolo lo status quo. Nascere e crescere in questo minuscolo paese di provincia può portare soltanto a due risultati: arrendersi, diventando un figurante di questa strana commedia, o scappare, senza mai avere rimpianti.
Ho imparato sulla mia pelle quanto crudele possa essere questo luogo. Quanto possa far male sentirsi sbagliati o derisi per aver commesso degli errori.
Ho scelto la seconda opzione e non ho alcuna intenzione di tornare sui miei passi.
<<Polpetta, che fai qui da sola?>> la voce di mio fratello mi risveglia da questi pensieri. Sorrido senza dire nulla.
Prende dalla tasca il pacchetto di sigarette, se ne porta una alle labbra e la accende, per poi sedersi sul dondolo accanto a me.
<<Hai sempre quest'espressione sofferente quando sei qui>> constata, con aria assente.
<<Già>> mi limito a rispondere.
<<Sono passati anni, dovresti perdonare questo posto. Che tu lo voglia o no, questa sarà sempre casa tua>>
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Il mio posto nel mondo
Romance[MOMENTANEAMENTE SOSPESA] Mattia e Camilla non stanno più insieme. Lei, capelli neri, un sorriso contagioso e un passato da dimenticare, vive con Gigio e Luna in una casa universitaria dove non esiste privacy, si dorme poco e si mangia moltissimo. ...