Capitolo 35 [Vapore]

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PoV Kai

Arriviamo di fronte al condominio dove alloggiavo fino a questa mattina e che, grazie a Dio il proprietario ha voluto farmi tenere per qualche altro giorno.

Non ho dovuto nemmeno implorarlo in realtà, è stato piuttosto comprensivo.

O forse, sono stato io un perfetto inquilino?

Chissà, a parte qualche volta per aver fatto puzzare di fumo il mio appartamento, posso considerarmi un buon londinese della porta accanto.

Afferriamo le nostre poche cose e ci facciamo aprire dal portiere.

/: "Kai?"

Gli sorrido, non mi stupisco sia sconcertato di rivedermi qui dato che gli ho detto "Addio" qualche ora fa.

Kai: "Ciao Connor, è una lunga storia. Qualche altro giorno e me ne torno negli Stati Uniti"

Non sembra porre troppa attenzione a ciò che gli ho appena detto, sembra più intento a scrutare Sydney.

Connor: "Capisco, chi è la bella ragazza al tuo fianco? Quella della biblioteca?"

Mi gelo sul posto.

Che figura di merda, non è mai stato uno di troppe parole... Doveva esserlo proprio adesso?

Non rispondo, afferro le chiavi del bilocale e saliamo sull'ascensore.

Sydney: "Quella della biblioteca?"

La guardo, e ora come esco da questa situazione?

Kai: "Si sarà sbagliato"

Non sembra bere la mia piccola e bianca bugia.

Non le do la possibilità di rispondermi però, le ripongo un bacio sulle labbra.

Sembra rilassarsi e ricambia con foga il mio ultimo bacio.

Mi eri proprio mancata Syd.

...

Aiuto Sydney a mettere a posto le sue cose.

Averla qui, vicina a me e sentire il suo profumo mi sta dando alla testa, sul serio.

Continuo a prendere e appoggiare vestiti, si vede che si tratta di una valigia da donna... È infinita, magari uscirà fuori anche un elefante dal fondo del bagaglio.

Mary Poppins, chi?

Rido tra me e me, quando lei interrompe i miei stupidi pensieri.

Sydney: "Posso farmi una doccia?"

La guardo, Dio.

Quando l'abbiamo fatto la prima volta era coperta da un solo asciugamano.

Il suo esile corpo era ancora bagnato, le gocce le scendevano dai capelli.

Fermo, devo stare buono con questi pensieri sennò potrei saltarle addosso in questo istante.

Kai: "Certo, la porta è quella"

Indicandole la direzione.

Lei mi sorride e va dritta in bagno con pochi panni per cambiarsi.

Io intanto finisco di metterle a posto le ultime cose.

Mi metto a guardare fuori, stranamente non piove.

È una bella notte stellata, i palazzi fanno da cornice al cielo.

Forse un po' mi mancherà questo posto, con il suo grigiore e le persone sempre di fretta.

Così diversa da Monterey, ma anche così coerente alla mia persona.

Mai accontentarsi in amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora