11. Sposi bagnati, sposi fortunati

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(Piccola comunicazione: questo capitolo sarà un po' più lungo dei precedenti e scoprirete il perché solo leggendo! Buona lettura! 😘)

« Ma ve ne rendete conto? Dico, ve ne rendete conto?! No, io voglio sapere se ve ne rendete conto?!? »

Quello che sembrava essere un disco incantato, era invece una giovane ragazza di ventitré anni, che si stava preparando per un matrimonio. O meglio, il matrimonio!

E già, il nove ottobre era arrivato e il grande evento si sarebbe celebrato alle diciotto.
Ma, per il momento, l'orologio scoccava le sedici.

Le sorelle Fedeli si erano recate nell'appartamento di Tamara e con esse vi era anche Abigail.
Le due invitate al matrimonio avevano portato i loro vestiti dalla minore delle Stefanini e li avevano adagiati sul letto della sua stanza.

Quest'ultima le stava arricciando i capelli con la piastra ed era un'impresa ardua con una cliente movimentata come lei!

Solitamente stava ferma a farsi fare qualunque acconciatura venisse in mente alla bionda, ma quando c'era qualcosa che l'aveva scossa, non c'era capigliatura che tenesse e pareva le venissero degli scatti di frustrazione, ogni qualvolta le risaliva alla memoria qualcosa che la turbava.

E Andrea era una di quelle cose, nella lista di Simona.

Nel frattempo, le altre due ragazze erano sedute sul letto di Tamara, attendendo impazienti che finisse di acconciare la chioma della bruna.

« Sì, abbiamo capito! » esclamò la bionda, scocciata, dopo aver preso l'ennesima ciocca di capelli per farne un boccolo, purtroppo andato a male!

Sbuffò, chiuse gli occhi, contò fino a cinque e poi disse, rivolgendosi alla sua "cliente":

« Ma se ti stessi un po' ferma, io finirei di farti questa benedetta acconciatura! È mezz'ora che ci sto provando e finora sono riuscita a farti solo una misera coda! »

Decisamente seccata, già, e come biasimarla?

Simona sbuffò di rimando, mettendosi composta sulla sedia girevole e guardando alla specchiera di fronte a sé il procedimento dell'acconciatura. Una cosa piuttosto semplice all'apparenza ma altresì difficile da realizzare.

L'idea di Tamara era quella di farle uno chignon, la cui coda doveva divenire una treccia per poi attorcigliarla attorno alla ciambella. Infine, voleva aggiungervi qualche forcina graziosa sopra e farle due ciocche boccolose ai lati del viso.

Dopo quel rimprovero, la bruna non si mosse più, permettendo così alla loro parrucchiera personale di ultimare il suo lavoro.

Tamara aveva fatto un corso, qualche anno prima, per diventare parrucchiera ed era riuscita a passarlo. Era molto brava e lavorava, appunto, in un salone di bellezza poco distante dal paese dove vivevano. Quel giorno, però, aveva chiesto il permesso di fare il suo turno solo al mattino, in quanto aveva un impegno, ovvero aiutare le sue amiche.
Permesso che le fu accordato.

Aveva deciso di non far venire le due ragazze in parrucchieria, poiché si aspettava che la bomba ad orologeria vivente, avente il nome di Simona, avrebbe fatto qualche scenata delle sue e non voleva fare brutta figura con le sue colleghe.

Una volta finito di sistemarle la chioma, passò alla sorella minore, sulla quale aveva pensato di lasciare i capelli liberi, arricciarli e, in più, le avrebbe fatto una piccola treccia posteriore. Realizzò la sua idea, aggiunse qualche ferma-capelli per abbellire la capigliatura e il risultato fu soddisfacente.

A pensare, invece, al make up, era stata incaricata Abigail, optando qualcosa di semplice per ambedue: un po' di fondotinta, mascara, eyeliner, rossetto nude, ombretto perlato sulle palpebre per valorizzare lo sguardo e il gioco era fatto.
Finito trucco e parrucco, le sorelle Fedeli indossarono ognuno i propri vestiti.

Da quella preghieraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora