18. Strano/a

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Non seppe dire con precisione quanto tempo stette ad osservare quella notifica, ma poteva pienamente affermare che le parve un'eternità.

Un messaggio del tutto inaspettato e con un contenuto assai sconvolgente.
Il suo primo invito da parte di un ragazzo, che non fosse per la sua festa di compleanno.

Il suo primo appuntamento.

Era un sogno?

Da brava autolesionista quale era, si pizzicò le braccia con le unghie e se ne pentì subito dopo, a motivo dei segni che si procurò.

Fece una smorfia allibita e tornò a concentrarsi su quella novità, rendendosi conto di stare visualizzando senza rispondere.

E che avrebbe dovuto scrivergli?
Era una cosa più che nuova per lei!
Nessuno le aveva mai chiesto di uscire, neanche nei baci perugina aveva mai trovato robe del genere!

Lo scorso San Valentino, il fidanzato della sua migliore amica le aveva regalato una scatola di quei cioccolatini che lei aveva condiviso con Simona.

Nondimeno, in ognuno di essi, lei aveva letto frasi sull'amicizia, mentre Abigail quelle che parlavano d'amore.

Stessa cosa accadde quando Nina le comprò una scatola intera che avrebbe mangiato solo lei.
Scovò solo e soltanto frasi sull'amicizia!

Friendzonata persino dai baci perugina!

Per cui, le piacque - per una volta nella sua vita - di essere stata considerata, ma allo stesso tempo la inquietava e la confondeva: e se l'avesse fatto solo perché lei gli aveva raccontato quella parte di sé?

Se l'avesse voluta prendere in giro, avendola vista come una ragazza semplice?

Scosse il capo e scacciò via quei pensieri.
Non poteva essere: era un cristiano, una persona che aveva deciso di seguire le orme di Gesù ... e Lui non fingeva mai!

Tuttavia, non nascose il suo smarrimento e la sua paura.
Che ironia: per una volta che il suo sogno si era avverato, in quel momento si tramutava in un incubo.

Perché si faceva così tanti complessi, lo sapeva solo lei.
Doveva degnarlo di ricevere una risposta, comunque.

E lei non sapeva che quel ragazzo si stesse divorando le mani, dall'ansia che stava provando.

Stavolta, si impose di voler gestire la situazione da sola, senza ricorrere alla sua migliore amica o a sua sorella o a sua madre.

Ma l'aiuto di Gesù per scrivere le parole giuste, quello non doveva mai mancare!

« Okay, ehm ... innanzitutto, comincerei con un saluto, no? » domandò consiglio a Lui, sollevando la testa verso il tetto.

-Ciao, Andrea.-

E vedendosi spuntare quelle due parole, egli tirò un sospiro di sollievo. Però, il secondo dopo fu più in agitazione, leggendo il fatidico 'sta scrivendo'.

« Non ho impegni per domani, giusto? No, non ne ho. Quindi ... »

-No, non ho alcun impegno per domani-

"Capperi, ho dimenticato il punto! Lo elimino."

Copiò il messaggio e fece come pensato, aggiungendo il punto alla fine.

"Perché devo essere così fiscale anche nelle chat?"

Andrea si chiese per quale assurdo motivo avesse cancellato la proposizione, per poi riscriverla uguale, non avendo fatto caso all'assenza del segno convenzionale.

Da quella preghieraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora