"E ti guardo andare via
Sai, la tua schiena non è niente male
La preferivo su di me, eh."Lui
Il suo coinquilino mi guarda con aria sognante. <<Il piacere è stato tutto mio>> dice con un forte accento napoletano, portandosi una mano sul petto.
Camilla sbuffa e alza gli occhi al cielo, spazientita. Lo afferra per la camicia e lo trascina fuori, dove lo sento esclamare. <<Mi so' 'nnamurat. Quello è il tuo ex e tu l'hai lasciato? Ma sì scem?>>.
Credo di amarti anch' io, Luigi Capasso.
Rido tra me. Lei lo rimprovera e poi si volta per capire se ho ascoltato il loro scambio di battute: quando mi vede sghignazzare, un sorriso imbarazzato le compare sul viso.
Dio, quanto mi manchi.
Ancora parlottando si dirigono dall'altro lato del campus, verso la biblioteca.
Rimango a fissarla per un po', mentre si allontana. Noto soltanto ora com'è vestita: un top giallo, un paio di converse ai piedi e dei pantaloni neri aderenti. Le fasciano il corpo, snello ma formoso, risaltandole tutte le curve e dandole un'aria davvero sexy: non si è mai resa conto a pieno di quanto sia splendida e affascinante, nonostante io abbia trascorso ogni giorno della nostra relazione cercando di farglielo comprendere.
Deglutisco.
Mattia, placa i bollenti spiriti.
Cerco il pacchetto di sigarette nella tasca e ne accendo una.
Mi manca accarezzarle la pelle morbida, il suo profumo e il modo in cui il suo corpo aderisce al mio.
Mi manca tracciarle con le dita i segni del tatuaggio che ha sulla schiena.
Mi manca fare l'amore con lei.
Basta.
Espiro e lascio che il fumo esca.
<<Comunque ha sempre avuto un gran bel culo. Capisco perchè tu ne sia ossessionato!>> la voce di Giacomo mi risveglia da questi pensieri.
È al mio fianco, gli occhi fissi su Camilla e Luigi, ormai lontani. Lo incenerisco con lo sguardo.
<<Sto scherzando, non uccidermi>> ribatte lui, con un sorriso sornione e le mani alzate con fare innocente. <<Che fai qui? La stai seguendo per caso?>> chiede, poi, con un ghigno.
Lo colpisco con un pugno sul braccio. <<Sono venuto per studiare. Tu non hai un esame domani?>>
Si massaggia il punto dove l'ho picchiato. <<Leo sta facendo una maratona di Game of Thrones con i suoi amici nerd. Tengono il volume al massimo, ogni tanto fanno degli urletti strani e credo anche di aver sentito uno di loro piangere>> scuote la testa, divertito. <<Stavo morendo dal ridere e non riuscivo a concentrarmi, quindi sono venuto qui per rinchiudermi in biblioteca>> conclude.
Annuisco. Giacomo è sicuramente cretino, ma Leo e i suoi amici reagiscono in maniera strana durante quelle maratone: sembrano risucchiati in un universo parallelo fatto di draghi, maghi e mostri mitologici. È meglio mantenersi a debita distanza.
Rimaniamo in silenzio.
<<Mattia?>> mi sento chiamare dopo qualche istante da una voce femminile alle mie spalle.
Mi volto e mi trovo di fronte una ragazza.
E questa chi è?
<<Sei Mattia, giusto?>> fa, di nuovo.
<<Ci conosciamo?>> domando.
Lei pare rimanerci male. <<Sono Giada>> risponde.
Mi fa piacere per te.
Il nome non mi evoca nulla e assumo un'espressione perplessa.
<<Quella della festa>> precisa lei, abbassando lo sguardo mortificata.
La osservo meglio. I capelli biondi, tagliati sulle spalle e gli occhi di un azzurro intenso, appena coperti da una frangetta: non è truccata e non assomiglia per niente alla ragazza provocante con cui sono stato a letto qualche sera fa. Le ciglia finte sono sparite, così come la sua gonna di pelle striminzita, lasciando posto a dei jeans larghi e a una felpa rossa. Infine, un paio di occhiali dalla montatura spessa a completare il tutto.
È più bella di come la ricordavo.
Giacomo mi tira una gomitata.
<<Si, Giada>> cerco di riprendermi. <<Non ti avevo riconosciuta, scusa>> mi passo una mano tra i capelli e poi le infilo entrambe nelle tasche.
Lei non dice nulla.
Credo di aver appena fatto una figura di merda colossale.
Complimenti, Mattia.<<È che avevo bevuto molto. E poi, sei diversa>> aggiungo, esitando un po' sull'ultima parola.
<<Già>> si limita a sussurrare.
Punta i suoi occhi nei miei. La sua timidezza e il suo imbarazzo sembrano essere scomparsi.
Sorride. <<Devo andare. È stato bello rivederti>> dichiara.<<Si, anche per me>> replico, sincero.
Fa un cenno a Giacomo che ricambia, ci passa accanto veloce e si dilegua.
<<Me la ricordavo più nuda e più bona>> sentenzia il mio amico, una volta rimasti soli.
<<Io non me la ricordavo proprio>> rispondo.
Sono proprio uno stronzo.
<<Si, ho notato>> sghignazza il mio coinquilino.
Mi volto per cercarla tra la folla, ma è già sparita, inghiottita dal mare di studenti che affollano l'università di mattina.
<<Però è carina>> mormoro, distratto.
<<Lo era di più in quella gonna rossa che le strizzava il culo>> esclama lui.
Ecco, appunto.
Sbuffo. <<Sei sempre il solito coglione. Andiamo a studiare>> affermo, dandogli una pacca sulla spalla.
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Il mio posto nel mondo
Romance[MOMENTANEAMENTE SOSPESA] Mattia e Camilla non stanno più insieme. Lei, capelli neri, un sorriso contagioso e un passato da dimenticare, vive con Gigio e Luna in una casa universitaria dove non esiste privacy, si dorme poco e si mangia moltissimo. ...