24. Nuvole sulla mia pelle

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"Uno, due, tre e ti lasci andare. Uno, due, tre e ti lasci andare! Wow, non è così difficil--!"

Barcollò.

"Uoh! Più o meno!" pensò Andrea, allargando le braccia per trovare l'equilibrio.

« Non stare dritto! Portati in avanti! » lo rimbeccò Simona, distante circa un metro da lui.

« Signor sì, mia comandante! » scherzò lui, con la classica mano sulla fronte, a mo' di saluto.

« Lo sai che non si usa più il "signor sì" nelle Forze Armate? » formulò la giovane, con l'ovvietà nella voce.

« Ma alla Marina, sì. » non si fece intimidire dalla sua conoscenza, volendo apparire più colto di lei.

« Ma davanti al cognome! » ebbe la risposta pronta, ghignando dopo aver visto la buffa faccia del ragazzo.

« Mizzica, come sei fiscale! » brontolò, enfatizzando il suo fastidio con un gesto sincronizzato delle braccia.

« Cambiando argomento: ma qui non doveva esserci l'istruttore? È rimasto solo dieci minuti? » domandò la bruna, indugiando intorno a sé.

Lui fece altrettanto, concordando con lei.

« Hai ragione! Toh! Guarda dov'è! » lo puntò con l'indice.

Si trovava fuori dal capannone, a fumare una sigaretta e a chiacchierare con un suo coetaneo dalla stazza più massiccia.

Di tanto in tanto, si voltava e si assicurava che tutto procedesse bene.
I due giovani storsero il naso, disapprovando il fumo.

« Vabbè, non penso abbia l'obbligo di controllarci. Dopotutto, non siamo minorenni. » considerò lei e lui annuì.

« Dai, godiamoci questi ultimi minuti per pattinare! Anzi, andiamo verso di loro? » intervenne il biondo, indicando gli altri.

« Okay. » promosse la sua iniziativa.

Li raggiunsero con qualche difficoltà, non essendo ancora ben ferrati: trattandosi della prima volta, era più che normale.

Valeria ed Emanuele non avevano cessato di conversare, ridere e scherzare.

Diego e Ruth si tenevano alla staccionata, facendo altrettanto dei due di prima.

Marcella e Vincenzo continuavano a pattinare.

Ismaele trascinava finalmente qualche passo sul ghiaccio, sorvegliato dalla sua solare insegnante, Alberta.

Andrea pensò che quelle fossero delle coppie perfette e si chiese se il Signore avesse scelto ognuno di loro per stare insieme.

Di conseguenza, ponderò su ciò che gli premeva maggiormente: Simona e lui erano una coppia voluta da Dio oppure dovevano ancora aspettare che arrivassero le rispettive metà?

Gli sarebbe piaciuto sapere se Lui fosse d'accordo con quel suo desiderio; tuttavia, richiamava alla mente sempre un versetto, considerandolo come un incoraggiamento:

《Prendi il tuo diletto nell'Eterno,
ed egli ti darà quel che il tuo cuore domanda.》;

in un'altra versione, citava: 《[...] quel che il tuo cuore desidera.》

Ma se così non fosse stato deciso da Dio, pregava che Lui non lo facesse infatuare di lei inutilmente.

« Hey, giusto voi aspettavamo! » tubò Ruth, alzando e scuotendo un braccio.

Si avvicinarono tutti alla ragazza che aveva parlato, formando un semicerchio.

« Che ne dite se ci tenessimo per mano, eh? »

Da quella preghieraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora