Mai accontentarsi in amore

Capitolo 20 [Motel]

PoV Kai

Un calore prevale su di me e sul mio corpo.

Non ho la più pallida idea di cosa dire, l'essere ubriaco sicuramente non è d'aiuto.

Un boccale di birra, sì, proprio.

Noto Sydney sorridere.

Ha un sorriso stupendo, chissà se gliel'hanno mai detto.

Faccio sì per parlare, ma all'improvviso lei si avvicina a me, toglie la sigaretta dalle mie labbra.

La getta a terra, per poi schiacciarla con la suola della scarpa.

Cosa sta facendo?

È così imprevedibile, non so davvero che cosa aspettarmi da parte sua.

Sydney: "Prima ti ho mentito"

Kai: "Di che cosa stai parlando?"

È così vicina a me che sento il suo respiro sul mio viso.

Sa di tabacco e oceano.

Sono curioso, chissà che cosa intende dire.

Sydney: "Non volevo chiederti di andare a farci una birra insieme prima. Avevi ragione, volevo dirti tutt'altra cosa"

La guardo e le inizio a toccare il viso delicatamente per incoraggiarla a continuare.

Kai: "Dimmi piccola"

Le sue guance diventano improvvisamente rosse.

Sydney: "I-io ovvio che volevo stare con te e andare a bere, siamo stati benissimo insieme, m-ma..."

È così nervosa che sento la sua voce tremare.

Kai: "Non girarci intorno, puoi dirmi tutto, lo sai"

Le stringo la mano, sorridendole.

La osservo mentre fa un respiro profondo, per poi prendere coraggio e parlare.

Sydney: "Ho avuto una relazione per anni e credevo davvero di essere innamorata di Kevin, ma ho capito solo con te cosa significa provare delle sensazioni così forti"

Kai: "Sei meravigliosa senza le tue barriere"

Sydney: "È grazie all'alcol"

Kai: "Grazie alcol!"

Le sorrido dopo la mia battuta squallida ma lei mi si avvicina velocemente a me e inizia a baciarmi.

È così piacevole assaporarla, percepisco le sue mani sulla mia schiena e nonostante io sia un gigante a confronto suo, mi sento vulnerabile al suo tocco.

Sento come se mi si sciogliesse la pelle, dannazione.

I baci diventano poco a poco sempre più voraci e le sue piccole mani da carezze passano a farmi dei veri e propri graffi.

Non posso farcela a resistere.

Ci sdraiamo sulla panchina, non c'è nessuno intorno a noi.

Porto la mia mano nella parte inferiore dell'abito, avvicinandomi lentamente alla sua intimità.

Non smetto mai di baciarla, come potrei fermarmi.

Le mie dita entrano nella sua fessura, sento le sue gambe tremare ad ogni mio movimento.

Rallento e velocizzo, rallento e velocizzo.

Mentre ansima nel mio orecchio e realizzo di avere il pene completamente duro, Sydney afferra con passione il mio pube.