PoV Kai
Arrivo giusto in tempo all'aeroporto.
Kai: "Grazie, davvero..."
Tassista: "Paul. Vai ragazzo, c'è un volo che ti aspetta!"
Sorrido.
Porgo velocemente il conto a Paul e mi dirigo di corsa al check-in.
Sono davvero in ansia, spero di non averne combinata una delle mie... Devo riuscire a prendere quel aereo, è troppo importante per me.
Essenziale, direi.
Mentre i pensieri mi offuscano la mente, continuo a camminare con passo spedito verso lo sportello del mio volo, quando d'improvviso inciampo su una piccola rientranza del pavimento.
Cazzo, mi accorgo di aver rovesciato vestiti, documenti e altre cose personali a terra.
Oltre a sentirmi a disagio per l'accaduto, data la mia natura timida, sono davvero arrabbiato, sembra che oggi non sia proprio giornata.
Raccolgo i miei effetti e mi rimetto in piedi.
Sono un disastro.
Questo posto è enorme, l'ultima volta non ci avevo fatto così tanto caso, dato che avevo l'umore a terra.
Aeroporto Londra - Heathrow, do una veloce occhiata all'enorme tabellone sulla parete.
Ci sono decine e decine di voli in corso, se mi soffermo a pensarci... Chissà quante persone stanno viaggiando per lavoro, problemi o amore.
Sì, amore... Proprio come me, è magnifico.
Scorgo finalmente il check-in per andare negli Stati Uniti, precisamente nella West Coast.
A quanto pare sono l'ultimo degli ultimi... Sempre il solito fortunato, wow.
Mi avvicino lentamente alla signora sulla trentina che sembra occupata a guardare lo schermo del computer.
Kai: "Mi scusi, dovrei..."
Non riesco a finire la frase, che lei risponde con un freddo:
"L'aereo sta per decollare, stia seduto dove vuole per il prossimo volo"
Kai: "Prossimo volo? Ma ci deve essere un errore, io dovevo prendere il volo delle 11:30"
La signora alza lo sguardo dal computer e mi inizia a fissare, come se fossi un essere mitologico... Metà uomo e metà sfigato, ma forse non era proprio così.
Signora: "Mi dia il suo biglietto, signor...?"
Kai: "James, Kai James"
Cerco il biglietto di fretta e fuga.
Nelle tasche, nulla.
Nella valigia, niente.
Dove diamine è il mio biglietto?
Impazientemente la donna di fronte a me interrompe i miei pensieri.
Signora: "Signor James, il biglietto"
Sì, se solo lo trovassi cara te lo darei, ma non so dove cazzo sia.
Nonostante io abbia i nervi a fior di pelle, decido di rispondere con calma.
Kai: "Prima sono caduto, credo che il biglietto sia finito da qualche parte per terra"
Mi guarda frettolosamente e ritorna a digitare come un razzo sul computer, per poi chiedermi.
Signora: "Posso avere un suo documento signor James?"
Kai: "Certo"
Le porgo il mio passaporto.
Signora: "Posso ristampare il suo biglietto aereo, neanche le ho chiesto se avesse fatto il biglietto online... Ma vedendo la sua giovane età, sono andata a intuito"
Rimango sbalordito, così tanto da rimanere letteralmente a bocca aperta mentre lei continua a ticchettare sulla tastiera del pc.
Signora: "Ed eccolo qui, come nuovo"
Raccoglie un foglio dalla stampante e me lo porge, chiedendomi una firma.
Kai: "Grazie, non so davvero cosa dire"
Signora: "Prego signore, è il mio dovere"
Sto per andare a mettermi seduto, quando la donna mi richiama:
"Aspetti"
Kai: "Sì?"
Signora: "Si è sbagliato, il volo non era alle 11:30 bensì alle 11,ecco perché ha perso il volo signore"
Kai: "Ma porca puttana"
La donna si irrigidisce, credo di aver esagerato con le parole.
Kai: "Mi scusi"
Signora: "Nessun problema, posso comprendere la pessima situazione... Comunque per qualsiasi altra informazioni può leggere il biglietto che le ho appena stampato, arrivederci"
Le sorrido e mi metto seduto, iniziando a leggere minuziosamente il foglio di carta ancora caldo per la stampa effettuata poco fa.
Volo, ore 21 in punto.
Dovrò aspettare a lungo qui, che palle.
L'unica motivazione per la quale sono ancora qui, nonostante oggi non sia proprio giornata, è l'idea di vedere al più presto la mia Sydney.
PoV Sydney
Apro gli occhi.
È sera e l'aereo si trova sopra all'Oceano Atlantico da ormai qualche ora.
Con questo fuso orario piuttosto accentuato sto perdendo colpi, non ho visto il sole oggi... Sono partita alle 3 di notte e quando arriverò a Londra saranno le 20:30 più o meno.
Renata sta ancora dormendo, prima di addormentarci come sassi abbiamo parlato di quanto sarebbe bello continuare a tenerci in contatto, nonostante la differenza di età.
Ci siamo scambiati i numeri e ho scoperto che lei ha Facebook, Instagram, Twitter e addirittura Tik Tok... Incredibile, è più social di me.
Nel mentre ho sentito i miei zii tramite messaggio e sembra che zio Peter stia alla grande, nonostante un intervento decisamente invasivo... Che sollievo.
Non vedo l'ora di arrivare nella capitale inglese.
Devo ritrovare il mio Kai, costi quel che costi.
Jet lag, ore e ore di viaggio, settimane difficili non mi fermeranno.
Londra, aspettami.
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Mai accontentarsi in amore
RomanceSydney, liceale fidanzata da anni con Kevin, incontra per casualità il giovane e tenebroso Kai, ritrovandosi immersa da novità, avventure mai provate e segreti non svelati. Tengo a precisare che ho prestato attenzione anche ai dettagli come ad esem...