CAPITOLO 28

93 3 0
                                    


Forse non dovevo essere così felice di partire, infondo stavo per dire di nuovo addio a tutti e a tutto, la mattina stessa avevo fatto una chiamata su skype con Marco, Giulia e Althea, è stato tutto alquanto triste, non erano le solite chiamate, più che altro una commemorazione della nostra amicizia, il momento più imbarazzante quando Giulia ha ricordato come mi struggessi per Marco nel periodo che mi piaceva, come ne parlavo e se non bastasse ha anche menzionato mie frasi in sua presenza <<eh si, me lo ricordo quando Angi mi fissava da lontano con gli occhi che luccicavano>> scoppiarono tutti in una fragorosa risata. Finché non entrò Harry senza accorgersi delle loro voci, dato che avevo le cuffie, né del computer, <<che palle chef Carlo mi ha tenuto mezzora in cucina!>> disse sfilandosi la maglietta con velocità, un urlo di approvazione uscì dalla bocca di Althea e Giulia << non vedo l'ora di tornare in Francia! dovremmo arrivare di mattina sul tardi nella casa nuova, senza domestici ne niente per il primo giorno, avremmo casa tutto per noi>> disse con un sorriso malizioso in viso avvicinandosi a me e notando i tre visi oltre al mio che lo fissavano, rimase impietrito, scoppiai a ridere e lui spense il computer, lui mi immobilizzò le braccia mettendosi a cavalcioni su di me << quando pensavi di dirmi che c'erano anche loro? Quando mi sarei denudato del tutto?>> ironizzò infilando la testa dell'incavo del mio collo, solleticandomi il viso con i ricci << no, no! Non pensavo che non te ne saresti accorto!>> esclamai tra una risata ed un altra mentre lui mi lasciava una scia di baci daL collo alla spalla mentre le sue mani andarono oltre la sottile soglie definita dalla maglietta e il mio corpo, gli bloccai le mani <<fermo! Dobbiamo prepararci a sistemare le ultime cose!>> tentai di alzarmi ma senza riuscirci << faremo in fretta, non ti preoccupare>> gli poggiai le mani sul viso bloccandogli la vista <<no... scordatelo>> spostò le mani e mi sbuffò addosso << ai tuoi ordini mia cara rompi scatole, ritornerò vergine per colpa tua>> sbraitò entrando in bagno per una velo doccia. Mi feci scappare una risata mentre mettevo via il mio computer nel bagaglio a mano. <<ora che mi ci fai pensare con quante sei stato prima di me?>> urlai così che potesse sentirmi dal bagno <<tesoro non ti sento!>> urlò a sua volta. Entrai in bagno poggiandomi sulla porta incrociando le braccia <<con quante donne sei stato prima di me?>> chiesi facendo lo spelling della frase <<come mai lo vuoi sapere?>> chiese affacciandosi dal box doccia vicino alla vasca << e tu come mai non mi hai già risposto?>> mi avvicinai al suo viso con un sorrisetto di sfida <<coma siamo spudorate, ma non lo sai che è pericoloso avvicinarsi ad un uomo in doccia?>> mi lasciai scappare una risata <<cambi discorso?>> chiesi prendendogli i ricci portandogli il viso vicino al mio <<ok, ok tigre diciamo un paio>> un sorriso si abbozzò sul suo viso <<mh un paio?>> chiesi con una punta di acidità avvicinandolo a me << e tu?>> chiese baciandomi <<io cosa?>> chiesi a mia volta <<quanti ne hai avuti prima di me?>> era la mia opportunità, così mi stampai un sorrisetto malizioso sul viso <<bho, chi lo sa, ora su due piedi non saprei dirti>> la verità è che erano massimo, massimo tre ragazzi prima di lui e solo uno di essi era una vera storia durata quasi un anno, ma chissà con quante donne era stato lui, non volevo fare la figura della stupida. Il suo sguardo si trasformò in una sfida che accolsi con piacere, lasciai la presa leggera sui suoi capelli e me ne andai per sistemare le ultime cose, ma lui mi prese per la mano uscendo velocemente dalla doccia. Non mi azzardai a voltarmi <<se hai avuto i ragazzi che dici di aver avuto non ti dovresti vergognare>> sussurrò portandomi verso di lui <<lo sai che ce l'ho invece!>> gli urlai tenendo gli occhi serrati e rivolti verso la parte opposta lui mi avvolse tra le sue braccia bagnate bagnandomi così anche i vestiti <<io avrei voluto partire così, mi tocca cambiarmi>>dissi cercando di divincolarmi dalla sua presa <<ormai>> rise. Mi lasciò un dolce bacio sulla bocca e mi liberò dalla sua presa e corsi a cambiarmi, ero indecisa su cosa mettermi, il mio corpo non era in grado di sopportare lo sguardo cattivo della gente che non sapeva cosa mi era accaduto e nemmeno io ero pronta per questo, così decisi di prendere dei jeans a sigaretta una canottiera bianca,una felpa nera sopra, le All star bianche basse, i capelli sciolti e il trucco che mi copriva il viso.

Era tutto pronto finalmente Harry indossava una camicia bianca aperta per i primi bottoni dei jeans neri, dei stivaletti neri e i ricci perfettamente in ordine, sembrava appena uscito da una rivista di moda. Una volta che tutto era stato caricato nella ferrari di Harry, salutammo tutti e salimmo in auto verso l'aereo porto.

Ero felice ma allo stesso tempo un po spaventata, in verità stavo scappando da Gregor che Harry cercava assiduamente dal giorno in cui mi aveva rapita e chissà come sembrava scomparso dalla faccia della terra insieme alla pazienza nel cercarlo di Harry che non si dava per vinto.

Dopo un lungo ed estenuante viaggio, durante il quale ho dormito per tutto il tempo, finalmente arrivammo all'aereo porto dove con mia grande sorpresa scoprii che anche Harry possedeva un Jet privato sulla quale dopo la routine di sicurezza salimmo.

It's our destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora