« Mucca! »
« Dalmata! »
« Spostiamoci, probabilmente è contagiosa! »
Avrebbe voluto dire che no! non era vero, non aveva alcun che di contagioso!
Avrebbe voluto gridare di smetterla di prenderla in giro, avrebbe voluto dire di essere normale, come tutti gli altri, ma non ci riuscì.
I polmoni le si gonfiavano in petto, esso si innalzava prepotentemente, come pronto a scoppiare, e le parole, ogni sillaba martellava nella sua gola, bramosa di venire fuori e giungere alle orecchie degli interlocutori.
Pur tuttavia, non accadde.
Non vi era nessuno.Si trattava di ricordi inglobati nella sua testa, dei quali, purtroppo, non si era mai liberata.
Stavano lì, inchiodati all'interno della sua memoria, e ogni tanto facevano capolino, arrivavano in superficie con il loro unico obiettivo di buttarla a terra.
Combatteva nella sua mente, contro i suoi pensieri, e ogni volta lottava per vincere. Ma non era facile.
La sua psiche le stava giocando brutti scherzi, proprio quando sembrava che le cose stessero prendendo una buona piega.
Non doveva permettere che loro avessero il sopravvento, non doveva arrendersi!
Doveva resistere, tutto sarebbe passato. Non doveva porvi troppa considerazione, doveva ignorarli.
Più di tutto, doveva invocare il sangue di Gesù!Doveva gridare il Suo Nome, affinché quel legame venisse sciolto.
Il problema era che aveva paura di essere cambiata.Sapeva cosa lasciava, ma non sapeva cosa le sarebbe aspettato successivamente.
Confidava nella liberazione da parte di Dio, ma aveva paura di se stessa.
E se non ce l'avesse fatta?Se non fosse riuscita a valicare quel muro innalzato di fronte a lei?
Se non avesse trovato il coraggio di guardare oltre ad esso?Strinse gli occhi e si mosse nel sonno, provando ad uscirne.
Si agitò talmente tanto che le coperte finirono per terra.Diede pugni ai lati del materasso, scosse la testa, scalciò come a voler respingere qualcuno, fino a quando non cacciò un urlo e si svegliò di soprassalto, spaventandosi da sola.
Il suo cuore palpitava così velocemente che credette di doverlo rigurgitare.
Ingoiò a vuoto fiotti di saliva, si portò una mano sul petto e cominciò a prendere dei respiri profondi, con lo scopo di placare quel suo stato d'angoscia.
Si alzò dal letto, prese la sua sveglia e accese la luce per controllare l'ora.
Erano le tre di notte."Perché devono tornare? Perché non possono farsi i fatti loro? Perché non possono sparire per sempre?"
Inspirò a pieni polmoni, ma nell'istante in cui stava per rilasciare l'aria, avvertì un peso alla bocca dello stomaco.
« Non di nuovo! Ti prego, Gesù, non di nuovo! » supplicò, poggiando i palmi sulla fronte.
Poi, fece scivolare entrambe le mani sulla cute, quasi infilzando la carne con le unghie.
« Basta! Basta! Basta! »
Negò con il capo e digrignò i denti con forza.
Si sentì come inghiottita da una voragine, cadere in un oblio senza fine.E seguirono altri giramenti di testa e vertigini.
Più ci pensava, più era peggio.
E per quale motivo ci rimuginava ancora?
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Da quella preghiera
Romance{Non vi fate ingannare dalle apparenze: è quello che c'è dentro che conta! Si sa, mai giudicare un libro dalla copertina!} Tutte le storie hanno dei protagonisti. Sembra che questa ne abbia due, una ragazza e un ragazzo. Si somigliano molto ed è per...