8. Passavo di qui

442 52 93
                                    

"E si spengono i lampioni, rimaniamo
Mano nella mano.
Io e la mia parte che si sta uccidendo
Chissà se arriveremo vivi al nuovo inverno."

Lei

<<Ciao>> si limita a dire, passandosi una mano tra i capelli e guardandomi fissa negli occhi.

Non lo vedo da mesi, ma non sembra trascorso neanche un istante. Indossa una semplice maglietta nera con il nome di una delle sue band preferite stampato sopra, i tatuaggi colorati sulle braccia da contorno, un paio di jeans neri e degli anfibi. La barba, incolta e folta a cingergli le guance e le labbra piene e carnose, è scura e dello stesso colore dei capelli ricci, un po' lunghi e spettinati che gli ricadono sul viso, ma non tanto da nascondere i suoi profondi occhi color nocciola.

Per un attimo, mi sembra di essere tornata indietro nel tempo. In quel momento, tutto il resto sembra fermarsi: non c'è la musica, non ci sono ragazzi che impazienti pretendono la loro birra, non c'è niente. Ci siamo solo noi.

Io e i suoi occhi.

Io e Mattia.

<<Ciao>> rispondo, uscendo da questa imbarazzante fase di trance, ma incapace di dire altro.

Comincio a raccogliere nervosamente i vetri della bottiglia che mi è scivolata dalle mani e asciugo il tutto grossolanamente.

<<Passavo di qui>> inizia a parlare, ma viene interrotto da alcuni ragazzi che continuano a chiedere insistentemente le proprie ordinazioni.

<<Scusa, stasera è un po' un casino>> mi giustifico, iniziando a preparare i loro cocktail.

<<Si, lo vedo>> sospira, guardandosi attorno e infilando le mani in tasca.

<<Ti preparo qualcosa? Abbiamo un'ottima birra>> esclamo, facendogli un sorriso.

<<A che ora stacchi? >> dice, di nuovo con lo sguardo fisso su di me.

<<Non lo so>> rispondo, sincera.

<<Ti aspetto>> afferma, prima di dileguarsi tra la folla.

Il mio posto nel mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora