CAPITOLO 47

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Il suono fastidioso della sveglia risuonava nella stanza. Mi alzai un po' traballante e decisamente contro voglia, con un senso di nausea alla bocca dello stomaco, sapevo che era frutto dell'ansia provocata dall'incubo. Presi una pastiglia contro l'ansia e mi avviai verso il bagno per una doccia.
Mentre l'acqua scivolava sul mio corpo notai con piacere che la pastiglia non aveva messo molto tempo a fare effetto.
Finita la doccia e una volta avvolto l'asciugamano intorno al mio corpo ritornai alla mia stanza aprendo le ante del mio armadio, prima di aver scelto passarono dieci minuti buoni. Optai un vestito senza spalline, stretto sul busto e la gonna morbida sulle gambe nero, un copri spalle lungo bordeaux e le Jeffrey nere. Due anni fa odiavo i vestiti e i tacchi ma il tempo cambia le persone.
Mi truccai e notai l'assenza dei miei genitori, erano usciti, ma non mi avevano avvisata.
Sentii il telefono squillare e con i tacchi cercai di correre verso il cellulare.
<<pronto?>> risposi senza guardare il numero sul display <<già sveglia? Mi spaventi>> rise mio fratello dall'Inghilterra <<humor britannico di prima mattina?>> chiesi con il mio fare scorbutico controllandomi allo specchio <<ti sembra il modo di rispondere al tuo amato fratellino? Comunque, ho sentito che Fontaine è a Milano oggi>> chiese. Ecco spiegatosi la sua improvvisa chiamata. <<già, ho saputo, anche perché papà ieri sera l'ha invitato a cena>> esclamai. <<cena con gli ex>> scherzò lui <<ma sai che ci stavo pensando l'altro giorno, non ricordo perché è finita>> chiese <<era la cosa più giusta per entrambi>> mentii. Nessuno tranne me e Harry aveva mai saputo il reale motivo della separazione. <<ricordo solo che dopo che tu sei tornata a casa lui è partito in America e non si è più spostato, beh almeno fino a poco tempo fa>> sospirai e aggiunsi <<grazie per il breve riassunto sulla fine della mia relazione>> risi alla mie stesse parole fino a quando il campanello non suonò, salutai mio fratello e corsi all'entrata, chiusi la porta alle mie spalle e notai poco più in là del cancello di casa la carrozzeria rosso fuoco della Ferrari.
Varcato il cancello vidi Harry scendere dalla vettura: portava un paio di jeans neri, una camicia e un paio di scarpe lucide del medesimo colore, con i sui ricci domati dal gel.
<<vai pazzo per il nero eh?>> battuta di pessimo gusto, ma l'imbarazzo a volte rende stupidi.
<<non si nota?>> sarcasticò con il suo sorriso tra due fossette. Venne verso di me lasciandomi un bacio umido sulla guancia, non lo ricordavo così alto. Deglutì dal nervosismo, lui lo notò e sorrise prendendomi la mano e portandomi verso l'auto.
<<non tornerai troppo presto a casa, lo sai vero?>> mi chiese una volta in auto. Annuì <<hai avvisato i tuoi genitori?>> chiese accendendo il veicolo. Lo guardai storto alla sua domanda, avrei voluto ricordargli che non avevo più sedici anni,ma feci finta di non essere infastidita dalla sua domanda e annuì di nuovo <<perso l'uso della parola?>> scherzò lui << può darsi>> risposi.
Il viaggiò fu pesante e non potetti fare a meno di addormentarmi sui comodi sedili.
Iniziai a sognare, sapevo perfettamente che era un sogno ma sentivo comunque un senso di ansia Attorno a me sembrava essere calata la notte, non c'era nulla che potesse garantirmi luce e se non bastasse ero in mobile.
Ad un tratto davanti a me si accese uno schermo enorme, aveva una schermata bianca accompagnata da una voce che raccontava << mentre stavo scendendo le scale sentii delle voci sconosciute dalla sala da pranzo dove, ovviamente, si stava tenendo la colazione. Mi fermai sulle scale ad ascoltare la conversazione cercando di capire a chi appartenessero le voci, quando ad un tratto sentii una mano da dietro appoggiarsi sul mio fianco>> lo schermo iniziò a proiettare e capì che stava proiettando i miei ricordi dal mio punto di vista, quando vidi Harry sullo schermo che disse <<ma non lo sai che è maleducazione spiare?>> sorrisi all'immagine del nostro primo incontro, lo schermo tornò bianco e ritornò a proiettare mentre percorrevo a grande velocità delle scale e ogni tanto mi voltai più volte a guardami le spalle. << feci di corsa una rampa di scale per arrivare alla terrazza, una volta varcata la soglia venni investita da una debole pioggerellina che mi accarezzava il viso. Mi chiusi la porta alle spalle e mi appoggiai al muro di fianco. "sono salva" pensai, ma la mia tranquillità venne rovinata da lo scricchiolio di scale, segno che stava arrivando qualcuno, all'inizio pensai di nascondermi ma poi riflettendo un attimo mi tornò in mente che l'unico a sapere dove mi rifugiavo era Harry.>> la voce concluse ed n tratto dopo apparve il dottore dai capelli ramati e gli occhi neri avventarsi su di me, ricordai con disgusto ciò che mi fece.
Un attimo dopo apparve in mio soccorso Harry che gli stringeva forte la giugolare. Dopo aver messo in fuga l'uomo ed essersi inginocchiato davanti a me e mi parlò ma del suo discorso sentii solo << ti amo Angelo>> e nell'attimo in cui lo schermo proiettava il mio ricordo, involontariamente risposi <<anche io>>.
Lo schermo tornò di nuovo bianco si sentii solo la voce di Harry all'inizio <<lascia che ti ami>> il cuore perse un attimo lo schermo proiettò di nuovo dai miei ricordi il riflesso mio ridotta in quello stato e Harry che mi stringeva da dietro. La notte che mi unì a lui, sorrisi al ricordo.
Di nuovo bianco. <<non potevo fare tornare tutto come prima e fingere di essere la fidanzatina felice "torneremo dai nostri rispettivi familiare e annulleremo tutto e poi tornerai alla tua bella vita piena di lussi e io alla mia. Ecco cosa ci accadrà non credo di potermi fidare come prima... scordati l'amore che provavo..." parlammo per diverse ore su quell'auto alla fine mi lasciò davanti alla grande casa dei Gathutier ci guardammo per diversi secondi per poi dirci addio con gli occhi, aspettai di arrivare poco prima dell'entrata e crollai li sul vialetto in un pianto isterico e terribilmente doloroso.>> terminò di raccontare mentre mi si contorceva lo stomaco alla vista dei ricordi terribili di quel giorno.
Ricordo che partì un nuovo filmato di Harry mentre sorrideva ma non feci in tempo a vederlo, che il vero Harry del presente mi stava chiamando. <<Angelo sveglia>> sorrise <<siamo arrivati>>.

It's our destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora