22. La Caccia Continua

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La mezzanotte era passata da appena un'ora, ma la città sembrava non voler dormire. Le luci illuminavano edifici e strade, in modo più debole ma pur sempre affascinante. Tra i passanti si confondeva perfettamente una donna dai capelli neri, lisci e la frangetta così perfetta da sembrare incollata alla sua fronte. Camminava a passo svelto e sicuro, le mani in tasca, occhiali da vista dalle lenti sottili e un fare molto sospetto. I suoi occhi si guardavano continuamente attorno, come se cercasse qualcuno. Forse mirava a John Wick, forse no. All'improvviso, un clacson suonato più volte spostò l'attenzione su di un uomo che parlava al cellulare. La sua espressione pareva sospetta, come se stesse comunicando un'informazione preziosa. A guardare l'intera folla, ogni persona poteva essere un sospettato, un killer, un nemico da abbattere. Era impossibile trovare i giusti bersagli. Nel cuore della notte, diverse persone sfilavano lungo una città che a breve sarebbe stata protagonista di uno scontro inevitabile, poi quando un cellulare suonò e una persona rispose, Cassian la spinse contro un muro, allontanandosi da occhi indiscreti. Le strappò di mano il cellulare e quando vide il numero sullo schermo, ebbe la certezza di cosa dovesse fare. Una raffica di pugni colpì la vittima che cadde a terra in sofferenza, colta troppo alla sprovvista. La donna cercò di difendersi, ma una lama affilata la colpì alla gola, mettendola fuori gioco dopo pochi secondi. Serafina aveva eliminato il killer numero quattro.

Mentre lei puliva il coltello con la sciarpa della donna stesa a terra morta, Cassian si sistemò la giacca, visibilmente nervoso. «È assurdo individuare i killer in questo modo, non riusciremo mai a trovarli tutti prima che trovino John, per non parlare della perdita di tempo ed energie. Non ha alcun senso, Serafina!». Cassian era fuori di sé dalla rabbia. L'idea di incassare parte della taglia su John Wick e di vederlo finalmente morto lo aveva attirato da subito, ma ora iniziava a pensare che tutto fosse solo assurdo e un vago sentore di rimpianto si faceva strada nella sua mente, soprattutto perché Serafina era davvero ciò che Bowery King affermava che fosse: era un outsider, pura indisciplina, una bomba pericolosa che poteva esplodere da un momento all'altro. Serafina non gli diede retta, sistemò il coltello nella custodia e prese la pistola della vittima da sotto il cappotto, poi alzò lo sguardo. «E ora che cosa hai in mente di fare? Guardare altre centinaia di persone e giocare a indovina chi è l'assassino di nuovo?». La ragazza lo fissò con disprezzo, avrebbe voluto piantargli una pallottola in testa, o magari colpirlo alla gola come aveva appena fatto con la donna che giaceva ai loro piedi, ma la sua situazione non era per niente rosea, quindi abbandonò quel pensiero e si incamminò lontano da quel luogo, seguita da un Cassian sempre più titubante.

John Wick - In Omnia ParatusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora