20. La verità

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"Scusami per ieri sera come ti abbracciavo
Sì lo so, non è più il caso
Ho esagerato un po'.
Sorridevo ma pensavo che se il mondo fosse esploso
Non ti avrei visto più
È già finita tra noi, lo so
No, non pensare male
Non chiedo niente di più, lo sai
Di un respiro da ascoltare."

Lui

Mi avvicino.

La guardo negli occhi. Apre la bocca per dire qualcosa, ma non proferisce parola.

<<Camilla?>> chiedo.

Ho bisogno di sentirmi dire la verità. Se in questo momento mi dicesse che non c'è più niente da salvare, smetterei di combattere per noi e mi rassegnerei. Andrei avanti.

<<Non lo so>> risponde, con un filo di voce.

Con la mente ancora offuscata dall'alcol e incapace di trattenermi oltre, la bacio. L'ho desiderato per mesi e è come tornare a casa.

Lei, inaspettatamente, ricambia, mi stringe più forte e intreccia le mani nei miei capelli.

È come se fossi rimasto inconsapevolmente in apnea fino a questo istante e questo contatto mi avesse permesso di respirare di nuovo.

Amo profondamente questa ragazza e in questo momento capisco che non ho alcuna intenzione di arrendermi.

Voglio lei.

Voglio noi.

Allento la presa e infine mi stacco, posando la fronte sulla sua. Sento il suo respiro affannato e il suo sapore familiare nella bocca.

<<Io ti amo ancora>> sussurro. <<Pensaci Cami>>

Vorrei confessargli quello che realmente mi ha allontanato da lei e liberarmi del senso di colpa che mi attanaglia.

Dovrei implorarla di metterci a nudo l'uno con l'altra e di iniziare di nuovo insieme, di darci una possibilità.

Ma non aggiungo nulla.

Se sapesse, la perderei per sempre.

Esito un po'. Alla fine mi volto e lascio la stanza, con una sensazione di vuoto che mi opprime il petto.

Scusami, Cami.

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