35. Il sesso tantrico

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Lui

<<O mio Dio, Liam. Ma sei impazzito?>> urla Camilla, totalmente in preda al panico.

Il dolore è lancinante. Posso avvertire chiaramente come la ferita, che mi era stata provocata solo qualche giorno fa dal colpo di Filippo e che gradualmente si stava richiudendo, si sia riaperta; dopo essermi portato istintivamente le mani sul viso mi accorgo che il sangue sta fuoriuscendo copioso e l'odore pungente che mi arriva forte alle narici mi provoca anche un vistoso conato di vomito.

Cazzo, che botta!

Nonostante la mia vista sia ancora parecchio annebbiata, distinguo faticosamente la figura di Liam che, come un toro completamente impazzito alla vista del colore rosso, torna alla carica sul mio corpo inerme, probabilmente per terminare la sua opera di pestaggio, proseguendo con lo sfogo della sua rabbia e del suo risentimento nei miei confronti represso per mesi. Camilla, rendendosi conto delle intenzioni del suo fidanzato, mi si para davanti come a proteggermi con il suo esile corpo.

E per un istante mi balena in testa e mi terrorizza l'idea che lui possa farle del male.

Come risvegliato improvvisamente dal suo stato di trance, alla vista della ragazza di fronte a me il damerino si blocca. <<Camilla, spostati!>>ringhia furioso.

<<Ma che cazzo di problemi hai, Liam?>> grida lei, tentando con tutta la sua forza di spingerlo lontano ma con scarsi risultati.

<<Che problemi ho? Che problemi ho? >> esclama lui, le mani a tirarsi i capelli biondi. <<Lui è il mio cazzo di problema. Da quando stiamo insieme non ha mai smesso di mettersi in mezzo e io non ne posso più>>

Ma questo è bruciato.

<<Io mi metto in mezzo? Ma sei serio? Tu ci sei andato a letto mentre stava con me, coglione>> rispondo, rimettendomi in piedi, non senza fare un enorme sforzo.

Si avvicina pericolosamente e i suoi occhi azzurri riflettono una luce vagamente inquietante. Penso che stia per colpirmi di nuovo, invece afferra con forza il viso di Camilla.

Dio, come vorre spezzargli le mani in questo momento.

<<Tu stai con me, adesso. Sei mia e lui deve capirlo!>> sibila tra i denti.

<<Ma tu sei completamente pazzo, Liam! Io non sono tua, non sono di proprietà di nessuno>> si divincola lei, strattonandolo di nuovo. << Ma che stai dicendo? Smettila di comportarti come un cretino e poi puzzi di alcool. Hai bevuto?>>

<<Lo stai anche difendendo? Non ci credo! Io non ce la faccio più! Non ce la faccio più, cazzo!>>

Camilla gli punta addosso lo sguardo più arrabbiato di cui sia capace. <<Sei ubriaco e stai delirando. Sono quasi le tre di notte e stai anche svegliando tutti con questo tuo ridicolo spettacolino>> ribatte, furente. <<Vattene, Liam. Devi andartene adesso!>>

<<Se io me ne vado adesso, è finita. Tra noi è finita Cami>> continua il biondino, il tono di voce duro e cupo. <<Devi scegliere! O me, o lui. Sono stufo di questa situazione: prendi una fottutissima decisione>>

Scende un silenzio quasi surreale. Liam è agitato e in piedi vicino alla vecchia edicola di Massimo; per la prima volta, mi concentro sulla sua figura: i capelli chiari scarmigliati gli ricadono sul viso pallido e gli occhi del colore del mare hanno venature di sangue, dovute presumibilmente all'ingente quantità di alcool che ha ingerito. Indossa vestiti comuni, una maglietta firmata e un pantalone nero aderente, ai piedi delle inflazionatissime Vans.

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