Capitolo 12 ["Sei mia"]

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PoV Sydney

Scorgo solo dopo lui... Kevin.

Mi guarda con un'aria beffarda.

Letteralmente, oltre al danno anche la beffa. 

Noto uno scambio di sguardi tra i due ragazzi.

Lui fissa Kai minacciosamente e quest'ultimo fa lo stesso con il mio ex.

La tensione è più che palpabile, vorrei essere ovunque ma non dove mi trovo ora.

Non mi sono mai ritrovata nel bel mezzo di uno scontro visivo come questo.

Non faccio neanche in tempo a pensare che lo scontro metaforico diventa improvvisamente reale.

Kevin si scaglia a capofitto su Kai.

Kevin: "Figlio di puttana, cosa fai a casa della mia ragazza?!"

Afferma, marchiando in modo odioso il "mia".

Zio Peter interviene immediatamente, insieme al padre di Kevin.

Zio Peter: "Kevin, cosa stai facendo? Lui è nostro ospite, non permetterti mai più di toccarlo"

Noto Kai in grande difficoltà, anche se intuisco nel profondo che vorrebbe come minimo uccidere il mio ex. 

Kai: "Peter me ne vado, non avrei dovuto accettare l'invito"

È proprio come poco fa, senza pensare troppo ai miei gesti, afferro il braccio di Kai per non permettergli di andare via.

Quando i nostri occhi s'incrociano, ci sorridiamo dolcemente a vicenda e questo scatena un vero e proprio inferno.

Kevin, per un ulteriore volta tenta di mettere le mani addosso a Kai, senza di nuovo nessun riscontro, perché viene bloccato ancora.

Zia Christie: "Vi ho voluto invitare perché lui, che consideravo come un figlio, ha tradito la mia piccola Syd"

Kevin si blocca sul posto, queste parole sembrano avere un effetto immediato su di lui.

Mio zio interviene.

Zio Peter: "Quindi è questo che è successo? Hai fatto del male alla mia bimba?!"

Questa situazione mi sta distruggendo emotivamente parlando, non riesco più a trattenere le lacrime e inizio a piangere a dirotto.

Kai mette il suo braccio intorno alla mia vita facendomi strada verso una delle poltrone che abbiamo in soggiorno.

 Afferra un fazzoletto e delicatamente lo passa sul mio viso intriso di lacrime.

PoV Kai

Consolo Sydney, quando tutti decidiamo di metterci seduti.

C'è un'aria pesante in questa stanza, sembra mancare l'aria.

Si inizia a parlare del noto argomento.

Padre di Kevin: "Mi dispiace davvero tanto Syd, sai che per noi sei la figlia che non siamo mai riusciti ad avere, mi sento terribilmente in colpa per come si è comportato Kevin ed è giusto che le cose tra voi siano finite, lo capisco"

Sembra che il figlio non abbia più la voce e nemmeno la forza di reagire, chissà quanto può essere brutto rendersi conto di aver fatto una delle cazzate più grandi della propria vita.

Sydney sembra calmarsi, tanto da farmi cenno di stare tranquillo.

Decide, dopo un respiro profondo di prendere parola.

Sydney: "Kevin, ti ho amato con tutta me stessa ed è evidente che non sia bastato per essere ricambiata allo stesso modo, ma ti dirò la verità.
Erano da un po' che le cose tra me e te non andavano davvero bene, non riuscivo più a divertirmi del tutto insieme te, a vivere questa relazione con leggerezza, ma non avrei mai pensato al tradimento come riparo ai nostri piccoli problemi di coppia.
Hai fatto la tua scelta e io, come ben sai, non riesco a perdonare situazioni del genere, mi dispiace ma non riuscirò mai a perdonarti"

Christie le porge un bicchiere d'acqua, dalla quale fa un sorso per poi riprendere a parlare.

Sydney:  "Comunque ci tenevo a dire un'ultima cosa. Ringrazio Kai per avermi detto tutta la verità su questa tua storia clandestina. Ora sei libero, puoi andare da Nevada o da chiunque tu preferisca, non sei più un mio problema"

Kevin sembra voler rispondere, ma è palesemente in difficoltà. Non ha idea di cosa dire e lo capisco, ha fatto una stronzata che non ha alcun rimedio.

Peter: "È vero? Sei stato d'aiuto alla mia Syd?"

Mi domanda.

Kai: "Sì, è stato il minimo che potessi fare, dato che è stata lei a salvarmi la vita"

Mi volto a guardarla, ed eccola con quelle sue guance color pesca che ricambia il mio sguardo.

È così bella.

...

Passa una mezz'ora, la situazione sembra chiarita sotto ogni punto di vista.

Sono stati affrontati anche i dettagli di questo scomodo accaduto, ma perlomeno si è fatta luce sull'intera questione.

Kevin e la sua famiglia si alzano per andarsene, Sydney quindi si alza per andare ad abbracciare i genitori del suo ex.

Ed è proprio in quest'istante che Kevin le afferra il braccio e tira fuori dalla tasca un coltellino svizzero.

Punta la lama verso il collo di Sydney.

Riesco a leggere il grande terrore dai suoi occhi.

Non posso fare neanche un passo falso, potrei recare danni a lei e non potrei sopportarlo.

Provo a ragionare intensamente, cosa posso fare?

Kevin: "State tutti zitti! Ora mi ascolterete o giuro, le taglierò la gola.

Lei è mia, non me ne frega un cazzo se mi sono scopato un'altra, la voglio e basta, non può fare come vuole dopo così tanto tempo che siamo stati insieme!
Chiaro?"

I suoi genitori sono impietriti.

Sono sconvolti, prima il tradimento e la scoperta dell'uso di droghe da parte del figlio e ora questo.

Che pezzo di merda, ma dove ha messo quella poca coscienza di cui disponeva?

Noto la signora Christie farmi l'occhiolino.

Avrà qualcosa in mente, le reggo il gioco.

Kevin: "Voi non siete nessuno per dirmi come comportarmi con le mie cose, capito?!"

Sydney, anche se a denti stretti, riesce a controbattere.

Sydney: "Non sono una cosa, soprattutto non sono tua!"

Questa frase fa ribollire il sangue a Kevin, che inizia ad agitarsi e a stringere a sé ancora di più Sydney.

Kevin ha degli occhi inquietanti.

Con uno sguardo spettrale, si rivolge a Sydney.

Kevin: "Sei mia!"

Lei prova, inutilmente, a colpirlo.

Christie cade a terra e riesco immediatamente a capire il suo piano.

Kevin: "Coglione, raccogli su la vecchia e portala in cucina a bere dell'acqua"

Che bastardo.

Se solo avessi potuto io avere quel coltellino, lo avrei già fatto fuori.

Accompagno Christie in cucina e lei tira immediatamente fuori il suo cellulare, componendo il numero d'emergenza, 911.

Per nostra fortuna ci rispondono velocemente e lei inizia a raccontare la situazione, dando anche l'indirizzo di casa.

Torniamo in salotto e Kevin non fa altro che urlare contro tutti.

Sydney cerca di rimanere tranquilla, ma riesco a percepire la sua paura.


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