CAPITOLO 19

114 6 0
                                    


Era da davvero troppo tempo che ero chiusa in quella struttura, la pelle si era tinta di un bianco cadaverico, si intravedevano distintamente le vene sulle gambe. la cosa mi inorridiva.

dopo due settimane dall'incidente con il dottore, chiamiamolo così, Harry si presentava raramente ed ogni volta che veniva a trovarmi aveva qualche nuova ferita questa volta aveva una bendatura alla spalla che intravidi da sotto la camicia e il viso rigato da alcuni graffi. <<che scusa hai questa volta?>> gli chiesi seduta a gambe incrociate sul letto dell'ospedale davanti a lui, accarezzandogli con dolcezza il suo bel viso rigato.

<< tigre...sempre la stessa domanda>> sospirò prendendomi la mano e incrociando il mio guardo <<sempre nessuna risposta...>> voltando lo sguardo verso la finestra frustata e triste... dal modo in cui proteggeva quel segreto doveva essere qualcosa di grande, forse troppo grande.

ad un tratto gli suonò la suoneria e tempo uno squillo ed era già fuori dalla stanza. ero maledettamente curiosa di sapere cosa stava tramando, così raccolsi tutte le forze che mi erano rimaste e mi incamminai verso la direzione in cui era corso via Harry prima

<< non mi importa quanti soldi! voglio almeno tre guardie del corpo che la seguano dovunque vada senza che se ne accorga!>> ringhiò camminando avanti e dietro nervosamente, straziandosi i capelli con la mano. << no! no! forse non ci siamo capiti bene... cazzo!se solo Gregor la trova, ne pagherai tu le conseguenze!>> sputò facendo pulsare le vene sul suo collo e imperlando la sua fronte con piccole gocce di sudore, la sua espressione di nervosismo mutò in un ghigno di piacere <<ecco... bravo vedo che hai capito alla perfezione>> disse tutto orgoglioso. si rimise l'iphone in tasca e dopo essersi sistemato la chioma e essersi rimesso in sesto si incamminò verso la direzione della segreteria o qualcosa del genere e io tornai di corsa nella mia stanza. non lo vedevo così da quando si scontrò con il dottore "mano lesta" che dopo quell'episodio decise di cambiare ospedale sotto vivo consiglio di Harry.

la cosa mi incuriosiva volevo scoprire chi era la persona che Harry voleva proteggere a tutti i costi da questo Gregor... forse era proprio lei questo suo segreto, forse sua madre dato che è figlio unico, ma se sua madre fosse stata in pericolo non penso che sarebbe rimasto qui in Italia, e se fosse una donna che lui voleva proteggere?

Quando il pensiero mi sfiorò la testa sentii una fitta allo stomaco. infondo poteva succedere... lui in un certo senso è stato obbligato a stare con me... ma perché seguirmi fino in Italia, baciarmi e dirmi "ti amo"? se poi si preoccupa tanto per proteggere un altra? no... basta farmi mille paranoie. anche se gli chiedessi una motivazione, in poche parole gli confesserei di averlo spiato. No avevo il mio orgoglio da proteggere.

lui varcò la porta a grandi passi con un sorriso a trentadue denti, come se l'uomo al telefono di poco fa non fosse mai esistito <<grandi notizie! prepara le tue cose stasera ti mandano a casa>> esultò tirando fuori le mie valigie <<eh cosa?!>> chiesi stupita balzando sul letto <<si hai capito bene verrai a stare da me per un po>>disse tranquillo buttando alla rinfusa le mie cose dentro la valigia <<fermo un attimo... da te?>> avampai dall'imbarazzo mentre sul suo viso si formo un un altro sorriso più grande <<non pensare male tigre se tu non vuoi non ti toccherò nemmeno con un dito>> disse accarezzandomi il viso <<con i miei?!>> puntualizzai <<sanno già tutto... tua madre mi guardava con un sorrisino malizioso e tuo padre...ha cercato di mettermi le mani addosso>> disse ridendo << eh mio fratello?!>> chiesi << non c'era per mia fortuna>> chiese sistemandosi il ciuffo. ero ancora un po stordita da tutti i farmaci con cui mi imbottivano quotidianamente e quindi non replicai più del dovuto anche se continuavo a mugugnare che la cosa mi sembrava al quanto assurda e malsana. una volta finita la valigia, le ultime visite ed infine mi stavo rivestendo con un paio di Jeans e una maglietta bianca coordinate con le All star bianche un po ingrigite ed ravvivo il mio viso spento e smorto con il mascara ed un tocco di fard sotto le guance. guardavo il mio riflesso sullo specchio e pensavo "dio sembro un clown ".

Harry mi scortò verso l'uscita ma sentii che qualcosa non andava, ok ammetto che ero felice che dopo così tanto tempo uscivo finalmente ma le gambe facevano passi insicuri ed inesperti, sembravo una bambina che cercava di compiere i primi passi tra le braccia protettive dei genitori. <<H-Harry non riesco a stare in equilibrio>> dissi mentre dolcemente le sue braccia mi presero sotto le spalle e sotto le ginocchia con un balzo mi prese e si fece scivolare il bagaglio sotto spalla, incominciò a correre verso la limousine nera lucente che ci aspettava fuori <<si va a casa mia in grande stile!>> disse abbagliandomi con un grande sorriso, io ero aggrappata a lui e nascondevo il viso nell'incavatura del suo collo. <<aspetta in Francia?!>> esclamai cercando di divincolarmi dalla sua forte presa << tigre calma! a casa qua>> disse baciandomi sulla fronte e poggiandomi sul sedile del veicolo <<starai da me per un pò, niente problemi, scuola, amici parenti eccetera solo io, te e riposo e una festa di tanto in tanto>> disse lui

affacciandosi da fuori la portiera stampandomi un tenero bacio sulla bocca. <<è solo l'inizio tigre>> sussurrò Harry malizioso mordendosi il labbro inferiore

It's our destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora