CAPITOLO 9

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CAPITOLO 9

il mio sonno fu bruscamente interrotto quando, Miky alzandosi mi spostò bruscamente. <<Miky... che succede?>> chiesi strofinandomi gli occhi. Lui tirandosi in dietro la criniera con una mano, si guardò in torno<< bho mi era sembrato di sentire la vibrazione del mio telefono...>> disse con aria confusa. Facendo guizzare il suo sguardo a destra e a sinistra cercando il suo telefono.<< ma non ti ricordi che li hai spenti ieri sera?>> dissi coprendomi del tutto con la coperta cercando di riprendere il sonno interrotto in malo modo.

Mio fratello si guardò l'orologio, sentii calma tutto d'un tratto poi: <<Angelo! Sveglia perderemo l'aereo!>> disse correndo verso la camera da letto sistemando le sie valigie. <<forza! Vai a farti una doccia veloce!>> disse trascinandomi verso il bagno. Pensai che Antoniet non mi avrebbe mai svegliata in quel modo, dopo aver ripensato al sorriso dolce di Antoniet mi sentii terribilmente triste . Era diventata una mia cara amica in così poco tempo, era l'unica su cui potevo davvero contare, era la prima che mi aveva subito parlato di Harry, nonostante non era obbligata a farlo, lei ci teneva a me e lo avevo capito da ogni suo più piccolo gesto sia dal primo momento in cui l'avevo conosciuta...

l'acqua scivolava sul mio corpo. Nonostante il getto faceva un discreto rumore i miei pensieri erano chiari e limpidi dentro la mia mente, mi mancavano i miei genitori, i miei amici, Antoniet... e Harry?no era solo le sensazione forti che avevo provato che me lo facevano credere. Il bussare frenetico di mio fratello contro la porta mi fece tornare alla realtà dovetti asciugarmi in fretta e furia,  mio fratello non faceva altro che urlarmi di muovermi. Una vota pronta scendemmo di corsa le scale... le infinita scale, perché a suo avviso l'ascensore era “troppo lento” cosi una volta arrivati alla reception ero tanto sudata che mi sembrava di assere appena uscita dalla doccia. Prendemmo la sua jeep ed incominciò a guidare freneticamente verso l'aereo porto.

Prendemmo l'aereo. Non un jet, ma la prima classe si.

Il viaggio era stato tranquillo e senza nessuna complicazione. Il pilota ci annunciò l'arrivo in Italia.

Il cuore batteva forte, mi aggrappai al braccio di Miky, mi sentivo una bambina al luna park, elettrizzata da ciò che la circondava ma anche spaventata.

Poi ad un tratto il cuori si fermò. Venni investita dai ricordi di quel posto di quel momento, ero a pochi passa da quando tutto era cambiato, e sopratutto ero cambiata... ero più elegante, posata, adulta la Francia e gli eventi successi li mi avevano cambiata. Antoniet mi aveva avvisata, ma non le diedi peso più di quanto avrei dovuto.

Messo piede fuori dall'aero porto una scritta rosa fosforescente mi abbagliò “ BEN TORNATA ANGELO! CI SEI MANCATA ♥” era stretta dai miei amici da mamma e papà. Le prime a raggiungermi furono Giulia e Althea. <<grazie di esserti preoccupata di chiamarci eh!>> disse Giulia mentre si sistemava il suoi ricci rosso scuro quasi nero. Althea piangeva sulla mia spalla, lei non era forte come Giulia, lei era sensibile, sentivo lei sue lacrime di gioia bagnarmi la spallina del vestito. Il mio bel vestito color pesca. Quando mia madre mi squadrò rimase a bocca aperta << v-vestito?!>> balbettò, dopo quell'affermazione tutti mi osservarono sbigottiti. <<eh diciamo che sono cambiata...>>.

Ci ritrovammo tutti a casa mia dove mamma e papà avevamo organizzato una piccola festa per il mio ritorno. Corsi in camera mia a cambiarmi mi infilai un paio di pantaloncini scuri e una canottiera  viola con la scritta Obey bianca, mi feci una coda di cavallo alta, e mi infilai le all stars bianche basse, buttai sul letto il vestito e da un lato i tacchi. Scesi quando ad un tratto nella tasca dove avevo riposto il telefono sentii vibrare, presi il cellulare sul display apparve la scritta “ nonni francia” sentii l'amaro in bocca. Confesso di avere avuto la tentazione rispondere, ma ero così contenta in quel momento che sentire i piagnucoli dei miei nonni sapevo che mi avrebbe rovinato tutto. No ora dimentica Angelo, dimentica!

<< ma amore! Eri così carina con quel vestito!>> disse la mamma tutta sconsolata. << ahahah mamma lo sai che sono un maschiaccio>> dissi buttandomi sul divano in braccio a mio padre che sorseggiava un bicchiere di vino di fianco allo zio Roberto. Mi mancava tutto questo. Ad un certo punto mi venne voglia di un bicchiere di aranciata ma prima che riuscissi ad arrivare a prenderlo Giulia, Althea e Marco mi sequestrarono e mi portarono in camera mia.

<<adesso raccontaci per fino e per segno com'era la Francia>> disse Giulia. Mentre Marco urlò mentre guardava il telefono. <<mar tutto bene?>> chiesi chinando la testa <<no! No che non va bene! Ti sei fidanzata e non ci hai detto niente!>> disse infuriato e Giu e Al gli fecero eco, fantastico avere 3 migliori amici impiccioni <<non sono fidanzata!>> dissi scherzosa. <<ah no eh! Allora chi è questo gran figo di Harry Fontaine!>> disse Marco. Il cuore mi si fermò <<eh? Dove lo hai letto>> dissi prendendogli il telefono da le sue grandi mani. Era scritto sul giornale francese, era ovvio, Marco era bravo in francese, avevo creduto che fosse scritto su qualche sito Italiano dove tutti sarebbero potuti risalire tranquillamente. << hey tesoro, sei bianca, stai bene?>>disse Althea ripresi sia il respiro che colorito e dissi <<si, si >>. si scambiarono sguardi preoccupati, Giulia si avvicinò e disse << no... racconta>> tutto si fece nebbioso e sfuocato. Scoppiai davanti a loro raccontai tra un singhiozzo e l'altro tutta la mia vacanza in Francia e, anche di quella sera.

Mar, Giu e Al mi consolarono tutta la sera, fin chè dovetti tornare dai familiari e amici. Finsi un sorriso convincente tra le cure premurose dei miei amici più cari.

It's our destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora