CAPITOLO 34

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Una botta e mi svegliai di colpo, l'impatto freddo e poco piacevole con il pavimento mi aveva fatto svegliare di soprassalto, dovevo essere caduta dal letto. Come si suol dire “il buon giorno si vede dal mattino” no? Mi arrampicai di nuovo sul letto matrimoniale notando che mancava una presenza al mio fianco, Harry. Mi guardai in torno confusa e arrabbiata, la sera prima mentre stavamo tornando mi aveva promesso che mi sarei svegliata con lui al fianco, in questo periodo raramente potevo svegliarmi con lui e la cosa mi dava fastidio. Mi sdraiai ancora cercando di riprendere sonno ma fu letteralmente inutile. Così, dato che non aveva senso rimanere a letto, mi alzai un po' intontita e barcollai verso il bagno: mi lavai i denti e il viso e scesi, ancora in pigiama, per fare colazione. Mentre cercavo di distinguere uno scalino dall'altro delle risate mi bloccarono, provenivano dal salotto. Più mi avvicinavo e più sentivo familiari quelle voce, una volta in salotto mi fermai stupefatta, sui bei divani e poltrone di pelle nere accerchiati vicino al camino spento da tempo e intorno al bel e delicato tavolino di vetro, c'erano i miei genitori, i miei nonni materni ed infine i genitori di Harry giusto per completare il quadretto. <<buon giorno tesoro certo che hai preso una brutta abitudine! Si vede che Harry ha iniziato a viziarti eh?>> disse la mamma correndomi in contro stringendomi tra le sue amorevoli braccia <<ciao... ma cosa ci siete... cosa ci fate qua?>> farfugliai in preda alla sonnolenza ed ad uno sbadiglio poco garbato. << siamo venuti a trovarvi, peccato che mio figlio era già fuori di casa>> disse il padre di Harry con un gran sorriso sulle labbra. <<avete viaggiato fin dall'Italia?>> sbadiglia di nuovo <<papà non avevi il terrore degli aeri?>> poi mi tornò in mente il motivo della sua bugia e cercai di cambiare subito discorso << volevo dire ma che piacere avervi qua!>> dissi sedendomi su un bracciolo vicino alla quale era seduto mio nonno, che mi diede qualche pacca affettuosa sulla gamba, mentre con l'altra mano teneva il solito sigaro. <<non perdi mai il vizio eh?>> dissi avvolgendo un braccio intorno alle spalle del nonno che si era messo a ridere alla mia affermazione. <<non sono l'unico che fuma sai? Anche il caro Fontaine fuma!>> disse provocando una smorfia di paura al signor Fontaine <<ah si? Ancora?! Mi avevi promesso di avere smesso Ugo!>> il signor Fontaine cercò di farfugliare qualcosa a sua discolpa ma alla fine se ne usci con un <<scusami tesoro>> che provocò una risata di massa. Discutevo con mia nonna sulle mie idee e le sue ovvero che a mio parere una donna poteva tranquillamente sembrare elegante senza avere per forza una gonna, mentre lei era totalmente contraria ma dovetti interrompere lo scambio di opinione dato che sentii il mio telefono squillare, così corsi di sopra, Harry <<pronto?>> chiesi <<hey tigre! Scusami sto tornando ora>> disse lui, sentivo il rombare della sua auto <<non so se ti conviene tornare sai?>> lo ammonì <<dai piccola non sarai così arrabbiata per stamattina!>> disse lui ridendo, già stamattina <<si... ma non è per quello!ci hanno invasi!>>scherzai a mia volta << ovvero?>> chiese chiarimento << i miei e i tuoi genitori e i miei nonni>> dissi << e io che pensavo di starmene tranquillo oggi, pace tra pochi minuti dovrei essere li>> disse e dopo esserci salutati attaccai. Tornai giù avvisando tutti che Harry di li a poco sarebbe arrivato. <<tesoro mi farebbe piacere se una di queste sere ti fermassi da noi a dormire, se vuole venire anche Harry tanto meglio!>> disse mia nonna accarezzandomi il viso io annuii sorridendole quando mio nonno si intromise <<bhe Harry avrà anche impegni poverino, non dobbiamo obbligarlo>> disse ridendo. Il rumore di chiavi azzittì tutti << sono a casa!>> esclamò lui vedendo poco dopo in soggiorno <<ah ma ci siete tutti vedo>> disse sorridendo baciando la guancia a sua madre poi svoltò il viso verso di me <<che brava donna di casa sei tesoro, ancora in pigiama...>> disse sedendosi e facendomi segno di sedermi di fianco a lui, lo ignorai provocando una risatina di sottofondo <<Angelo... dai non farti pregare>> disse stanco dal lavoro <<in sua difesa si è svegliata appena una mezzora fa>> disse mia nonna avvisando Harry il quale sgranò gli occhi <<ti sei svegliata a mezzogiorno?>> disse lui ridendo alzandosi e vedendo verso di me << guarda che gentiluomo che sono>> disse baciandomi la fronte per poi con uno scatto veloce prendermi in braccio scortandomi fino alla poltrona dove una volta seduto mi ha adagiata sulle sue gambe << comoda?>> chiese mia madre continuando a ridere, sbaglio o era un continuo ridere in quella casa? La fulminai con lo sguardo <<ah mamma, papà già che siete qui, il contratto con i Francaise è fatto>> disse tutto orgoglioso poggiandomi una mano sulla coscia << le mani, figliolo>> lo avvertì mio padre fulminandolo con lo sguardo <<non si preoccupi, tratto sua figlia con i guanti>> disse alzando le mani in resa Harry stampandomi un bacio sul collo, tornando dopo di che a sorridere a mio padre titubante << lo spero!>>. Dopo una buona mezzora sulle gambe di Harry trovai opportuno alzarmi per i dolori, e decisi di andarmi  preparare avvisando gli ospiti, mentre stavo per andarmene la signora Fontaine mi fermò <<angelo, scusa prima non lo avevo proprio notato, ma sai ti stai riprendendo davvero molto bene cara>> disse sorridendomi, a quelle parole in viso mi si stampò un sorriso a trentadue denti <<eh ovvio una guerriera non si lascia abbattere>> disse Harry avvicinandosi a me cingendomi la vita <<grazie mille Anne>>  a quelle parole un briciolo di autostima si fece strada tra le mille insicurezze  e paure

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