CAPITOLO 27

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Il pensiero dei miei genitori che credevano di aver perso loro figlia mi struggeva il cuore. Ma era vero ero davvero cambiata, senza che me ne accorgessi una nuova Angelo stava nascendo giorno per giorno e non riuscivo a distinguere se era un bene o un male, la vecchia Angi non aveva nulla che non andava a mio parere, era simpatica alle persone che mi interessavano, una famiglia che le voleva bene, anche se le nascondeva cose. Forse la Nuova Angelo è nata proprio il giorno in cui avevo scoperto la verità sulla mia vita, ovvero che ero destinata ad un emerito sconosciuto.

<<partiremo domani mattina tigre...>>disse Harry durante la cena preparata da chef Carlo <<sei ancora sicura vero?>> mi chiese bevendo un sorso di vino <<sicura>> lo assicurai alzandomi e dirigendomi verso di lui, sedendomi sulle sue ginocchia, lui mi poggiò una mano sul fianco e l'altra accarezzandomi il viso << tuo fratello lo sa?>> chiese lasciandomi un bacio sulle labbra <<no. Glielo diranno i miei genitori>> sussurrai abbassando il viso. Dall'incidente io e mio fratello avremmo parlato si e no cinque o quattro volte e oramai il rapporto che non era stato rovinato dalla distanza dall'Italia all'Inghilterra era stato intaccato da questa situazione e a quanto pare il suo lavoro, ora come ora non gli permette nemmeno di respirare. <<invitalo stasera qua, un caffè o un tè e parlagli>> disse poggiando la mano sulla mia gamba, io gli stampai un bacio tra la bocca e la guancia lasciandogli un sorriso confuso in viso <<stanotte mi senti>> esclamò buttandomi le braccia addosso. <<scemo! Fermo che devo chiamare mio frate->> esclamai ma lui mi interruppe <<già chiamato arriva tra un ora!>> disse affondandomi il viso nell'incavo del collo, balzai in aria e corsi di sopra <<devo prepararmi!>> urlai correndo al piano di sopra << ma manca un ora!>> ringhiò dal piano terreno, mi spogliai in fretta e furia e rimasi in intimo spalancando l'armadio in cerca di di qualcosa da mettermi finché non sentii due mani cingermi i fianchi <<penso che sarebbe bello se indossassi un abito almeno per stasera>> mi chiese Harry <<non penso, le mie gambe farebbero abbastanza impressione>> sussurrai malinconica guardando la mia figura allo specchio <<lui è tuo fratello Angi non ti giudicherà>> mi disse, prendendo un vestito turchese, lungo fino al ginocchio con una gonna morbida la scollatura leggera e le maniche lunghe. Delle scarpe nere con il tacco alto poco più di cinque centimetri, lasciai i lunghi capelli neri sciolti lungo le spalle e nascosi il viso sotto un leggero filo di trucco per addolcire la visione del mio aspetto, mi chiedevo come lui riusciva a vedermi ogni giorno senza spaventarsi. Il suo viso si illuminò con un gran sorriso, mi commossi a vederlo, nonostante la mia cocciutaggine era li con me ad aiutarmi ad andare avanti.

Al suono del campanello il mio cuore fece una capriola, Harry mi lasciò da sola in camera per andare ad accogliere Michelangelo. Dopo dieci buoni minuti davanti ad uno specchio a guardare rammaricata il mio corpo, decisi che era ora di scendere. Scesi le scale con lentezza per evitare che mi sentissero e li raggiunsi dove, un cameriere mi aveva detto, si trovavano. Erano in salotto seduti sul divano bianco ad aspettare sia me che un caffè in un silenzio quasi imbarazzato direi, l'idea di tornare di sopra per un improvviso attacco di sonno mi sfiorò la mente, ma mi feci coraggio <<ciao Miky>> gli sussurrai alle spalle, poggiandogli una mano sulla spalla. Lui balzò in piedi e mi strinse tra le braccia in un abbraccio imbarazzato <<piccola mia>> sussurrò con un tono triste al mio orecchio <<me ne andrò domani mattina Miky>> singhiozzai all'orecchio <<lo so senò non sarei venuto>> mi strinse ancora più forte <<scusa, scusa, scusa da fratello avrei dovuto proteggerti ed invece, ho lasciato ad un altro il mio lavoro>> fece una pausa <<avrei voluto esserti più vicino Angelo, ed invece, sono una grandissima test->> lo interruppi <<è passato, vedrai tornerà tutto come prima>> lo rassicurai. Almeno speravo, ma sarebbe comunque rimasta una grande cicatrice tra di noi, e questo lo sapevamo sia io che Miky.

Durante la serata capitava che Harry mi avvolgeva il braccio intorno alle spalle e capitava anche che venisse fulminato dallo sguardo di mio fratello che vegliava con cura su di me. Il tutto si concluse verso mezzanotte <<penso sia ora che me ne vada>> concluse Miky prendendo la sua giacca si avvicinò a me stringendomi tra le braccia <<stai attenta la notte>> mi sussurrò facendomi arrossire, <<Miky!>> gli diedi uno spintone e lui si fece sfuggire una risata. Strinse la mano ad Harry e se ne andò con una punta di tristezza nei suoi movimenti.

<<bene è ora di divertirsi>> annunciò tutto soddisfatto stiracchiandosi. <<scordatelo>> gli buttai addosso uno sguardo strano <<ti avevo avvisata, prima quando sei corsa di sopra, stanotte decido io mia cara>> esclamò zittendomi, prendendomi in spalla dirigendosi in camera da letto. <<pervertito!>> proseguii <<pensi sempre a quello>> sbuffai, lui si fece sfuggire una risata <<non fare la santarellina>> disse oltrepassando la porta della camera poggiandomi sul letto. Il cuore aumentava la frequenza cardiaca ad ogni suo tocco o respiro che si infrangeva contro il mio collo, gli presi il viso tra le mani, lui sorrise, portai il suo viso sul mio in un dolce bacio e candido quasi quanto la neve, <<nella vita reale le storie iniziano con due persone che si vogliono ma che non si sanno tenere>> sussurrai <<giurami che anche noi non finiremo così>> chiesi accarezzandogli la guancia destra << e chi ti dice che questa è la realtà?>> mi chiese lasciandomi un punto interrogativo in testa <<cosa?>> chiesi staccandogli le mani dal viso, lui mi riprese la mano sinistra riportandola sulla sua guancia destra <<nella realtà tutto termina>> proseguì <<nelle favole è solo l'inizio, perciò noi siamo solo una delle tante storia d'amore scritte in un libro stretto tra le mani di un sognatore>> a quella frase sentii il cuore fermarsi, e li capii che volevo che il mondo si fermasse in quell'istante, dove io ero tra le sue braccia a guardare quel sorriso e tenergli il viso tra le mani con il cuore che mi esplodeva in petto e gli occhi che bruciavano, mi lascia di nuovo alle sue cure e al suo affetto, una notte ancora nostra.

It's our destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora