4. Aurelio

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«È internazionale. E la somma raddoppiata. Porta a termine la missione e l'accordo sarà valido, ma ricorda bene. Deve avvenire in pubblico e per mano tua, altrimenti sai che cosa ti aspetta, Serafina». Una voce rude quanto secca, dall'accento del sud Italia, troncò la telefonata dopo aver pronunciato quelle parole. Serafina rimase col cellulare a mezz'aria, come se dovesse ricevere ulteriori informazioni, ma in realtà era concentrata su quel momento. Il suo piano si stava complicando e la sua bocca assunse una brutta smorfia mentre guardava fuori dalla finestra in direzione del parco e della grande fontana. Riprese in mano il binocolo e osservò quel punto così lontano. Winston osservava John andarsene. O meglio, scappare. Al suo fianco il fedele cane. Lo seguì senza quasi battere ciglio, fino a quando non lo perse di vista. A quel punto riprese in mano il cellulare e si affrettò a digitare un numero.

«Aurelio, devi recuperarlo e portarlo dove ti ho detto. Digli che lì sarà al sicuro. Dagli le armi che ho fornito. Dagli tutto quello che gli serve. E non fare riferimento alla nostra telefonata». Dall'altra parte del telefono, Aurelio ascoltava in silenzio quella voce femminile per lui sconosciuta, non l'aveva mai incontrata di persona. Trattenne il respiro, il cuore batteva forte come se fosse in procinto di esplodere. Quella situazione gli puzzava e non poco, ma non sapeva che altro fare. Serafina voleva John vivo e non avendo alternative gli sembrava l'unica soluzione da seguire.
«Ok, farò come dici».
«Un'ultima cosa Aurelio», gli disse con un filo di voce, lasciando in sospeso la frase. L'uomo sgranò gli occhi preoccupato. Rimase in attesa mentre fissava la Mustang di John, ancora distrutta. «Pronto... sei ancora lì?».
«Prenditi cura del suo cane».

Che gesto magnanimo, ma per quale motivo poi? Scosse il capo, era sempre più confuso. Pochi istanti prima aveva letto il messaggio della scomunica ufficiale di John Wick, ora aveva ricevuto questa strana chiamata, anche se era consapevole che sarebbe successo. Per qualche minuto, Aurelio rimase seduto nella sua officina, deciso a non fare più nulla, ma poi aprì il cassetto della scrivania e prese in mano un biglietto scritto a penna e rilesse mentalmente ciò che vi era scritto sopra.

Attiva questo cellulare e aspetta una chiamata
Warehouse Bockton, portone 1525
Proteggi John Wick

Si distese lungo lo schienale, abbassò lo sguardo e allontanò il biglietto dalla sua vista. Qualcosa gli suggeriva che doveva starne fuori, che forse era tutto un inganno, ma poi pensò che non poteva starsene lì senza fare niente. Doveva fare qualcosa, così si alzò, prese un mazzo di chiavi dalla parete vicino all'ingresso e come una scheggia, partì in direzione del magazzino che Serafina gli aveva scritto.
Doveva correre, non c'era tempo da perdere.
Doveva proteggere John Wick.

John Wick - In Omnia ParatusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora