Capitolo 39 [Serpente]

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PoV Sydney

/: "Sydney, sei così bella, so di non avertelo detto abbastanza quando ne avevo la possibilità"

Sydney: "Dove stai andando? Torna qui"

/: "Devo andare, sai che devo andare"

Sydney: "Sì, lo so ma resta ancora un po', ti prego"

/: "Sappi che ti ho sempre amata e perdonami per tutto ciò che ti ho fatto passare, addio Syd"

Sydney: "No, no, no!"

Urlo nel sonno, svegliandomi grazie al mio stesso grido.

Mi metto seduta sul letto e guardo il mio riflesso dallo specchio che ho alla mia sinistra.

Sono ricoperta di sudore e ho freddo, nonostante la casa sia riscaldata dal grande camino che zio Peter ha costruito con le proprie mani.

Mi rendo conto solo dopo minuti a fissare il vuoto, del sogno surreale che ho appena fatto.

Kevin, vestito con una felpa bordeaux, la felpa che poi era la sua preferita.

Di fronte a me come se fosse realmente vivo, lui in carne ed ossa.

Assurdo.

Ho ancora delle lacrime che scivolano lentamente sul mio viso, quasi marchiando la mia pelle.

Mi rimetto giù e tiro un sospiro di sollievo.

So il perché di aver fatto un simile sogno: quella scatola, quella piccola scatola e il suo contenuto.

Prima di andare a letto, da sola, l'ho aperta e al proprio interno c'erano due cose.

Un anello e il biglietto di cui mi aveva parlato sua madre.

Ho aperto con cura il pezzo di carta, e dopo averlo finito di leggere sono rimasta di stucco.


"Ti amo, ti amo e ti amo, voglio stare con te per sempre, per il resto della mia vita.

So che come al solito scriverò male, perché sai che non è il mio forte ma ecco, vorrei tu fossi non solo la mia ragazza ma la mia esatta metà, mia moglie.

Forse siamo troppo giovani e abbiamo tanto tempo davanti a noi, ma ho le idee chiare su ciò che voglio e io voglio te.

Vuoi sposarmi?

Il tuo lentigginoso,

Kevin"

Il mio cuore è pesante, la mia testa altrettanto.

Porto la mia attenzione verso l'anello.

Conosceva così bene i miei gusti, cazzo.

È bellissimo, ha la forma di un serpente.

È ricoperto d'oro con gli occhi color turchese, se si legge al proprio interno ci sono le nostre iniziali incise.

"S & K"

Seguito dal marchio, Gucci.

Non voglio neanche pensare a quanto gli sia costato.

Kai: "Hey, che succede?"

Mi rimetto seduta sul letto e noto Kai in piedi a guardarmi, con uno sguardo estremamente preoccupato.

Ha i capelli arruffati e il fiatone, deve aver sicuramente corso per venire da me.


Si avvicina ulteriormente, chiedendomi premurosamente: "Stai bene?"

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Si avvicina ulteriormente, chiedendomi premurosamente: "Stai bene?"

Sorrido o almeno ci provo, annuendo.

Sydney: "Ho fatto un sogno, in realtà non saprei neanche come definirlo"

Lui si mette seduto vicino a me, prendendomi la mano.

Kai: "Racconta"

Sydney: "Kevin"

Mi guarda, irrigidendosi.

Lascia però che continui a parlare, senza interrompermi.

Sydney: "Era così reale, diceva di amarmi e si scusava per ciò che mi aveva fatto passare"

Scoppio a piangere.

Kai mi avvolge con le sue muscolose braccia e porta la mia testa sul suo petto, sa sempre cosa fare nei momenti no.

Il suo battito mi rilassa tanto, quasi facendomi da ninna nanna.

Con la sua voce rotta dal sonno e dal timbro caldo, mi sussurra piano, quasi non volendo fare rumore.

Kai: "Sono accadute tante cose e sei stremata. La morte di Kevin è stata devastante per te e lo capisco, quindi ora prendi un bel respiro profondo e chiudi gli occhi, che il peggio è passato amore"

Amore? Ho sentito bene?

Sydney: "A-amore?"

Kai: "Sì, amore"

Mi bacia dolcemente sulla fronte, per poi rimettermi sdraiata sul letto e coprendomi, come se fossi una bambina.

Mi guarda un'ultima volta, assicurandosi che io stia bene.

Sydney: "No"

Si volta, chiedendomi: "Che succede?"

Sydney: "No, niente, io..."

Kai: "Tu?"

Sydney: "Vieni qui, dormiamo insieme"

Rimane impalato a guardarmi per qualche secondo, per poi affermare con un sorriso impresso sulle sue carnose labbra: "Volentieri"

Si mette dentro alle coperte e mi avvolge con le sue braccia come se fossi piccola piccola.

Mi sento subito meglio, rilassata, senza più pensieri negativi che mi vagano per la testa.

Chiudo gli occhi e in un battito di ciglia mi ritrovo a tornare a dormire, come se non fosse successo nulla.

Il mattino seguente

Apro gli occhi e guardo l'ora dalla sveglia che ho sul comodino.

6:20.

È prestissimo, perché mi sono svegliata?

Mi volto e trovo il nulla.

Kai non è a letto con me, dove sarà mai a quest'ora? 

Di solito dorme molto, anche per dodici ore consecutive... È un vero e proprio ghiro.

Non capisco, sarà forse in bagno?

Mi alzo e vado a controllare, ma niente.

Non c'è.

Vado nella camera degli ospiti, diventata oramai la sua stanza ma non è neanche lì.

Dov'è finito?

Torno in camera mia, apro l'armadio prendendo le prime due cose che mi saltano all'occhio e le indosso velocemente, senza prestare particolare attenzione all'abbinamento.

Mentre vado per prendere le scarpe, mi accorgo di un dettaglio.

Un dettaglio importante in realtà.

La scatola di velluto blu non è dove l'avevo lasciata, ma sul comodino opposto al mio, la parte dove ha dormito Kai oltretutto.

Mi avvicino con il cuore a mille verso la scatola e mi sento crollare il pavimento sotto ai piedi.

Il biglietto con la proposta di matrimonio di Kevin è aperto... Ciò può significare una cosa sola.

Kai ha letto e visto il contenuto di quella scatola.

Porca troia.

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